PERCHÈ HARVEY WEINSTEIN HA GIÀ VINTO LA CUCCAGNA DEGLI OSCAR - CON UN COLPO DI MANO ANCORA PIU’ SORPRENDENTE DEL SOLITO, IL PIU’ ABILE MANIPOLATORE DI CAMPAGNE OSCAR DELLA STORIA HOLLYWOODIANA HA PIAZZATO BEN TRE FILM IN POSIZIONI STRATEGICHE, PER UN TOTALE DI 16 NOMINATIONS CONTRO LE 12 DEL FILM DI SPIELBERG SU ABRAMO LINCOLN – CAMBIO DI CAVALLO IN CORSA: VIA ‘’THE MASTER’’, DENTRO UN OGGETTO MOLTO PIU’ ACCATTIVANTE, ‘’SILVER LININGS PLAYBOOK’’, LA COMMEDIA DI BIPOLARISMO LIGHT…

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Giulia D'Agnola Vallan per Dagospia

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Harvey Weinstein batte Abraham Lincoln 16 contro 12. Se, dopo l'annuncio di stamattina, il film di Steven Spielberg sul grandissimo presidente americano che mise fine alla schiavitu', conduce la corsa agli Oscar con 12 nomination per la statuetta (tra cui miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura e miglior attore protagonista), il produttore newyorkese Harvey Weinstein potrebbe anche non andare alla cerimonia del 24 febbraio prossimo, perche' ha gia' vinto.

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Con un colpo di mano ancora piu' sorprendente del solito, il piu' abile manipolatore di campagne Oscar della storia hollywoodiana ha piazzato ben tre film in posizioni strategiche, per un totale di 16 nominations. Se, a inizio autunno, il suo cavallo di battaglia per gli Academy Awards sembreva destinato a essere The Master, quando l'affascinate kolossal sperimentale di Paul Thomas Anderson non ha decollato in sala ed e' risultato troppo depistante per la critica, "Harvey" ha rilanciato, buttando tutte le sue forze su un oggetto molto piu' accattivante, Silver Linings Playbook, la commedia di bipolarismo light diretta da David O.Russell che, a sorpresa, si e' assicurata nomination per miglior film, miglior regista, miglior attore e attrice protagonisti (Bradley Cooper e Jennifer Lawrence), miglior attore e attrice non protagonisti (Robert De Niro e Jacki Weaver), sceneggiatura non originale (O.Russell) e montaggio.

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Pur nella sua spregiudicatezza impressionante, Weinstein cerca sempre di essere leale con "i suoi", e, nonostante il repentino scambio di programma, e' riuscito comunque a garantire a The Master almeno due candidature: miglior attore (Joaquin Phoenix) e miglior attore non protagonista (Philip Seymour Hoffman) e miglior attrice non protagonista (Amy Adams). Con l'arrivo nei cinema, il giono di Natale, del bagno di sangue di Tarantino, Weinstein ha potuto lavorare anche sul successo di boxe office - all'Academy piace poter votare film che vanno bene (e, nel giro di due settimane, Django Unchained ha incassato piu' di 106 milioni di dollari, contro I circa 34 di Silver Linings e I 15 circa di The Master).

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Cosi' il western antischiavista di QT si e' piazzato comodamente, con nomination per miglior film, miglior sceneggiatura, fotografia, attore non protagonista e montaggio sonoro. Steven Spielberg e' molto deciso a vincere quest'anno. Ma, con un avversario del genere, avrebbe paura chiunque.

 

 

 

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