"GOMORRA NEW EDITION" - STASERA SERA SU RAITRE LA NUOVA EDIZIONE DEL FILM DI GARRONE - L’ESIGENZA DI RIMETTERCI MANO È NATA DA UNA VISIONE CON IL FIGLIO DODICENNE: “GRAZIE A LUI MI SONO RESO CONTO CHE CERTI PASSAGGI NON SI CAPIVANO BENE. COSÌ HO INSERITO NUOVE INQUADRATURE, RIMONTATO 7 SCENE, TOLTO UNA DECINA DI MINUTI CON UNA CINQUANTINA DI TAGLI. E ORA TIFO PER LE NOMINATION OSCAR DI PINOCCHIO" - VIDEO

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Michela Greco per leggo.it

 

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Un debutto coi fiocchi con il Gran Premio della Giuria a Cannes, quattro Efa (gli oscar europei), sette David di Donatello, ma soprattutto una capacità germinale che continua a produrre i suoi frutti ancora adesso, nello stile e nei mondi di tanti racconti. 

 

Parliamo del film Gomorra, che Matteo Garrone girò quando aveva 40 anni e non era ancora l’autore consacrato a livello globale che conosciamo oggi. Tratto dal romanzo di Roberto Saviano, quel lavoro fu l’esplosione della sua carriera.

 

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Ora il regista lo ha ripreso per modificarlo un po’ alla luce dell’esperienza e la nuova versione, Gomorra New Edition, sarà in onda stasera alle 21.20 su RaiTre e poi disponibile su RaiPlay e in Dvd. «Ricordo che affrontai questo film con incoscienza, in modo istintivo – riflette Garrone – Non ero consapevole di raccontare un mondo in modo diverso, nuovo. Quell’esperienza fu frutto di circostanze irripetibili, Gomorra è stato uno dei film della mia vita. Fu un periodo intenso, lì ho anche incontrato Nunzia, la mamma di mio figlio».

 

 

 Tredici anni e quattro suoi film dopo – tra cui Dogman e Pinocchio – ma anche dopo 4 stagioni (quasi 5) della serie Gomorra (che però non lo ha visto coinvolto), Garrone è soddisfatto della “resistenza” di quell’opera così iconica. «Sono felice perché non mi sembra invecchiato di un giorno – constata Garrone – D’altronde tratta temi universali come i conflitti umani e l’infanzia violata. Quando scrivemmo la sceneggiatura volevamo fare un film comprensibile ed emozionante per gli spettatori di tutto il mondo, un film che esplorasse il male, le difficoltà del vivere, la violenza che ci circonda».

 

 

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 L’esigenza di rimetterci mano, racconta, è nata da una visione con il figlio dodicenne: «Grazie a lui mi sono reso conto che certi passaggi non si capivano bene. Così ho inserito nuove inquadrature, rimontato 7 scene per renderle più comprensibili, tolto una decina di minuti con una cinquantina di tagli: interventi fondamentali ma invisibili per lo spettatore. Ora lo considero concluso, non lo toccherò più».

 

pinocchio garrone pinocchio garrone

Anche se allora, ha rivelato, «Avrei volentieri fatto Gomorra 1 e 2, per esplorare altre strade del racconto, come quella dei personaggi femminili della camorra, ma avrei dovuto girarli uno dopo l’altro, senza pause. Sarebbe stato impossibile tornare in quei luoghi dopo il clamore seguito all’uscita del film, se siamo riusciti a girare così è perché eravamo invisibili. Ho preferito quindi lasciare la serialità ad altri e concentrarmi su progetti diversi». Sulle nuove storie che ha in mente, Garrone non si lascia sfuggire nulla, mentre sulla tappa degli Oscar per il suo Pinocchio, il 25 aprile, commenta: «Sono felicissimo per le nomination per i costumi e il make-up. Vada come vada, è bello essere lì con il nostro film».

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