PUNTARE, MIRARE, TWEET! - TEMPESTA SU TWITTER CONTRO SIDDI, CAPO DEL SINDACATO DEI GIORNALISTI, DOPO L’ACCORDO SUL COMPENSO DEI FREELANCE: “VERGOGNA, COME SI FA A FARE UN’INCHIESTA CON 20 EURO?” - LUI: “SI POTEVA FARE MEGLIO, MA ABBIAMO SALVATO IL CONTRATTO NAZIONALE”

Con l’hashtag #siddivergogna la categoria dei giornalisti si scaglia contro chi avrebbe dovuto rappresentarla in sede di rinnovo contrattuale: “Iniquo compenso e contratto truffa” - Lui “scommette sul fatto che le testate comincino ad assumere e a formare i giornalisti in redazione” (stamo freschi)…

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  1. I DOCUMENTI DELLA RIFORMA FIRMATA DA FIEG E FNSI

 

ACCORDO FIEG E FNSI

 

http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2014/06/accordo-fieg-fnsi.pdf

 

TABELLE RETRIBUTIVE

 

http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2014/06/tabelle-retributive-Fieg-Fnsi.pdf

 

LAVORO AUTONOMO

 

http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2014/06/lavoro-autonomo-cnlg-fieg-fnsi.pdf

 

 

  1. EQUO COMPENSO, GIORNALISTI IN RIVOLTA - TWITTER STORM CONTRO L'ACCORDO SULL'EQUO COMPENSO

Da www.lettera43.it

 

Da qualche giorno il mondo dei giornalisti freelance è in agitazione per l'accordo sull' equo compenso siglato il 19 giugno tra la Fnsi (il sindacato) e la Federazione editori (Fieg).

FRANCO SIDDI FOTO ANSA jpeg FRANCO SIDDI FOTO ANSA jpeg

L'intesa, che segue l'approvazione della delibera n. 233 del 31 dicembre 2012, prevede l'inserimento, nel prossimo contratto nazionale di lavoro, di un tariffario minimo per i giornalisti che lavorano con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (Co.co.co).

 

Le tariffe stabilite da sindacato ed editori (guarda la tabella), con la contrarietà dell'ordine dei giornalisti, hanno suscitato la protesta e il malcontento di molti precari e freelance.

 

I FREELANCE: «SOLO I RICCHI FARE I GIORNALISTI». L'accusa è che l'intesa Fnsi/Fieg, più che garantire un equo compenso ai professionisti del settore non tutelati dal contratto nazionale di categoria, abbia in realtà fotografato la situazione esistente, fornendo agli editori anche l'alibi di una coperrtura legislativa per pagare sempre meno il lavoro giornalistico. Le tariffe dell'equo compenso sono inferiori a quello che oggi molti Co.co.co già percepiscono.

 

Per potestare contro l'accordo, il 26 giugno giornalisti precari e freelance hanno lanciato una campagna via Twitter, una Twitterstorm con l'hashtag #SiddiVergogna, invitando alle dimissioni Franco Siddi, «presidente della Fnsi.

LUCA TELESE FRANCO SIDDI LUCA TELESE FRANCO SIDDI

 

FRANCO SIDDI FRANCO SIDDI

L'8 LUGLIO MANIFESTAZIONE A ROMA. Su Change.org è stata organizzata anche una petizione per chiedere di cambiare l’accordo e alzare il compenso minimo. Per l'8 luglio prossimo, inoltre, è stata convocata una manifestazione di protesta a Roma davanti alla sede della Fnsi.

 

LOTTI FIRMA PER IL SOSTEGNO ALL'EDITORIA: 120 MILIONI IN TRE ANNI

 

Intanto il sottosegretario all'Editoria, Luca Lotti, che nelle scorse settimane ha partecipato alla trattativa sull'equo compenso, ha firmato il decreto del oresidente del Consiglio dei ministri che istituisce un Fondo straordinario per gli interventi a sostegno dell'editoria: 120 milioni di euro per il triennio 2014-2016.

 

«INCENTIVI PER LE ASSUNZIONI».

renzi e luca lotti renzi e luca lotti

«Il decreto disciplina i criteri e le modalità di concessione e erogazione per l'anno 2014 delle risorse del Fondo (per un ammontare di circa 45 milioni di euro) destinate a incentivi agli investimenti in innovazione tecnologia e digitale, incentivi all'assunzione di giornalisti», spiega in una nota palazzo Chigi, a «misure di sostegno ai programmi di ristrutturazione aziendale che prevedano una revisione dell'organico con il ricorso ai prepensionamenti, parziale finanziamento degli ammortizzatori sociali».

