"L'AMERICA È NATA SUGLI IDEALI DELL'ANTICA ROMA. CIO' CHE STA ACCADENDO IN AMERICA È SIMILE ALLA FINE DELLA REPUBBLICA ROMANA” - FRANCIS FORD COPPOLA PARLA DI "MEGALOPOLIS", IL FILM CHE INIZIÒ A CONCEPIRE NEI PRIMI ANNI '80 E CHE È COSTATO CIRCA 120 MILIONI DI DOLLARI (DI TASCA SUA): "HO RISCHIATO LA BANCAROTTA, MA I SOLDI NON CONTANO" - "QUANDO HO INIZIATO A LAVORARE A QUESTO FILM NON PENSAVO CHE LA POLITICA DI OGGI LO AVREBBE RESO COSÌ RILEVANTE. C’È UNA TENDENZA NEL MONDO VERSO UNA NUOVA DESTRA CHE…" - VIDEO

-

Condividi questo articolo


Estratto dell'articolo di Arianna Finos per www.repubblica.it

 

francis ford coppola a cannes francis ford coppola a cannes

Chiamatemi Francis. Quello del cineasta italoamericano 85 anni, con la sua ultima scommessa qui a Cannes, è di gran lunga l’incontro più emozionante del Festival. […] Francis Ford Coppola è in forma smagliante. “Nessuno sul set mi chiama Mister Coppola, tutti mi chiamano Francis, i miei nipoti nonno Francis”. […]

 

Rispetto alla standing ovation tributata al suo Megalopolis, prodotto dalla sua Zoetrope, concepito sul set di Apocalypse Now 45 anni fa, definito “una favola”, una parabola ecologica, ambientata in una New York futuristica, New Rome, tra utopia e corruzione: “Mi sono sentito pieno di sollievo e gioia. Non è un’emozione riassumibile in una parola. È stato il coronamento della gioia. Dopo tutti questi anni da quando ho avuto un'idea, e poi averla costruita in tempi diversi e di averla abbandonata e di aver detto, no, non avrei dovuto abbandonarla, era un film bellissimo”.

 

giancarlo esposito, aubrey plaza, francis ford coppola, romy croquet mars e adam driver a cannes red carpet megalopolis giancarlo esposito, aubrey plaza, francis ford coppola, romy croquet mars e adam driver a cannes red carpet megalopolis

Il film, ispirato alla Congiura di Catilina, parla di una Megalopoli come l’Antica Roma, di tiranni, democrazia, corruzione del potere e dei media, di sociologia, fisica, medicina, di invenzioni capaci di condurci verso un futuro di pace. E, soprattutto, di speranza. […] “L'America è stata fondata sugli ideali della Repubblica Romana. Noi non volevamo un re, Roma non voleva un re. Così inventarono una nuova forma di governo chiamata Repubblica, con il Senato e con il diritto romano e tutte le cose che noi abbracciammo. Abbiamo persino costruito le nostre città in modo che assomigliassero a Roma. […]”.

 

megalopolis 5 megalopolis 5

"Quando ho iniziato a lavorare a questo film – continua Coppola – non pensavo che la politica di oggi lo avrebbe reso così rilevante. Perché ciò che sta accadendo in America, nella nostra repubblica, attraverso la nostra democrazia, è esattamente il modo in cui abbiamo perso la repubblica migliaia di anni fa. […]”.

 

megalopolis 4 megalopolis 4

Inevitabile il riferimento a Donald Trump: gli viene chiesto quanto abbia paura di avere uomini come lui al comando, “Trump non è al comando – risponde Coppola - ma penso che ci sia una tendenza in atto, e non voglio andarmene in questa situazione. C’è una tendenza nel mondo verso una nuova destra, ma anche la tradizione fascista. E non c’è nessuno che abbia vissuto durante la Seconda guerra mondiale, e abbia visto gli orrori che hanno avuto luogo, che non sappia che questo non deve ripetersi. Quindi, ancora, dico che il ruolo dell’artista è fare luce su quel che succede nel mondo. […]”.

 

francis ford coppola adam driver aubrey plaza cannes francis ford coppola adam driver aubrey plaza cannes

[…] Storicamente Francis Ford Coppola ha rimesso mano a molti suoi film, creandone nuove versioni. Succederà anche a Megalopolis? “Il motivo per cui spesso rimonto i miei film è perché li possiedo. Se mi chiedete perché possiedo Apocalypse Now, la risposta è che nessuno lo voleva. E così, quando possiedi un film che fai, pensi: oh, lo capisco meglio. Non modificherei mai La conversazione perché mi piace com'è. E non ho mai voluto farlo con Il padrino, anche se c’è una scena che aggiungerei”. […]

 

megalopolis 6 megalopolis 6

Dopo la sfortunata proiezione a un gruppo di distributori a Los Angeles, dove ha avuto una accoglienza mista e qualcuno l’ha giudicato “invendibile”, Megalopolis è stato decisamente meglio accolto al Festival. Per l’Italia l’ha comprato la Eagle Pictures di Tarak Ben Ammar. All’incontro si chiede conto a Coppola dei rischi corsi nel produrre da solo il film, e quali ostacoli abbia incontrato cercando di rimanere fedele a sé stesso.

