Lorenzo Soria per la Stampa
Ormai è diventato quasi un dogma: i network tradizionali sono in caduta libera. E affinché una serie televisiva abbia successo occorre che racconti complotti, sotto-storie, complessità, effetti speciali. E soprattutto niente appuntamento fisso davanti al televisore una sera la settimana all' ora prestabilita, va tutto consumato in una volta, con una grande scorpacciata domenicale o magari notturna.
Poi c' è This Is Us . Va in onda sulla Nbc. E non solo ha aiutato lo storico network a tornare ai vertici, con oltre 15 milioni di spettatori a puntata, che di questi tempi sono un' enormità. Lo show è anche entrato nelle conversazioni di tutti, se ne parla e se ne discute come ai tempi di Friends , attraendo le cosiddette élite che vivono nelle due coste del Paese, ma anche «l' America di Trump». Un family drama noto perché fa piangere, e lo fa così tanto che l' emoji che lo identifica su Twitter è una scatola di fazzoletti Kleenex.
In This Is Us si parla di relazioni familiari, di razza, di fama, di tradimenti. Ci sono molti flashback, una storia che continua ad andare avanti e indietro nel tempo. Ci sono anche molti monologhi, con amanti e sposi vivi e perduti, con figli vivi e altri nati morti.
Segue le storie di vari membri di una famiglia in varie fasi delle loro vite. Milo Ventimiglia e Mandy Moore sono due genitori, Jack and Rebecca Pearson. Hanno due gemelli, interpretati da Justin Hartley e da Chrissy Metz. E poi c' è Randall, il figlio adottivo interpretato da Sterling K. Brown.
Randall è un afro-americano abbandonato dal padre e adottato da una famiglia bianca. Ha successo nel mondo della finanza. Ha una casa con giardino e veste bene. Ma è pieno di rabbia, soprattutto per le continue aggressioni che un uomo di colore deve subire quotidianamente.
«Solo perché abbiamo avuto un Presidente nero non vuol dire che viviamo in una società post-razziale - ci racconta durante una pausa delle riprese negli studios della Paramount -. Non possiamo sederci sugli allori, c' è molta strada da fare. E come individui abbiamo la responsabilità di usare le nostre voci».
Oltre alla potente figura di Randall, uno degli elementi centrali di This Is Us è Jack. O meglio, il fatto che sappiamo che è morto, ma non sappiamo come e non sappiamo quando, un quesito che ha portato intrigo e suspense in un dramma centrato attorno a una famiglia con un passato complicato che cerca di navigare il presente tra mille difficoltà.
Un po' come ai tempi di Dallas e della famosa domanda: «Chi ha sparato a J. R.?».
«Appena arrivo al lavoro, la gente mi circonda per chiedermi come è morto Jack», spiega Dan Fogelman, il creatore della serie. Un elemento che lo diverte, ma il suo show - insiste - punta su altro. «Vogliamo catturare quei momenti in cui ti senti triste perché hai perso qualcuno e vai a rivedere vecchi video di famiglia. E stai meglio. Nello show c' è tristezza e c' è malinconia, ma c' è anche ottimismo».