LA “MISSION” DI RAI1: FARE POCHI ASCOLTI - GIANCARLO LEONE SI ACCONTENTA DEL “10-12%” PER IL REALITY COI VIP IN MEZZO AI PROFUGHI AFRICANI

Il direttore di Rai1 dice che nel programma in onda domani sera non ci saranno spot, perché “sarebbe improprio”. Quindi Paola Barale a spiegarci la vita dei poveri in Congo va bene, ma la pubblicità dei fusilli è di cattivo gusto? - Non basta perdere 10 punti di share, bisogna anche giocarsi gli inserzionisti?…

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Giovanni Luca Montanino per "Liberoquotidiano"

È il programma più atteso della stagione, la novità del palinsesto di Rai1 e - per i temi delicati che, a quanto pare, affronterà - l'oggetto di svariate polemiche. Il cachet dei vip partecipanti, ma anche la possibile spettacolarizzazione di drammi come la povertà e la fame nei Paesi poveri: ogni notizia o anteprima su Mission, il nuovo reality show che racconta le missioni umanitarie, si trasforma inevitabilmente in un vespaio di chiacchiere.

Giancarlo Leone e la moglie DiamaraGiancarlo Leone e la moglie Diamara

A lanciare l'ultima bomba riguardo al programma, che debutterà domani su Rai1, è stato il direttore della rete ammiraglia, Giancarlo Leone. Come riportato da Tv Blog, Leone ha annunciato che l'obiettivo di share di Mission «è tra il 10 e il 12%, ovvero tra i due e i tre milioni di spettatori: ben sotto la media di rete. Ma saremmo felici».

Ha poi aggiunto che durante il reality show non ci saranno intervalli pubblicitari, in quanto «mi sembrava improprio interrompere un programma del genere con degli spot». La prima obiezione che il direttore di Rai1 suscitato è la seguente: perché desiderare tanto un programma che si prevede piuttosto lontano dal raggiungere gli obiettivi di share della rete ammiraglia in prima serata?

Giancarlo Leone e MoglieGiancarlo Leone e Moglie

Ma soprattutto, è forse per mettere le mani avanti che Leone ha preannunciato quello che (stando alle cifre da lui menzionate) sarebbe un mezzo flop? Per quanto riguarda la questione della pubblicità, ci si domanda se, mancando del tutto gli spot, il programma non sia interamente finanziato dal canone Rai. L'ufficio stampa della tv di Stato ha spiegato a Libero che gli intervalli pubblicitari potrebbero effettivamente non esserci, visto che Leone lo ha preannunciato, ma questo non cambierebbe il budget a disposizione per Mission.

Una cifra che indistintamente, per tutti i programmi Rai, deriva da ricavi pubblicitari e canone, a prescindere da presenza, quantità e durata di spot. Il bilancio dell'azienda è unico. Intanto, viale Mazzini si è chiuso in un silenzio impenetrabile, fino al debutto dello show.

CONCERTO AL BANO E ROMINA A MOSCACONCERTO AL BANO E ROMINA A MOSCA

Raggiunto al telefono da Libero, il direttore Giancarlo Leone non ha rilasciato commenti, ma ha annunciato che quest'oggi potrebbero arrivare notizie ufficiali sul programma e i suoi partecipanti. In precedenza, a proposito delle polemiche sul cachet di 700 euro al giorno riservato ai vip, Leone aveva dichiarato: «Su questo programma abbiamo investito molto e vorrei avere ancora più budget per convincere in futuro altri a partire. Non mi vergogno a offrire soldi per questa causa. E posto che molti hanno poi devoluto i compensi in beneficenza, a me non interessa il mezzo, ma il fine: far conoscere questi temi parlando un linguaggio televisivamente interessante, così che non sia un programma per pochi».

Uno dei protagonisti di Mission, Emanuele Filiberto di Savoia, ha spiegato a noi di Libero: «Sono fiero di aver partecipato a questo programma; è importante prima di Natale accendere i riflettori su questi temi tanto scottanti e regalare un sorriso a chi ne ha bisogno. In Italia si ha il vizio di fare polemica a priori, prima di capire di cosa si sta parlando. A chi ci ha criticati, dalla sua comoda poltrona, suggerirei di fare il nostro stesso viaggio; gli cambierebbe la vita».

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