LA ROMA DEI GIUSTI - LE OFFERTE PIÙ INTERESSANTI PER IL PUBBLICO SONO PIÙ IN STREAMING CHE IN SALA. LE PRIME DUE PUNTATE DI “CORPO LIBERO”, LA PRIMA SERIE ITALIANA DI PARAMOUNT+, PRODOTTA DA INDIGO FILM, RIVELANO DA PARTE DEI REGISTI, COSIMA SPENDER E VALERIO BONELLI (GIÀ REGISTA LEI E MONTATORE LUI DELLA STUPENDA SERIE “SANPA”) UNA GRAN VOGLIA DI FARE CINEMA PIÙ CHE DI…

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Marco Giusti per Dagospia

 

corpo libero corpo libero

Festa del Cinema di Roma. Ormai credo che le offerte più interessanti per il pubblico siano più in streaming che in sala. Le prime due puntate di “Corpo libero”, la prima serie italiana di Paramount+, prodotta da Indigo Film, che stamane sono passate per Alice nella città rivelano da parte dei registi, Cosima Spender e Valerio Bonelli, già regista lei e montatore lui della stupenda serie “Sanpa” dedicata ai segreti di San Patrignano e del suo patron Vincenzo Muccioli, una gran voglia di fare cinema più che di fare serialità. Se la Spender, figlia di Matthew Spender, l’artista inglese del Chiantiland raccontato da Bertolucci in “Io ballo da sola”, nipote dell’artista astratto Arshille Gorky, è una raffinata e affermata regista cresciuta tra Siena e l’Inghilterra, Bonelli è il montatore di film internazionali come “L’ora più buia” e “Cyrano”.

 

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Un team creativo di prima classe, insomma, per una serie apparentemente da crime giovanile. Ma non è proprio così. La storia, che nasce da un romanzo di Ilaria Bernardini De Pace, che lo ha scritto assieme a Ludovica Rampoldi, sembra quasi uno spunto per una prova di racconto estremamente libero come messa in scena e di grande eleganza, pur nella ristrettezza dell’ambientazione e dei personaggi. Abbiamo cinque ragazze napoletane, cinque giovanissime atlete di ginnastica artistica, Alessia De Falco, Eva Iurlaro, Giada Pirozzi, Giada Savi, Federica Cuomo, chiuse in un albergo fra le montagne e le nevi degli Abruzzi, assieme alla loro coach, Antonia Truppo, al loro medico, Filippo Nigro, e alle atlete rivali che dovranno affrontare.

 

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Ma c’è una forte rivalità anche fra di loro, perché hanno un’età dove o si diventa campionesse o ci si ritira. Mettiamoci anche un bel ragazzo del posto, l’Emanuele Maria Di Stefano già visto come Tito Tazio effeminato in “Romulus II”. Sappiamo, fin dalla prima scena, che c’è stato qualcosa di terribile che ha colpito una delle ragazze. Un omicidio? O cosa? Un’ispettrice di polizia, Barbara Chichiarelli, interroga una delle ragazze, Martina, che racconta le dinamiche di gruppo fra le ragazze, i rapporti con il coach e il medici e la storia. A modo suo. Il resto lo vedrete su Paramount+ dal 26 ottobre, e nel 2023 su Rai Due. Da vedere.  

 

 

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