 

LUCA LOTTI LUCA LOTTI

Il decreto, che Lotti ha definitivo «innovativo» per un settore in profonda crisi, prevede sgravi fiscali al 100% per 36 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato, al 50% per le assunzioni a tempo determinato e ulteriori incentivi per la trasformazione del tempo determinato in indeterminato che a quel punto avrà sgravi retroattivi.

 

OBBLIGO DEL 20% DEI CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO.

«Si prevede anche l'obbligo di trasformare il 20% dei contratti a tempo determinato in indeterminato, pena lo stop all'erogazione dei contributi».

LUCA LOTTI LUCA LOTTI

Inoltre, ha spiegato Lotti, «a fronte di un importante contributo per i prepensionamenti alle aziende editoriali, abbiamo inserito una norma che obbliga ad avere almeno una assunzione a tempo indeterminato ogni tre prepensionamenti. E, ancora, un'altra norma che impedisce a chi va in prepensionamento di avere in seguito un rapporto di lavoro dipendente o autonomo con l'azienda che ha ricevuto il contributo del Fondo».

 

CONTRIBUTI PRECLUSI A CHI NON RISPETTA L'EQUO COMPENSO.

L'erogazione dei contributi, ha sottolineato il sottosegretario, «è preclusa a chi non rispetta le direttive previste nell'accordo sull'equo compenso e a quelle aziende che per la durata delle misure finanziate introducono bonus o premi non legati alla dinamica retributiva stabilita, e collegati a risparmi sul costo del lavoro giornalistico, in favore dei propri dirigenti».

 

GARANZIE PER L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA.

giulio anselmi maarten van aalderen giulio anselmi maarten van aalderen

Nel fondo è prevista anche una garanzia per chi «investe in innovazione tecnologica e digitale e per premiare le migliori start up».

 

Lotti si è anche difeso dalle critiche che gli sono piovute addosso per l'accordo: «Garantirà di fatto un compenso minimo garantito che fino a ora non c'era», ha detto.

 

«Purtroppo, come ha spesso denunciato l'Ordine dei giornalisti, oggi ci sono alcune aziende editoriali che pagano tre o quattro euro per un articolo, mentre con questo accordo un pezzo di 1.600 battute dovrà essere pagato 20,8 euro. Mi sembra un primo passo significativo. Non ci fermiamo qui e andiamo avanti»

giulio anselmi massimo franco giulio anselmi massimo franco

 

 

  1. CONTRATTO NAZIONALE GIORNALISTI, SIDDI: "SI POTEVA FARE UN ACCORDO MIGLIORE MA ABBIAMO EVITATO DI FARE A PEZZI IL CONTRATTO NAZIONALE"

Laura Eduati per www.huffingtonpost.it

 

"Volevano fare a pezzi il contratto dei giornalisti, siamo riusciti a resistere inserendo tutele e compensi minimi per i freelance e togliendo molti alibi alle aziende perche' ripartano le assunzioni". Franco Siddi ha appena concluso il lungo iter sindacale che ha portato al rinnovo del contratto giornalistico insieme con la Federazione degli editori (Fieg) e Lorenzo Lotti, sottosegretario a palazzo Chigi con delega all'editoria.

 

L'accordo, che prevede lo sblocco di 120 milioni dal fondo governativo destinato al settore, contiene delle novità indigeste a una parte dei giornalisti, come un forte sconto salariale agli editori che volessero assumere giovani e disoccupati con esperienza. "Voglio confrontarmi con coloro che in questi giorni mi stanno insultando e strumentalizzano questo difficile accordo per egoismo di categoria o in vista del congresso".

 

I giornalisti in pericolo nelle zone di conflitto I giornalisti in pericolo nelle zone di conflitto GIORNALISTI ASPETTANO ROYAL BABY GIORNALISTI ASPETTANO ROYAL BABY

Partiamo dalla prima critica: il periodo di praticantato raddoppia percio' per tre anni una testata potra' avere un giornalista a costo molto ridotto.
Rovescerei questa considerazione. Ormai quasi nessun giornalista riesce a fare praticantato nelle redazioni perchè i giovani arrivano direttamente dalle scuole di giornalismo oppure dopo anni di collaborazione riescono a farsi riconoscere il praticantato d'ufficio. Con l'apprendistato professionalizzante abbiamo creato un canale di entrata nei media, e nella seconda parte di questo percorso di formazione i nuovi giornalisti professionisti guadagneranno meglio dei praticanti.

