POLVERIERA LA7 - MENTANA “MITRAGLIA” SUL REFERENDUM: “RENZI CE L' HA CON NOI E UN PO' HA RAGIONE, CI SONO TROPPI FAN DEL NO” - TENSIONE ALLE STELLE, LILLI GRUBER GELIDA: “IO NON COMMENTO MAI L'OPERATO DEI COLLEGHI” - FLORIS SEMPRE NEL MIRINO DI RENZI MA GLI ASCOLTI DI 'DIMARTEDI’ SALGONO

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Maurizio Caverzan per “la Verità”

 

RENZI MENTANA ZAGREBELSKI RENZI MENTANA ZAGREBELSKI

Adesso La7 è una polveriera. Una rete molto articolata, frazionata in cordate.

Adesso, dopo l' intervista di Enrico Mentana al Fatto quotidiano di domenica scorsa. Adesso, dopo che il premier ha intimato ai fedelissimi di non andare ospiti di quei tre, Giovanni Floris, Lilli Gruber e Corrado Formigli finiti nella lista di proscrizione.

 

Di solito, in questi casi, si fa squadra. Uniti e compatti, giornalisti ed editore da una parte, potere politico dall' altra. Non era mai accaduto prima, a La 7, che un volto pur molto rappresentativo, il direttore del tg, criticasse i colleghi, conduttori di talk e programmi di approfondimento della stessa rete. Invece, sopra il carico da 90 di Renzi, Mentana ha aggiunto il suo: «Renzi ce l' ha con La7 e un po' ha ragione: troppi fan del No».

GRUBER GRUBER

 

Nessuno lo ammetterà mai, ma non tira una bella aria nelle redazioni della rete di Urbano Cairo. «Io non credo ci sia un veto nei confronti di Piazza pulita», sostiene Formigli. Come no? All' ultima puntata doveva venire Simona Bonafè... «Sì, e ha disdetto senza motivare.

 

Tuttavia, mi auguro che tutto torni normale. Stiamo facendo le riunioni per giovedì, non abbiamo ancora deciso, ma rinnoveremo gli inviti. Renzi è invitato fin dal la conferenza stampa.

 

Può venire sempre, visto che manca da molto tempo nei nostri studi. Tuttavia, non voglio farmi ammorbare da queste polemiche e dal referendum. Gli italiani hanno altri problemi prima dell' abolizione del Senato. Noi facciamo il nostro lavoro giornalistico, il programma è in crescita (media del 5,23 per cento ndr). Detto questo e premesso che non credo al veto, se ci fosse andrebbe spiegato. Ai telespettatori, prima che a me. Sarebbe antipatico se restasse sotterraneo». Chissà.

enrico mentana enrico mentana

 

Nell' intervista di domenica Mentana non ha saputo dire se il rapporto tra il premier e La7 sia «rovinato o compromesso, di sicuro il presidente del Consiglio, martedì scorso, ha visto la trasmissione di Floris e non c' è stata una corrispondenza d' amorosi sensi». Poi ha aggiunto, tentando di «illustrare le ragioni del premier.

 

Perché siamo arrivati sull' orlo dell' incidente di frontiera? Per la vera asimmetria di questa battaglia, che non sta tanto nell' eterogeneo fronte del No... ma nel ruolo attivo di molti nostri colleghi: pienamente legittimo, e però ingombrante».

 

Boom e bocche cucite. Anche Formigli, giustamente ciarliero nel raccontare il buon andamento del suo programma, richiesto di un commento sull' intervista del direttore del tg si trince rà dietro il «no comment.

Non sono abituato a commentare le interviste dei colleghi. Ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero». E ci mancherebbe.

 

Però, una volta chiamati in causa... «Non mi sento chiamato in causa», chiude Formigli.

Anche dalle parti di DiMartedì, forse il più «ingombrante» dei talk, finito nell' occhio della fatwa renziana e, pure, in crescita di ascolti (media stagionale del 6,46 per cento), vige la consegna del silenzio.

 

GUZZANTI FORMIGLI GUZZANTI FORMIGLI

Quanto a ingombri non scherza nemmeno Otto e mezzo di Lilli Gruber (6,66 per cento medio, in crescita). Anche perché ultimamente si è venuta evidenziando una certa rivalità tra il direttore del tg (media stabile al 6,02 per cento) e la conduttrice del talk che lo segue. Un salutare duello tra giornalisti, tutto interno alla campagna referendaria, di cui si avvantaggiano i telespettatori, oltre che l' editore. Una quindicina di giorni fa Lilli Gruber è stata la prima ad allestire il faccia a faccia al fulmicotone tra Renzi e Marco Travaglio.

 

giovanni floris giovanni floris

Qualche giorno dopo Mentana ha proposto il gran confronto tra Renzi e Gustavo Zagrebelsky con notevole successo di ascolti (8,04 per cento). Venerdì scorso, invece, con la complicità indiretta di Matteo Salvini che ha a lungo stuzzicato Maria Elena Boschi sui social network, Lilli (che ha liquidato l' uscita di Mentana con un asciutto «non commento mai l' operato dei colleghi») è riuscita a mettere uno di fronte all' altra il segretario della Lega e il ministro per le Riforme costituzionali. Dando in un sol colpo un «buco» al boicottaggio appena inaugurato e a Mentana. Il quale, a quel punto, ha sapientemente rinunciato al suo Si o No?.

 

Tutto bene, dunque? Sì, se non fosse stato per quell' ultima, inusuale, intervista al Fatto quotidiano. Piuttosto strano che un giornalista autorevole come Mentana senta l' urgenza di «illustrare le ragioni del premier».

 

Certamente, l' avrà fatto prima di tutto per il bene di La7. Ma forse anche per il suo, pensa qualche maligno.

Chissà che cosa succederà in Rai dal 5 dicembre, se Renzi dovesse vincere il referendum...

SABRINA FERILLI OSPITE DI FLORIS SABRINA FERILLI OSPITE DI FLORIS boschi gruber boschi gruber boschi gruber 1 boschi gruber 1

 

SABRINA FERILLI OSPITE DI FLORIS SABRINA FERILLI OSPITE DI FLORIS

 

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