SATIRA D'APPARATO - DUE GIOVANISSIMI ISCRITTI AL PD PRENDONO IN GIRO CON IRONIA IL LORO PARTITO CON UN SITO CHE NON RISPARMIA NESSUNO DEI LEADER DI IERI E DI OGGI - - - -

Hanno sancito la sconfitta di Cuperlo ribattezzandolo ‘Cuperloo’, mandato Civati a spalare la neve in Siberia e ironizzato sul cambiaverso di Renzi (ci porta a destra) - I due animatori de L'Apparato hanno appena pubblicato un libro con le battute più riuscite in cui si divertono a dissacrare il Pd...

Condividi questo articolo


Concetto Vecchio per "la Repubblica"

«Con questi elettori non vinceremo mai». Giorgio Napolitano nella foto appare già precocemente stempiato, un'increspatura di sorpresa attraversa il suo sguardo all'atto del clic, tiene per mano la cornetta grigia di un apparecchio telefonico anni Settanta e sullo sfondo il simbolo della falce e del martello.

IL GRUPPO FACEBOOK DE L'APPARATOIL GRUPPO FACEBOOK DE L'APPARATO

E questa immagine in bianco e nero è l'icona dell'Apparato, il format di due ragazzi poco più che ventenni che da un anno imperversa su Facebook e su Twitter, tra lazzi, nero sarcasmo, parole d'ordine sovietiche, affilata ironia, battute pedagogiche sul povero Partito democratico. «Cuperloo» è stato il fulminante epitaffio, la sera che Gianni Cuperlo affondò alle primarie.

«Un partito cool? Al massimo coop», la frustata assestata a Matteo Renzi quando fece la battuta su come immaginava il partito futuro. Perché «con Renzi la sinistra cambiaverso. Va a destra». Grande foto di steppa bianca: «Cos'è successo alla Siberia? Non c'è più la neve. L'ha spalata tutta Civati». Infatti la località di Novosibirsk è il topos dove quelli dell'Apparato vorrebbero mandare i dissidenti, gli infedeli alla linea.

CUPERLO CONFRONTO SKYTGCUPERLO CONFRONTO SKYTG

«Se ci fosse Zdanov Fabio Fazio sarebbe stato sostituito da molto tempo». «La Consulta riporta le lancette al 1992. Non basta. Noi le riporteremo al 1917». «Basta fatti, vogliamo discorsi». Cose così. Satira. Ora tutto questo lunario di motteggi è diventato giustamente un libro: L'Apparato. Il libretto grigio, Editori Internazionali Riuniti, che in venti giorni è già alla seconda edizione.

Si finisce sempre per avere nostalgia delle cose che non si sono vissute. Dice Giacomo Bottos, uno dei due padri dell'Apparato: «Per noi il ruolo dei partiti rimane importante, quindi affidarsi alla rievocazione storica è un modo per fare risaltare la miseria del presente». Tweet: «Il partito o è pesante o non è». Ha 27 anni, erre arrotata da bolognese, si sta addottorando in storia alla Normale di Pisa, quando morì il Pci lui andava all'asilo, «ma poi crescendo ho letto i Quaderni del carcere di Gramsci, le biografie di Amendola, Rossanda, Ingrao, il Macaluso su Togliatti, la biografia del Migliore di Aldo Agosti, tutto
quello che ho trovato sulla storia del marxismo».

toni servillo nel ruolo di giulio andreotti in una scena del film il divotoni servillo nel ruolo di giulio andreotti in una scena del film il divo

Ma il vero modello a cui s'ispirano è Il Divo di Paolo Sorrentino, raccontare il passato per metafore dilatate, intingendo la grigia realtà - il presente è sempre un po' delusivo - nello specchio deformante del grottesco. E non è un caso che ne Il libretto grigio c'è a epigrafe una frase di Giulio Andreotti tratta dal celebre film: «L'ironia è la migliore cura per non morire, le cure per non morire sono sempre atroci».

