ORA CHE FARA' MACRON? IL TANDEM PIERSILVIO BERLUSCONI-NIEL PUNTA ALL’ACQUISTO DELLA TV FRANCESE “M6” – IL FIGLIO DEL CAVALIERE E MR. ILIAD HANNO PRESENTATO UN’OFFERTA DEFINITA “COSPICUA” PER L'ACQUISTO DEL 48% DELLE QUOTE DI “M6” – NELLA CORSA ALL’ACQUISTO C’È ANCHE LA CORDATA FRANCESISSIMA GUIDATA DAL RICCONE SAADÈ - CHISSA' SE L'ELISEO DARA' L'OK AL GRUPPO DI BERLUSCONI, ALLEATO DI GIORGIA MELONI...

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Anais Ginori per “la Repubblica”

 

brigitte emmanuel macron brigitte emmanuel macron

Il ritorno di Silvio Berlusconi in Francia tramite MediaForEurope è il possibile colpo di scena nella battaglia per il controllo della tv francese M6. L'offerta di Mfe insieme al tycoon francese delle tlc Xavier Niel, patron di Iliad, potrebbe riportare il Cavaliere, o comunque il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi, nel paese dove si è consumata l'avventura non felice de La Cinq negli anni Ottanta. All'epoca era stato il socialista François Mitterrand ad aprire le porte a Berlusconi. Questa volta l'assist politico non è garantito anche se Niel è vicino a Emmanuel Macron e il leader francese ha già detto, in modo pragmatico, di voler lavorare con la nuova coalizione di destra che arriverà al potere.

 

PIERSILVIO BERLUSCONI PIERSILVIO BERLUSCONI

Niel e Berlusconi hanno presentato un'offerta non vincolante per la quota del 48% di M6 rimessa in vendita dai tedeschi di Bertelsmann dopo che la fusione con Tf1, principale canale privato d'Oltralpe, è svanita per le resistenze dell'Antitrust. In corsa c'è anche una cordata tutta francese composta dal produttore tv Stéphane Courbit, dall'investitore Marc Ladreit de Lacharrière e guidata dal miliardario Rodolphe Saadé, imprenditore della logistica col gruppo Cma-Cgm. Saadé, diventato uno degli uomini più ricchi di Francia durante la pandemia, era già stato in competizione con Niel - principale editore del quotidiano "Le Monde" - per il controllo de "La Provence", storico giornale di Marsiglia. Alla fine è Saadé che ha vinto nella partita marsigliese ma questa volta la gara è molto più grande e aperta.

 

piersilvio e silvio berlusconi piersilvio e silvio berlusconi

Chi conosce i dossier sostiene che l'offerta franco-italiana è "cospicua" dal punto di vista finanziario e ha una logica industriale che sarà perorata presso le autorità transalpine: è un'offerta da parte di professionisti dei media e punta a creare un gruppo europeo che possa giocare ad armi pari con i giganti mondiali dello streaming. La famiglia Berlusconi, che è già presente in Spagna e ha il 25% nella tedesca Prosieben, vuole accelerare la creazione di MediaForEurope, la piattaforma media paneuropea in cui si sta trasformando la ex Mediaset. Niel è già attivo nel mercato tv con la società di produzione di contenuti Mediawan. L'accoppiata tra Niel e Berlusconi è stata una sorpresa. Iliad è presente in Italia dal 2018 dove ha conquistato oltre il 10% del mercato mobile.

PIER SILVIO BERLUSCONI PIER SILVIO BERLUSCONI

 

All'inizio dell'anno il gruppo di Niel aveva unito le forze con il fondo Apax in un'offerta da 11 miliardi di euro per la filiale italiana di Vodafone, poi rifiutata dall'operatore britannico. Sullo sfondo c'è anche la rivalità tra Niel e Bolloré nella partita italiana su Tim e la Rete Unica. L'alleanza con Berlusconi potrebbe garantire una copertura con il nuovo esecutivo che arriva a Palazzo Chigi mentre non si conoscono ancora i rapporti tra Bolloré e la nuova maggioranza ma si sa che il magnate bretone ha sostenuto in patria l'ultrasovranista Eric Zemmour, vicino politicamente a Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.

 

xavier niel xavier niel

La vendita di M6, sesto canale amato dai giovani con alcune trasmissioni popolari come Top Chef, è una pedina essenziale nel risiko delle tlc francesi. Il terzo pretendente è il miliardario ceco, Daniel Kretinsky, proprietario del gruppo energetico Eph, azionista di "Le Monde" e che da poco ha versato 14 milioni di euro alla fondazione del quotidiano "Libération". I tre candidati hanno tutti presentato un'offerta superiore a 19,2 euro per azione che rappresenta in totale un esborso di circa 1,1 miliardi di euro. Toccherà al Ceo di Bertelsmann prendere una decisione che dovrà essere rapida: a primavera è previsto il rinnovo della licenza che per regolamento bloccherà a medio termine qualsiasi ipotesi di cessione.

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