"IN RAI C’ERA SOLO UN PIANO: CACCIARE “QUELLI DI SINISTRA” – MICHELE SERRA: “NON DEV’ESSERE FACILE, PER I NUOVI VERTICI DELLA RAI, AMMETTERE CHE L’AZIENDA PUBBLICA PERDE ASCOLTI PERCHÉ I NUOVI PADRONI POLITICI DEL PAESE HANNO EPURATO O EMARGINATO SOLIDI PROFESSIONISTI CONSIDERATI “NEMICI”. LA COSIDDETTA “EGEMONIA CULTURALE” NON È UN’INTENZIONE, È UN RISULTATO. NON LA SI IMPROVVISA. NON LA SI INVENTA. NON LA SI DECIDE A TAVOLINO. I RISULTATI ARRIVANO SE…"

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Michele Serra per la Repubblica - Estratti

michele serra a piazzapulita michele serra a piazzapulita

Non dev’essere facile, per i nuovi vertici della Rai, ammettere che l’azienda pubblica perde ascolti perché i nuovi padroni politici del Paese hanno epurato o emarginato solidi professionisti considerati “nemici” (nemici loro, certo non dell’azienda). Eppure è esattamente, banalmente quello che è accaduto. Con un rapporto di causa/effetto così ovvio che si fatica a parlarne senza ripetere cose altrettanto ovvie.

 

La prima è che le persone che se ne sono andate, o sono state cacciate, lavoravano alla Rai (qualcuno da una vita) non per vassallaggio politico ma per capacità professionale, premiati da risultati che andavano a tutto vantaggio dell’azienda. La seconda è che non esisteva un piano B, c’era solo un piano A: cacciare “quelli di sinistra”. La terza, e la più importante, è che non basta proclamare un “cambio di paradigma” culturale per realizzarlo. Ci vogliono le persone, le idee e le competenze. La cosiddetta “egemonia culturale” non è un’intenzione, è un risultato. Non la si improvvisa. Non la si inventa. Non la si decide a tavolino. I risultati arrivano se prima hai lavorato bene: anche il più sprovveduto mister di calcio almeno questo lo sa.

GIORGIA MELONI PINO INSEGNO - VIGNETTA BY MACONDO GIORGIA MELONI PINO INSEGNO - VIGNETTA BY MACONDO

 

(...) Certo è più comodo e sbrigativo ricorrere ai colpi di spugna (cancel culture...). Ma poi i risultati si vedono.

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