Alberto Mattioli per “la Stampa”
LE LACRIME DI ANTONELLA CLERICI
Il vero ispiratore del Sanremone è Edmondo De Amicis, che del resto era di Oneglia, a due passi. Siamo full time dentro Cuore. Ieri l' ultimo episodio: il direttore di Rai1, Stefano Coletta, tesse le lodi di Antonella Clerici nel suo stile da supercazzola 2.0: «È una bestemmia che non sia presente su Rai1 da un po' di tempo: è una donna non solo legata a un registro ludico, ma anche autorevole, e quindi credo che debba tornare nei volti, nelle conduzioni, nei riferimenti delle persone. Sarà un asset della rete».
TIZIANO FERRO IN LACRIME A SANREMO
Tradotto: ridarò un programma alla Clerici, da diversi mesi in panchina. L'Antonella nazionale si scioglie in pianto. «Scusate. Sono lacrime di gioia e di riconoscenza. Per me è stato un anno complicato. Grazie per avermi fatto sentire circondata da questo affetto, ne avevo bisogno».
E qui davvero stiamo esaurendo la scorta di fazzoletti puliti. Si commuovono tutti, o per la tensione di salire sul palco o per le situazioni previste dal copione (in effetti, fa piangere. In tutti i sensi). Si commuove raccontando la tragedia della madre Rula Jebreal.
LAURA CHIMENTI SI EMOZIONA MENTRE LEGGE LA LETTERA ALLE FIGLIE
Si commuove Tiziano Ferro dopo aver cantato Almeno tu nell' universo, forse per la serie di stecche. Si commuove la giornalista del Tg1 Laura Chimenti leggendo una lettera alle figlie. Si commuove perfino, di commozione estetica, Benigni spiegando perché Il cantico dei cantici sia così bello. Per carità: una certa quantità di lacrime è consustanziale all'emotività basica della canzone, in un festival da sempre abbonato a dolori per abbandoni, lutti, amori finiti o mai iniziati, emigrazioni, male ai calli, polemiche su Cally.
RULA JEBREAL SI EMOZIONA SUL PALCO DI SANREMO
Edmondo de' languori ci fa un baffo. Però continuiamo a preferire agli artisti che si commuovono quelli che commuovono: per restare a quest' edizione, il sublime duetto fra Tosca e Silvia Perez Cruz su Piazza grande di Dalla, solo chitarra e violoncello a fare da base alle fioriture sefardite della catalana. Emozione autentica, lacrime magari furtive ma certamente vere.