L'altro compagno dell'Apparato si chiama Antonio Turco. Ha 25 anni, è milanese, si è appena laureato in storia a Milano, vorrebbe fare l'insegnante, vive ancora con i suoi, la battuta sulla coop è sua: «Ero in treno, a un certo punto dal finestrino vidi un grande manifesto del supermercato, scoppiai a ridere. Con Giacomo siamo diversi, lui è un hegeliano di ferro, io uno storico, ma ci siamo trovati e sempre parliamo di politica, e poi finisce che uno dei due dice: "Ma questa è da Apparato!". E la postiamo».

LAUDITORIUM CHE HA OSPITATO IL XVIII CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA CINESE jpegLAUDITORIUM CHE HA OSPITATO IL XVIII CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA CINESE jpeg

In un anno la pagina su Facebook ha collezionato 24mila amici, quella su Twitter 8mila. Il 70 per cento sono under 35. Un follower ha inviato la foto del giovane democristiano Tabacci che nell'Italia della Prima Repubblica comizia con De Mita su un palco spartano sormontato dalla profetica scritta Forza Italia. N'è sorto un dibattito fecondo con "I Marxisti per Tabacci", «più appassionante di quello dei tre candidati alle primarie», giura Bottos.
I genitori di Turco negli anni Settanta erano iscritti al Pci, quelli di Bottos no.

Giacomo ha preso la tessera del Pd da sei mesi, Antonio da sei anni; hanno votato entrambi per Cuperlo. Renzi, si capisce, è il bersaglio principale («uno dei bersagli », precisa Bottos), eppure questa estate parlando con i Giovani democratici di Milano il segretario tesse l'elogio dell'Apparato, disse che era in cima alle sue preferenze, «mi diverte moltissimo», ma qualcosa dev'essersi rotto perché durante l'ultima diretta Twitter li ha liquidati come idioti.

Partito Comunista ItalianoPartito Comunista Italiano

«La verità - dice Turco - è che c'è sempre un Apparato, ed è sempre colpa dell'Apparato, solo che stavolta l'Apparato è renziano». Civati, con maldestra furberia, ha fatto invece un blog per premiarli come sito dell'anno: l'hanno spedito a spalare la neve nei boschi gelati della tundra. Tweet: «Una volta si chiamava trasformismo, ora si chiamano riposizionamenti».

L'aforisma politico, il tagliare con l'accetta le cose, è sempre stato in Italia una tradizione degli irregolari di destra, da Longanesi a Montanelli, gente che per una battuta si sarebbe fatta tagliare una mano, e ora i ragazzacci dell'Apparato provano invece a sperimentarla nel campo serioso della sinistra. A metterle in fila, le sentenze del libretto grigio, viene fuori un'ambiguità di fondo, un doppio registro: perché da un lato l'Apparato viene irriso, dall'altro è omaggiato, perché senza organizzazione non c'è selezione, e senza selezione non c'è circolazione d'idee.

«Dopo la fine del Pci - fa notare Turco - l'intera storia è stata rimossa, senza un'autentica elaborazione, a differenza di quel che fece la Spd dopo Bad Godesberg, che rinnegò il marxismo senza vergognarsene. Qua l'unica cosa che è rimasta è la santificazione di Berlinguer: tutti lo citano, ma in pochi l'hanno veramente studiato».

«È soprattutto un modo per prendersi gioco della semplificazione mediatica», osserva Bottos. «Siamo bombardati di frasi fatte: la macchina del fango; mettere le mani nelle tasche degli italiani; i poteri forti»; e naturalmente c'è sempre "una manovra di palazzo", e se la base si ribella, ecco che, puntuale, arriva "la telefonata da Roma". Napolitano con la cornetta in mano, ad ammonire, ad ammonirci: l'uomo del Novecento sulla faglia dei
due mondi.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO