Caroline Kitchener per “Daily Beast”
I millennial aspettano più a lungo di qualsiasi altra generazione per impegnarsi in una relazione romantica. L’età media del primo matrimonio per le donne è 27 anni, per gli uomini 29. Nel 2014 i giovani fra i 18 e i 29 anni, single e che nemmeno optano per la convivenza, sono balzati al 64%.
Il motivo? La fobia dell’impegno. Sono assorbiti da se stessi e interessati solo alla gratificazione sessuale istantanea offerta dalle app di dating. L’altra ragione è che i millennial, soprattutto le donne, si vergognano ad ammettere di volere una relazione seria.
Secondo alcune ricerche sociologiche, lo stigma inizia al college, quando impegnarsi in una relazione romantica equivale a non auto-svilupparsi, si prediligono lo studio, le amicizie, l’opportunità di eccellere nello studio e nel lavoro. Un fidanzato toglie tempo a te stesso, è una debolezza antifemminista.
Eppure quello è un periodo turbolento e avere una persona vicino aiuta. Quando si lascia il liceo, la comunità sparisce, ci si più sente soli. L’università e la professione portano sempre più lontano da casa, costringono a viaggiare e a spendere soldi. Sembra che non sia il lavoro a dare indipendenza ma l’indipendenza a dare lavoro, perciò la monogamia è la nuova rivoluzione sessuale.
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