1 – Gli irriducibili delle sale, da Verdone a Moretti: «Lo streaming? Meglio resistere»
Michela Greco per www.leggo.it
Congelati, sospesi, pronti per un appuntamento sempre rinviato. La pandemia ha imposto il freeze-frame non solo alle nostre vite, ma anche a molti film che erano pronti subito prima del primo lockdown o sono stati conclusi nel 2020. Titoli italiani molto attesi che non vogliono deviare su un debutto in streaming e aspettano pazientemente tempi migliori. Il caso più eclatante è quello di Carlo Verdone: Si vive una volta sola, la commedia con Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora era in piena promozione per l'uscita a fine febbraio quando l'emergenza sanitaria ha fatto abbassare le saracinesche ai cinema. Il suo debutto in sala è stato riprogrammato a fine novembre ma niente, le sale hanno di nuovo chiuso i battenti.
Anche la nuova commedia di Massimiliano Bruno ha subìto una beffa simile. Ritorno al crimine, sequel di Non ci resta che il crimine, doveva essere protagonista della "rinascita": prima dell'esplosione della pandemia l'uscita era prevista a fine novembre 2020. Nelle settimane di bella stagione in cui le sale stavano timidamente riaprendo, l'annuncio dell'anticipazione: Ritorno al crimine sarebbe arrivato prima del previsto sul grande schermo, a fine ottobre, proprio per dare un segnale di "Ritorno al cinema" al pubblico mentre molti puntavano direttamente sulle piattaforme. Belle intenzioni stroncate dalla realtà.
carlo verdone si vive una volta sola 9
«Il mio film – spiega il regista - è fatto pensando al cinema, immaginato per essere visto in una sala in cui 300 persone si divertono insieme, ridono magari insieme. Visto a casa è tutt'altro, forse pure meno efficace. Magari per un altro film questo gap non c'è, dunque non credo che bisogna demonizzare la piattaforma ma neppure pensare che sala e streaming siano la stessa cosa».
Si aspetta, dunque, così come si aspettano, ormai da molti mesi, le immagini di Tre piani di Nanni Moretti. Doveva avere il suo exploit al festival di Cannes 2020, poi a giugno è stato ripianificato per "i primi mesi del 2021" da 01 Distribution. La lunga attesa è il destino anche di altri titoli su cui la curiosità è alle stelle: da Diabolik dei Manetti Bros., con Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, a Freaks Out di Gabriele Mainetti, che erano pronti per fine 2020 e invece vedremo chissà quando.
Il direttore di 01 Lonigro negli scorsi giorni ha commentato: «Si tratta di film importanti, con ambizioni da box office e nessuna preoccupazione nell'invecchiare. D'accordo con i registi pensiamo che sia giusto così, per noi la sala è ancora centrale». La speranza, ora, è in una rinascita primaverile.
2 – MORETTI, VERDONE, BRUNO. QUELLI CHE "O LA SALA OPPURE IL FILM NON ESCE"
Fulvia Caprara per "la Stampa"
Resistere. Ad ogni costo. Nonostante tutto. Il nuovo James Bond No time to Die è slittato all' 8 ottobre, ma la data somiglia, sempre di più, a un miraggio inafferrabile. Ne sono saltate talmente tante che anche questa è ormai più una speranza che una realtà.
D' altra parte il film è costato 200 milioni di dollari e, per mettere insieme ricavi all' altezza, sono necessari incassi raccolti nelle sale del mercato globale.
Aspettare non è una mania nostalgica, non significa restare abbarbicati al sogno demodée del grande schermo.
Pesano criteri economici, la convinzione che, soprattutto per certi titoli, il botteghino possa garantire risultati floridi, e pesano le trattative con le piattaforme che, come ricorda Federica Lucisano, ad di Lucisano Media Group (che controlla anche IIF), sono diverse per ogni caso: «Ogni singolo contratto è a se stante, è chiaro che sulla vendita di un film incida la valutazione economica. Se la previsione è che in sala si possano raggiungere 5 milioni di entrate, è chiaro che quel film non sarà mai venduto per 3 milioni».
