LA PASIONARIA FERILLI – “LA ROMA DI SORRENTINO? SPLENDIDA MA MORTA”

L’attrice in concorso a Cannes con “La grande bellezza”, affresco sulla decadente mondanità della Capitale – Sulla crisi: “Penso a ‘I compagni’ di Monicelli con le operaie che occupavano una fabbrica, purtroppo oggi certi problemi si ripropongo¬no (ma nel film la polizia sparava…)

Condividi questo articolo


Cinzia Romani per "Il Giornale"

sabrina ferilli sul set di La grande bellezzasabrina ferilli sul set di La grande bellezza

Paolo Sorrentino la spo¬glia e la sdraia sul letto: è Ra¬mona, seducente donna dalla chioma corvina, che nella gau¬de¬nte e volgare Roma contem¬poranea de La grande bellez-za , unico film italiano in con¬corso a Cannes, farà coppia col protagonista Toni Servil¬lo.

SABRINA FERILLISABRINA FERILLI

Fausto Brizzi la veste di tut¬to punto e la mette seduta a ta¬vola, insieme a figli di qualsia¬si letto, come usa nelle fami¬glie allargate: è la classica don¬na d'oggi, nell'erigenda com-media agrodolce Indovina chi viene a Natale : ciak il 15 luglio, tandem con Claudio Bisio. En¬trambi i registi di punta della nostra scena cinematografi¬ca, rifacendosi ai grandi del passato - Sorrentino cita volu¬tamente il Federico Fellini di 8 e mezzo e Brizzi mira a rifare Parenti serpenti di Mario Mo¬nicelli - scelgono Sabrina Fe¬rilli per arricchire le proprie opere.

SABRINA FERILLISABRINA FERILLI Sabrina FerilliSabrina Ferilli

Né manca l'impegno te¬levisivo: nella fiction di Cana¬le 5 Baciamo le mani , in po-stproduzione, sarà Ida, ma¬dre- coraggio antimafia. A qua¬ra¬ntanove anni l'attrice di Fia¬no Romano è sempre bella, né deve più dimostrare d'avere talento: in Maremma da ma¬drina del Premio Monicelli, istituito dalla Fondazione Grosseto Cultura, Sabrina, jeans e maglietta, posa per una foto con i Vigili del Fuoco ed elogia la pazienza delle "ve¬staglie blu", le sartine senza stipendio dell'ex-Mabro, azienda manifatturiera locale in crisi. Celebre e alla mano, tra una settimana sfilerà sulla Croisette.

Com'è stato lavorare con Pa¬olo Sorrentino, che ha fama di regista molto esigente?
«Sorrentino è un autore au¬tonomo, forte e potente. In ge¬nere, io amo i registi che san¬no guidarmi e che però lascia¬no spazio a un giusto confron¬to. Come Paolo Virzì, per esempio: con lui sono cresciu¬ta molto girando Tutta la vita davanti . È un regista che non mi farebbe mai un torto: mi fa sentire protetta. Ci sono regi¬sti, poi,che m'hanno fatta cre-scere molto, senza essere fa¬mosi e registi famosi, ma ava¬ri, che non danno spazio».

sorrentino sul set di La grande bellezzasorrentino sul set di La grande bellezza

Parliamo di Sorrentino, la Roma da lui mostrata ne La grande bellezza ap¬pare come «una diva morta». E secondo lei?
«Dal suo film viene fuori una città mastodontica. E imperia¬le nella sua monumentalità. Ma anche piuttosto decaden¬te. La grande bellezza è un film molto fuori da qualsiasi tipo di esempio, o schema... Sorrenti¬no è lui e basta. È Sorrentino».

prima foto la grande bellezzaprima foto la grande bellezza

Per la prima volta girerà con Fausto Brizzi, nel suo cinepa¬nettone Indovina chi viene a Natale , insieme a Cristiana Capotondi e a Claudio Bi¬sio: che cosa si aspetta?
«Di litigare definitiva¬mente con lui! Scherzi a parte: Fausto è un regi¬sta talentuoso, soprattut¬to se pensiamo ai suoi anni.Credo che riporte¬rà leggerezz¬a nell'anali¬si dei problemi della fa¬miglia d'oggi all'in¬terno d'un film sentimentale sulla famiglia allargata».

la grande bellezza sorrentinola grande bellezza sorrentino

Quant'è difficile, in Italia,fare l'at¬trice comica?
«Io non ho mai fatto strategie, in relazione alla mia carriera. Ho fat¬to cinema d'au¬tore, iniziando con Ferreri e Monicelli, poi ho fatto film spe¬rimentali, senza mai vincolarmi a cliché . E, tra l'altro, credo molto nella tele¬visione, che ha una grande re¬sponsabilità verso il pubbli¬co.

Certo, per far ridere ci vuo¬le una tecnica, una grande ca¬pacità. Si diventa attori di com-media dopo un bel po' d'espe¬rienza: c'è bisogno di più orec¬chio, di più preparazione. Il melodramma mi sembra più facile.

Fausto BrizziFausto Brizzi

Mentre un comico deve rispettare uno spartito musi¬cale preciso: se sbagli il tempo comico, non fai ridere. In Ita¬lia il cinema comico è appog¬giato alle gag, a forme abba-stanza elementari. Con Clau¬dio Bisio e Christian De Sica, comunque, è sempre scattata una buona chimica».

MARIO MONICELLIMARIO MONICELLI

In Italia, i nervi sono sempre più tesi: non c'è lavoro e an¬che il cinema è in crisi...
«Purtroppo. Venen¬do qui, ho ripensato all'attualità di un toc¬cante film di Mario Monicelli, credo fosse del '63,intito¬lato I compagni. Lì si raccontava delle operaie che occupavano una fabbrica e la poli¬zia, a un certo pun¬to, arrivava a spara¬re sugli operai. I tem¬pi cambiano, ma certe problemati¬che si ripropongo¬no».

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME SI PUO’ CONTROLLARE UN PARTITO CHE HA QUASI IL 30% DEI VOTI CON UN POLITBURO DI 4-5 PERSONE? E INFATTI NON SI PUO’! - LE SORELLE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI NON TENGONO LE BRIGLIE DI FRATELLI D’ITALIA: SILENZIATA LA CORRENTE DEI “GABBIANI” DI RAMPELLI, AZZERATO IL DISSENSO, ELIMINATA OGNI DIALETTICA INTERNA (CHE SI CHIAMA “POLITICA”), TRATTATI I PARLAMENTARI COME CAMERIERI A CUI SI DANNO ORDINI VIA CHAT, COSA SUCCEDE? CHE POI QUALCUNO SI INCAZZA E FA “L’INFAME”, SPUTTANANDO ALL’ESTERNO IL PIANO DI GIORGIA MELONI PER IL BLITZ PER ELEGGERE FRANCESCO SAVERIO MARINI ALLA CONSULTA…

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?