 

adam driver e francis ford coppola a cannes adam driver e francis ford coppola a cannes

“Sapevo che questo non era come gli altri film, non c’erano riferimenti per dire: rendiamolo più simile a questo o a quello. Ma è così che sentivo che il film doveva essere. E dato che stavo pagando per questo, pensavo di averne diritto. Alla fine, ci sono così tante persone che, quando muoiono, dicono, oh, vorrei aver fatto questo o quello. Quando morirò, dirò: ho fatto tanto, e ho avuto modo di vedere mia figlia vincere un Oscar e ho fatto la mia azienda vinicola, e tutti i film che volevo fare. E ci sono riuscito. E sarò così occupato a pensare a tutte le cose che devo fare, che, quando morirò, non me ne accorgerò”.

 

[…] Quanto al rischio di perdere il patrimonio personale, 120 milioni, la risposta è forte e chiara: “Non mi interessa. Non ci ho mai pensato. Sai, uno dei motivi per cui ho la linea di credito che mi ha permesso di farlo è che nel 2008, durante la crisi finanziaria, investii 20 milioni di dollari per prendere un'azienda vinicola e costruire un luogo in cui i bambini potessero fare qualcosa quando i loro genitori bevevano il vino. Ho reso la cantina un giardino della Danimarca, con le piscine e i giochi.

 

FRANCIS FORD COPPOLA SUL SET DI MEGALOPOLIS FRANCIS FORD COPPOLA SUL SET DI MEGALOPOLIS

E questo investimento di 20 milioni di dollari ha dato vita a un luogo che in tanti adesso cercano di replicare. E così ho preso i soldi da quello, e li ho messi sul film. Così non ho avuto alcun problema con i finanziamenti. Quanto ai miei figli, Sophia, Roman e mia nipote Gia, hanno carriere meravigliose, non hanno bisogno di una fortuna. Non importa. Sapete, i soldi non contano. Ciò che è importante sono i nostri amici. I soldi vanno e vengono. Un amico non ti deluderà mai”. […]

megalopolis 1 megalopolis 1 shia labeouf, madeleine gardella, isabelle kusman, matt gulbranson, e chloe fineman in megalopolis shia labeouf, madeleine gardella, isabelle kusman, matt gulbranson, e chloe fineman in megalopolis shia lebouf megalopolis shia lebouf megalopolis megalopolis 3 megalopolis 3 megalopolis 2 megalopolis 2 adam driver sul set di megalopolis adam driver sul set di megalopolis shia labeouf in megalopolis shia labeouf in megalopolis giancarlo esposito, aubrey plaza, francis ford coppola cannes red carpet megalopolis giancarlo esposito, aubrey plaza, francis ford coppola cannes red carpet megalopolis

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FAMOLO STRIANO - MENTRE LA COLOSINO SECRETA GLI ATTI, LA MELONI SI LAMENTA COI GIORNALISTI CHE SI OCCUPANO SOLO DI SANGIULIANO, MA NON DEL CASO DOSSIERAGGIO  – PASSANO DUE ORE E CROSETTO, DA CUI È PARTITO TUTTA L’INCHIESTA DI PERUGIA, LETTE LE CARTE DI CANTONE MANDATE ALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA, CHE HANNO MOLTO DELUSO LA DESTRA E LA MELONA, DICE: NON C’È NESSUN DOSSIERAGGIO, NESSUN MANDANTE, NESSUN RICATTO, NEMMENO MESSAGGI TRA STRIANO E I GIORNALISTI DI ''DOMANI''. “SOLO UNA MELA MARCIA DELL'AISE…”  

DAGOREPORT - DALLA PADELLA ALLA BRACE: CHI E' IL NUOVO MINISTRO DELLA CULTURA - E DIRE CHE UNA VOLTA, PRIMI ANNI ‘90, IL NEOFASCISTA ALESSANDRO GIULI, UN’AQUILA FASCISTA TATUATA SUL PETTO, MOLLÒ I CAMERATI DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ, LIQUIDATI COME MAMMOLETTE, PER FONDARE MERIDIANO ZERO, GRUPPUSCOLO BOMBAROLO DI ESTREMA DESTRA – LO RITROVIAMO ANONIMO GIORNALISTA DI "LIBERO" E "IL FOGLIO" CHE NEL 2018 SI RIVOLGEVA A BANNON AD ATREJU, LODAVA PUTIN DEFINENDOLO ‘UN PATRIOTA’ COME TRUMP – SBARCATE A PALAZZO CHIGI, LE SORELLE MELONI LO SPEDISCONO ALLA PRESIDENZA DEL MUSEO MAXXI DI ROMA, PUR NON DISTINGUENDO LA CORNICE DAL QUADRO – ALLA PRESENTAZIONE IN LIBRERIA DEL SUO LIBELLO, “GRAMSCI È VIVO”, CON ARIANNA MELONI AD APPLAUDIRLO, AVVIENE IL PASSAGGIO DA “ARISTOCRAZIA ARIANA” DI FREDA ALLA NOVELLA “ARISTOCRAZIA ARIANNA” - MA CI VOLEVA MARIA ROSARIA BOCCIA PER FAR DIVENTARE IL SUO SOGNO REALTÀ…