E allora è meglio farsi coraggio e sperare che, dalla primavera, i sogni si avverino: «Crediamo ancora nella sala - prosegue Lucisano - anche se lo streaming ha rappresentato, in questi mesi, un' alternativa importante e il Covid ha sicuramente accelerato il processo di spostamento del prodotto medio sullo streaming».
Per Ritorno al crimine di Massimiliano Bruno due campagne promozionali sono andate a vuoto causa lockdown, ma il cast, Marco Giallini, Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi, Alessandro Gassmann, giustifica i rinvii: «L' importante è che la riapertura sia pianificata con anticipo, ci sia dato il tempo di sensibilizzare il pubblico, che scaglionino le uscite».
massimiliano bruno foto di bacco
Al palo c' è, tra i titoli più attesi, Si vive una volta sola di Carlo Verdone che ha da poco ribadito (durante un convegno Anac) la sua ferma volontà di non tradire la sala, aderendo all' idea di creare una task-force per la riapertura: «Il rispetto verso gli esercenti, l' amore per la sala, ma, soprattutto, l' amore per il cinema, va manifestato con azioni concrete, e io non mi tiro indietro».
Ai blocchi di partenza anche Freaks Out di Gabriele Mainetti, Diabolik dei Manetti Bros e Nanni Moretti con Tre piani che, a questo punto, dovrebbe puntare sul prossimo Festival di Cannes, annunciato per luglio. E' facile immaginare che, per titoli di questa portata, i giganti dello streaming si siano fatti avanti eccome, a suon di proposte allettanti. Eppure, come accade (almeno fino ad oggi) per alcuni blockbuster d' oltreoceano, alla Black Widow, la parola d' ordine è ancora rimandare: «La nostra strategia - dice Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema - è difendere le sale e mettere al riparo il prodotto, in vista delle riaperture. Contiamo di andare avanti così, certo, se poi i tempi dovessero allungarsi troppo, vedremo».
Secondo Nicola Maccanico, ad di Vision Distribution, si aprono scenari interessanti: «Il futuro non smette di accadere - premette Maccanico -. La maggior parte di chi aspetta la sala lo fa nella convinzione di poter avere un ritorno complessivo importante. Il punto è che, con le sale chiuse, c' è una linea di ricavi in meno e quindi una perdita oggettiva, matematica».
La novità, adesso, è che «il valore dei contenuti originali, film compresi, si sta scoprendo e diffondendo anche sulle piattaforme». Il successo natalizio di Tutti per 1 1 per tutti ne è la conferma: «E' stato un risultato record, un genere di operazione che sarà portato avanti anche dopo, quando le sale torneranno. Invece di tenere il film ai box, abbiamo dato al regista e agli attori la possibilità di dimostrare il loro valore davanti a un grande pubblico».
nicola maccanico laura delli colli foto di bacco
Il mondo post-Covid vedrà la convivenza di film per la sala e film per le piattaforme: «E' un' evoluzione positiva, ci sarà un canale di sfruttamento in più». E tutto questo fuori da una logica di competizione diretta. Le sale saranno sempre più luogo deputato di film-evento e si eviterà quell'«ingolfamento da eccesso di prodotto» di cui ci si lamentava spesso. Tra i film da scongelare subito Maccanico cita Lasciarsi un giorno a Roma di Edoardo Leo, l' ultimo film di Pif e il sequel Come un gatto in tangenziale 2: «E' il seguito di uno straordinario successo, merita la visione collettiva».
Per Lei mi parla ancora di Pupi Avati si è deciso il lancio (su Sky Cinema Uno e Now Tv) dall' 8 febbraio: «Pensiamo sia una buona occasione per far incontrare Pupi e il suo pubblico in un luogo diverso». E poi, all' orizzonte, c' è il pericolo overdose: «Dobbiamo anche evitare - avverte Maccanico - che, nel momento in cui il business ripartità, ci siano troppi film da distribuire».
nicola maccanico foto di bacco massimiliano bruno