 

Perché una testata dovrebbe assumere apprendisti giornalisti quando può disporre di centinaia di collaboratori a prezzo inferiore?
Penso che l'editoria debba riscoprire l'importanza della formazione dei giornalisti. Questo mestiere si impara facendolo nelle redazioni, e questo settore può risollevarsi soltanto facendo una scommessa sulle nuove leve e recuperando la dimensione collettiva. Con questo nuovo contratto noi giornalisti prendiamo atto della pesantissima crisi dell'editoria, ci prepariamo a sostenere dei sacrifici ma allo stesso tempo togliamo molti alibi alle aziende introducendo sgravi fiscali e incentivi all'occupazione.

 

Uno dei sacrifici richiesti riguarda i giornalisti rimasti senza lavoro: se verranno riassunti dovranno guadagnare meno dei loro colleghi di pari anzianità. Non è ingiusto?
Capisco che singolarmente questo incentivo possa apparire ingiusto ma dovevamo guardare in faccia la realtà e trovare una strada. Negli ultimi dieci anni i ricavi dell'editoria si sono dimezzati e il settore continua a decrescere. L'Italia poi e' l'unico luogo nel quale cala la pubblicità sul web. Con questo panorama occorreva pensare ai tanti colleghi cinquantenni rimasti senza lavoro, la nostra e' una scommessa piena di speranza e fiducia nel loro ritorno in redazione. Dovevamo affrontare questo tema oppure era meglio continuare a far finta di nulla?

enzo iacopino enzo iacopino

 

I collaboratori esterni e i freelance invece sono in subbuglio per l'equo compenso, i minimi tabellari per gli articoli che in effetti sono molto bassi.
Come Lotti ha già specificato, abbiamo stabilito dei compensi sotto i quali l'editore va considerato fuori dalla legge. Stiamo parlando di giornalisti che scrivono pezzi di cronaca locale pagati due euro, ora possono certamente pretendere un guadagno maggiore. Senza dimenticare che il compenso per un articolo da noi ottenuto - circa venti euro - e' il doppio del compenso stabilito in media dagli Ordini regionali per ciascuno dei cinquanta articoli richiesti agli aspiranti pubblicisti - undici euro.

 

Spero naturalmente che le aziende non useranno le nuove tabelle per abbassare le tariffe: questo sarebbe molto sleale. Nessuno invece sembra accorgersi che per la prima volta in Italia, e certamente in Europa, un contratto nazionale dedicato ai dipendenti contiene un capitolo dedicato ai freelance: a loro finalmente vengono garantiti il diritto di firma e l'assicurazione contro gli infortuni. Ci siamo riusciti dopo 22 anni di contrattazione, non mi pare irrilevante.

 

I precari del giornalismo continueranno pero' a lamentarsi degli scarsi guadagni nonostante il duro lavoro. Se e' difficile ottenere un contratto, perché il sindacato non lotta per un compenso dignitoso?
Credo che sulla vicenda dell'equo compenso si stiano concentrando le energie di coloro che ormai sono a tutti gli effetti dei lavoratori subordinati ma non hanno un contratto. A questi giornalisti sfruttati dico che occorre allearsi con il sindacato per ottenere un vero contratto, magari con l'aiuto dei loro colleghi in redazione. I giornalisti più fortunati, quelli che stanno in redazione e appartengono ai cdr, dovrebbero ribellarsi allo sfruttamento dei collaboratori e rifiutarsi di lavorare se questo sistema dovesse continuare.

 

Per quanto invece riguarda il compenso dei veri freelance, dico che in Italia in tutti i settori le aziende spesso si comportano in maniera disonesta preferendo pagare pochissimo coloro che non possono vantare un contratto. Ecco perché poi il sindacato deve intervenire per stabilire delle tutele contrattuali e di stipendio che altrimenti non ci sarebbero. Le imprese dicono che siamo noi a irrigidire il mercato del lavoro, in realtà noi reagiamo alla loro politica giuslavorista.

 

enzo iacopino contro l'accordo fieg fnsi enzo iacopino contro l'accordo fieg fnsi

Cosa rispondi a chi sostiene che il sindacato si e' venduto agli editori?
Non ho risposto in questi giorni perché non volevo che la controparte, cioè gli editori, lasciassero il tavolo. Capisco la rabbia dei precari e dei giornalisti rimasti senza lavoro, e per quelli lavoreremo duramente. Gli altri invece stanno strumentalizzando questo accordo in vista del congresso tra sei mesi, un posizionamento politico che sfrutta le grosse difficoltà che abbiamo dovuto affrontare. Volevano fare a pezzi il contratto nazionale e invece siamo riusciti a tenerlo in piedi nonostante tutto. So bene che potevamo fare un accordo migliore e per questo provo amarezza. Ma coloro che per esempio si lamentano sulla fissa (liquidazione a fine rapporto, ndr) sappiano che la loro e' una lamentela egoista non tiene conto della enorme crisi nella quale ci troviamo.

 

 

 

 

 

 

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