DAGOREPORT - MENTRE L’ITALIA SI SOLLAZZAVA COL SECCHIELLO E LA PALETTA, LO SCORSO 5 AGOSTO ANDAVA IN SCENA UN'APOCALISSE DI CUORI INFRANTI, STARRING SANGIULIANO COSTRETTO DALLA MELONI A VOLARE IN MISSIONE IN EGITTO. QUANDO ATTERRA A IL CAIRO AL FIANCO DI ''GENNY IL CALDO'' NON TRONEGGIA LA BOCCIA-RIDENS MA LA MOGLIE FEDERICA - L’IRA DELLA BAMBOLONA DI POMPEI, A CUI IL BOMBOLO AVEVA BUFALEGGIATO DI UN MATRIMONIO FINITO-LOGORATO-DAL-TEMPO-CRUDELE, AVREBBE RAGGIUNTO LO STADIO DELL’ERUZIONE VESUVIANA (UNA FERITA APPARE SULLA FRONTE DI GENNY: “INCIDENTE DOMESTICO” O CONSEGUENZA DI UNA BRUTALE SCENATA DELLA POSSESSIVA POPPEA DI POMPEI?) - TERRORIZZATO DALLA MOGLIE, MINACCIATO DALL’AMANTE, ASSEDIATO DA “ALTRE DONNE” (SONO TRE, DI CUI DUE DELLO SPETTACOLO), PER LA SERIE: ‘’OCCHIO NON VEDE, CUORE NON DUOLE’’, MA ANCHE PER EVITARE ALTRE ZOCCOLATE IN TESTA, 'O MINISTRO FINITO NEL PALLONE DELL'IMPERO DEI SENSI SI PREMURA DI NON FAR PUBBLICARE IMMAGINI DELLA MISSIONE D'EGITTO DOVE LUI ROTOLA COME UNA BOCCIA AL FIANCO DELLA CONSORTE (LA COMMEDIA ALL’ITALIANA È VIVA E HA OCCUPATO PALAZZO CHIGI) -VIDEO

DAGOREPORT – FOSSI STATO IN GENNARO SANGIULIANO CI AVREI PENSATO DUE VOLTE PRIMA DI LASCIARE LA DIREZIONE DI UN TELEGIORNALE PER DIVENTARE MINISTRO DELLA CULTURA - DA VELTRONI A MELANDRI, DA URBANI A BONDI, DA BRAY FINO AL “PAVONE ESTENSE” FRANCESCHINI: HANNO FATTO PIÙ O MENO TUTTI LA STESSA FINE: SONO SCOMPARSI - IN ITALIA LA STORIA CULTURALE SOVRASTA OGNI MINISTRO SINO A SFINIRLO, SOFFOCARLO: È UN EVEREST CHE FATICHI A OSSERVARE PER LA SUA ALTEZZA. NON PUOI FARCELA, NON PUOI GESTIRLO: PUOI SOLO EVITARE DI FARE DANNI...

IL DAGO-SCOOP DEL 26 AGOSTO CHE HA SCOPERCHIATO IL CASO DELLA POMPEIANA "NON CONSIGLIERA" E CHE OGGI HA SPEDITO SANGIULIANO AI GIARDINETTI FACENDO FARE UNA FOTONICA FIGURA DI MERDA AL GOVERNO MELONI - CHI È, E SOPRATTUTTO CHI SI CREDE DI ESSERE, LA BIONDISSIMA 41ENNE, NATIVA DI POMPEI, MARIA ROSARIA BOCCIA, CHE ANNUNCIA SU INSTRAGRAM LA SUA ''NOMINA A CONSIGLIERE PER I GRANDI EVENTI DEL MINISTRO DELLA CULTURA''? E PERCHÉ DOPO AVER SOTTOLINEATO: ‘’IO E IL MINISTRO SIAMO LEGATI DA UNA STIMA E DA UN SANO SENTIMENTO CHIAMATO "BENE" CHE RESTERÀ ANCHE QUANDO NON AVREMO RAPPORTI LAVORATIVI”; POI AGGIUNGE: ‘’PENSO SIA IL CASO DI SMETTERLA CON QUESTO INUTILE ACCANIMENTO. BASTA ATTACCHI GRATUITI!” - OHIBÒ, CHI HA MAI ATTACCATO L'IMPEGNO CULTURALE DELLA "BOCCIA DI POMPEI" AL FIANCO DI "GENNY DEL GOLFO" (CHE LEI IMMORTALA, FOTO E VIDEO, SU INSTAGRAM)? - CONTATTATO DA DAGOSPIA, IL PORTAVOCE DI SANGIULIANO TRASFORMA LA BOCCIA IN UN ‘FIASCO’: “E’ UNA NOTIZIA FALSA: MARIA ROSARIA BOCCIA NON È MAI STATA NOMINATA CONSIGLIERE DEL MINISTRO" - VIDEO