1. ''POSSO PRENDERGLIELO IN MANO?'' - ''A NOI IL DEBITO GRECO CI FA 'NA PIPPA...A DUE MANI!''. TORNA IL VECCHIO CINEPANETTONE SCORREGGIONE CON DE SICA E GHINI, VERSIONE BIONDA
2. DEFLAGRA IL POLITICAMENTE SCORRETTO CON LE GRASSONE MANDATE AFFANCULO E I PRETI NERI CHE SEMBRANO I FIGLI DI TARTUFON. TORNANO LE SCOPATE. “MAMMA MIA CHE COITO!”
3. ILARIA SPADA CON IL SUO CULO MOLTO ESIBITO TRIONFA, UNA VOLGARISSIMA COMICA ROMANA COME NON SE NE VEDEVANO DA ANNI. “MA CHE D’È, UN VIBRATORE PE’ FACHIRI?”
4. CON ARGENTERO E FINOCCHIARO, 'VACANZE AI CARAIBI' DI NERI PARENTI, PRODOTTO DA MIELI-GIANANI E SCRITTO DA BRIZZI-MARTANI È UN GRAN DIVERTIMENTO PER I FEDELISSIMI DEL GENERE
 

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Marco Giusti per Dagospia

 

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Vacanze ai Caraibi di Neri Parenti

 

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“Presto, usciamo da questa cloaca!”. “Posso prenderglielo in mano?”. “A noi il debito greco ci fa ’na pippa… a due mani!”. “Praaaa!!! Te sei liberato?”. Era ora! Torna il vecchio cinepanettone scorreggione con Christian e Ghini, in versione addirittura bionda! “E’ la mia Rhonda Fleming”, ha detto di lui Christian. Torna Neri Parenti con un copione scritto da Brizzi e Martani. Tornano i doppi sensi trivialissimi. “A te piace grosso?”.

 

Torna il politicamente scorretto con le grassone mandate affanculo e i preti neri che sembrano i figli di Tartufon. Tornano le scopate. “Mamma mia che coito!”. E Ilaria Spada trionfa come volgarissima comica romana come non se ne vedevano da anni. “Ma che d’è, un vibratore pe’ fachiri?”. “Ho gli ormoni che si agitano come trote”. “Se chiamava Fausto anche il mi’ criceto, poraccio, è morto schiacciato”.

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Insomma. “Vacanze ai Caraibi”, firmato da Neri Parenti, prodotto da Mieli-Gianani-Brizzi, malgrado la mancanza del Presidente De Laurentiis, è un ritorno clamoroso al cinepanettone Filmauro di dieci anni fa. Con tutti i suoi difetti, magari, gli sponsor più incredibili, un episodio, quello con Dario Bandiera, che è lasciato un po’ in aria, senza un finale, qualche lentezza nella seconda parte. Ma è un gran divertimento per il pubblico dei fedelissimi del genere.

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E segnala da una parte il grande affiatamento tra Christian e Ghini, e l’inserimento di Angela Finocchiaro come moglie di Christian, è riuscitissimo, da un’altra lo sviluppo di un talento comico naturale come Ilaria Spada, coatta da paura che trova nel cinepanettone il suo genere ideale, dopo essere stata riscoperta in film diversi come Arance e martello, il disastroso esordio di Zoro e una serie di ruoli minori in commedie firmate da Falcone, Bruno, Vanzina.

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Nell’episodio di Christian, quello meglio costruito, i ricchi Mario e Gianna Grossi Tubi, cioè Christian e Angela Finocchiaro, vanno ai Caraibi per incontrare la figlia Anna, Maria Luisa De Crescenzo, e il suo fidanzato, l’attempato Ottavio Vianale, cioè Massimo Ghini. Si vorrebbero anche sposare, malgrado i due cognomi uniti, Grossi-Tubi-Via-Anale non suoni proprio benissimo.

 

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Gianna, che si oppone al matrimonio, non sa che il marito ha dilapidato tutto il suo patrimonio, ha pagato la vacanza rubando 5000 euro al portiere, e è venuto ai Caraibi soprattutto per vendere la loro villa e salvarsi. Infatti canta “Bamboleo” al ritmo di “non ci ho un euro-non ci ho un euro-e se non vendo me lo prendo dritto in cul!” Non solo. Mario vede nel matrimonio con Ottavio, apparentemente miliardario, una svolta fortunata, mentre la moglie progetta di farlo menare pesantemente dalla malavita locale. Ottavio, invece, è spiantato, vive da due anni a scrocco nella villa dell’amico Lapo, visto malissimo dal cameriere.

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Nell’episodio di Dario Bandiera è di scena la mania per app e cellulari. Il siciliano Adriano Fiore vive solo attraverso il suo smartphone, ci chiama la vecchia nonna a Capodanno da Mosca, rimorchia le ragazze ai Caraibi, ci scopa pure. Ma proprio per colpa di una app assurda, che lo fa guidare in volo un motoscafo, si ritroverà naufrago in una piccola isola e quando perderà anche il cellulare la situazione si farà pesantissima. “Mi skype da piangere…”.

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L’episodio di Luca Argentero e Ilaria Spada è invece tutto giocato sull’incontro di due anime gemelle che vanno d’accordo solo sul sesso. Per il resto non si sopportano. Lui non fuma e lei fuma, lui è un intellettuale, un filologo, con tanto di commento della Spada (“filologo? Ah, lo facevo più un lavoretto da donne”), e lei ha un nail-shop, lui odia il ballo, lei lo adora. Ma col sesso si scatenano.

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Così lasciano i rispettivi compagni e volano ai Caraibi, dove la situazione si inasprirà. Non tutto è riuscito e originale, certo, ma il film è pieno di battute, il culo della Spada, molto esibito, e la sua verve comica trionfano, Ghini e Christian sono perfetti, i dialoghi tra Dario Bandiera e la vecchia nonna siciliana tormentata dal nipote fanno molto ridere.

 

E la grande scena di peti nel bagagliaio della macchina dei rapitori, dove darà i suoi effetti un pesante tortino di fagioli, è quel che ci vuole davvero in un cinepanettone che si rispetti. “Ma ce l’hanno il culo le balene?”. Attenti alla sequenza finale coi doppi giochi pesanti fra Christian e Ghini. In sala dal 16 dicembre.

 

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