(ANSA) Per un'iniziativa di legge sul fine vita "io credo che il punto di partenza debba essere la proposta Bazoli, frutto di un confronto nei gruppi parlamentari, non l'iniziativa di un singolo che non è stata nemmeno discussa. Qui, prima ancora che di contenuti, c'è un problema di democrazia nel partito anche per quanto riguarda il caso della consigliera veneta Anna Maria Bigon". Lo dice in un'intervista a Qn Pierluigi Castagnetti, ex segretario del Ppi e tra i fondatori del Partito democratico.
Con la scelta di destituire Bigon dall'incarico di vice segretaria provinciale "forse non si sono resi conto di quello che hanno fatto - spiega -. È una vicenda sconvolgente". La pretesa che uscisse dall'aula al momento del voto "rivela una concezione della democrazia strabiliante e in contraddizione con lo statuto del Partito democratico scritto, tra gli altri, anche da me e da Alfredo Reichlin" perché "noi abbiamo ripreso quanto previsto dalla Costituzione".
I rappresentanti del popolo, "parlamentari o consiglieri regionali che siano, non hanno vincolo di mandato. La libertà di coscienza per una persona che è stata eletta non è un fatto intimistico: è politico. Trovo gravissimo che qualcuno pensi si possa snobbare questo principio".
L'onorevole Alessandro Zan "prima di impartire lezioncine dovrebbe considerare che ogni giorno ci sono decine migliaia di religiosi e volontari cattolici che si impegnano ad assistere persone svantaggiate, che soffrono, proprio perché si inchinano 'all'autorità del dolore', per dirla con Dietrich Bonhoeffer". Che ci sia "un disagio dei cattolici" nel Pd "è sicuramente vero - osserva - Ma anche chi non è cattolico è a disagio nel vedere la disinvoltura nel maneggiare materie come quelle etiche, consustanziali al sistema democratico".
pierluigi castagnetti foto di bacco Anna Maria Bigon pierluigi castagnetti foto di bacco anna maria bigon 3 pierluigi castagnetti foto di bacco