IL MONDO GAIO SI RIBELLA A MICHELE GUARDI’: “SERVE UN’AZIONE DISCIPLINARE DELLA RAI” – DOPO CHE “LE IENE” HANNO TIRATO FUORI ALCUNI VECCHI FUORIONDA DEL REGISTA CON INSULTI OMOFOBI: “LEVALO 'STO FROCIO DI MERDA” - IL PARTITO GAY E L’ARCIGAY CHIEDONO A VIALE MAZZINI DI USARE LA MANO PESANTE SU GUARDI’: “VA SANZIONATO. IL LINGUAGGIO D'ODIO SI BASA SU UNA CULTURA SESSISTA, MISOGINA E OMOTRANSFOBICA CHE NON DOVREBBE ESSERE TOLLERATA IN NESSUN LUOGO” - VIDEO

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PARTITO GAY, SERVE AZIONE DISCIPLINARE DELLA RAI SU GUARDÌ

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 (ANSA) - ROMA, 29 NOV - "Facciamo appello a Barbara Florida, presidente della Commissione di Vigilanza della Rai, di cui conosciamo la sua sensibilità contro le discriminazioni verso donne ed LGBT+, di intervenire affinché la Rai attui azioni disciplinari nei confronti di Guardì che, per quanto appreso, riteniamo non possa ricoprire più un ruolo apicale, anche se ci auguriamo che Guardì si dimetta di sua spontanea volontà".

 

Lo dichiara Fabrizio Marrazzo Portavoce Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale. "Quanto riportato dal servizio delle Iene, evidenzia comportamenti di carattere patriarcale e padronali nella Rai, che ricordiamo è pagata anche con i soldi dei contribuenti" sottolinea Marrazzo.

 

GAY HELP LINE ED ARCIGAY ROMA, LA RAI SANZIONI GUARDÌ

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 (ANSA) - ROMA, 29 NOV - "ll linguaggio d'odio si basa su una cultura sessista, misogina e omotransfobica che non dovrebbe essere tollerata in nessun luogo. Preoccupa il fatto che venga consentito a chi ricopre ruoli di responsabilità, anche culturale e sociale, forse proprio in ragione di una posizione di potere. Preoccupa per gli effetti prevaricatori e intimidatori sulle persone nell'ambiente di lavoro, per il fatto che questi comportamenti siano stati agiti legittimando una minorazione e sessualizzazione delle donne, ma anche una stigmatizzazione delle persone omosessuali".

 

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Come Gay Help Line, servizio di supporto per vittime di omolesbobitransfobia, e come Arcigay Roma, "riteniamo essenziale un intervento sanzionatorio di questi comportamenti, che affermi il principio del rispetto delle identità sul posto di lavoro, perché il linguaggio d'odio non sia alla base di un escalation che troppo compromette la tutela dalle discriminazione e dalla violenza".

 

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