Marco Giusti per Dagospia
IRINA SANPITER CARLO VERDONE FURIO E MAGDA
"Magda tu mi ami? Lo vedi che la cosa è reciproca?". Allora, quando la abbiamo vista in Bianco, rosso e Verdone la Magda di Irina Sanpiter era tutti noi. Umiliati dai tanti Furio della nostra vita. Grande invenzione di Carlo Verdone, del suo produttore e maestro Sergio Leone, che la scelse quasi casualmente come protagonista, e degli sceneggiatori Piero De Bernardi e Leo Benvenuti che le scrissero le pochi celebri battute delle sue scommesse reazioni: "Non ce la faccio piùuuuu".
In torinese, col doppiaggio di Solveig D'Assunta, il faccione della poco più che ventenne Irina Sanpiter, graziosa e spaventata ragazza russa venuta in Italia fa Mosca a trovare lo zio sceneggiatore, Giorgio Arlorio, rendeva alla perfezione l'angoscia e la voglia di fuga e di vendetta di tutte le Magde del mondo, martirizzate da mariti impossibili. Non sapevamo che di lì a poco la giovane Irina Sanpiter, al massimo della fama, si sarebbe ammalata di leucemia a soli 27 anni, un male che le avrebbe condizionato tutta la vita. Irina, che se ne è andata oggi a 60 anni a Roma, dopo otto mesi di ospedale, ha però fatto la sua vita. Una decina di film, fra Italia e Russia, tutti in quel periodo fortunato.
La terrazza di Ettore Scola, Lacrime napulitane di Ciro Ippolito, Ekipazh di Aleksandr Mitta, perfino un ruolo di Lucia in un Promessi sposi televisivo. Poi incontra la malattia ma anche l'amore e una nuova professione, la produttrice di concerti e di eventi musicali. Nelle poche interviste che ha rilasciato si capisce che ha sempre dovuto combattere col male. Ma che è riuscita a superare con coraggio le avversità della vita. Per noi, però, sarà sempre la Magda che scappa con Angelo Infanti lasciando l"insopportabile Furio in autostrada.
CARLO VERDONE RICORDA IRINA SANPITER
Carlo Verdone Official
Cari amici, proprio ora vengo a conoscenza della scomparsa di una mia brava ed affettuosa attrice: Irina Sanpiter, la Magda di Bianco, Rosso & Verdone.
Sono molto triste, addolorato.
Ci vedevamo poco ma l'abbraccio, quando ci si incontrava, era sempre forte e pieno di dolce nostalgia.
Era russa, di Mosca: me la fece incontrare Sergio Leone in quanto era parente della moglie (moscovita) dello sceneggiatore Giorgio Arlorio.
Fra tre opzioni scelsi subito lei per via di quegli occhioni dolci e malinconici che dovevano essere una caratteristica della mia Magda.
Non volle continuare per scelta la strada del cinema. Era rimasta appagata dal nostro film e si mise ad organizzare eventi e concerti musicali. Non sapevo fosse malata.
L' ultima volta la incontrai lo scorso anno all'Isola Tiberina durante la rassegna cinematografica estiva.
Di quel film non è rimasto quasi nessuno, e questo mi deprime terribilmente.
Ma il cinema, fortunatamente, ci " ferma nel tempo". Illudendoci di una certa immortalità su uno schermo.
Magda sarà sempre nel mio cuore come una delle creazioni più riuscite: era sempre allegra, spiritosa, ironica.
Grazie Irina per aver condiviso con me una bella commedia rimasta nel cuore di tanti spettatori.
Ti ricorderò per sempre cara, dolce amica.
Carlo Verdone