SEXTING TEEN SPIRIT - IN VIRGINIA LO SCAMBIO DI FOTO OSÈ TRA PISCHELLI SU INSTAGRAM SCANDALIZZA I TEEN AGER, COSTRETTI A SPIEGARE QUEL MONDO DI HARD-SELFIE AGLI ADULTI

“Questo è il mio corpo e ci faccio quello che voglio”, dicono le ragazze più sicure. Il problema non sono le collezioni di foto ma l’intromissione degli adulti - Eppure mandare foto non è mica come fare sesso, dicono, è molto di meno, è molto più sicuro - L’unica cosa importante, nel sexting dei pischelli, è non farsi beccare dai grandi.

Condividi questo articolo


Annalena Benini per "il Foglio"

 

SEXTING SEXTING

Che cosa succede in una piccola città se all’improvviso, una sera di un giorno di scuola, quando gli adolescenti dovrebbero essere a letto, compaiono su alcuni profili Instagram un centinaio di foto delle ragazze del liceo locale?

 

In mutande, oppure nude, con i capelli sciolti, le labbra che fanno il broncio, le mani che raccolgono il seno, l’aria provocante oppure innocente. Li vede una madre, riconosce sua figlia, la sveglia, e per tutta la notte cercano di far chiudere quell’account Instagram, senza riuscirci. Chiamano il 911, ma le adolescenti nude online non sono un’emergenza.

 

La mattina dopo, la madre va alla polizia. Il poliziotto guarda le foto, conosce tutti i genitori, conosce le ragazze che hanno appena finito le scuole medie, a Louisa County in Virginia che all’improvviso diventa Twin Peaks.

 

SEXTING SEXTING

“Ogni razza, religione, ogni status sociale e economico in città. Ricchi, poveri, tutti. Se sei un’adolescente e hai un telefono, sei lì dentro”. E’ la storia di copertina del numero di novembre di Atlantic, “Why Kids Sext”, scritta da Hanna Rosin, diventata famosa per avere scritto un saggio intitolato “La fine degli uomini”, che ha dato il via pochi anni fa a una nuova discussione sui ruoli, la parità e l’ascesa delle donne.

 

SEXTING BIG FOTO SEXTING BIG FOTO

In questa Twin Peaks in minore, invece, le donne in erba sono quelle che mandano le foto ai ragazzi, loro le collezionano e se le scambiano come da bambini con le carte dei Pokemon. Non è nemmeno eccitante, è solo una questione di tacche. Loro hanno quindici anni e promettono di cancellarle subito, non appena le hanno guardate: hai fatto la doccia? mi mandi una foto? solo per me. Poi le inoltrano agli amici, ci giocano: sai di chi sono queste tette? Prova a indovinare. E visto che quella è l’unica ragazza della scuola con le lentiggini che scendono anche lungo le spalle, non c’è nessun segreto.

 

La polizia è andata a scuola, ha interrogato gli studenti in un’aula tenuta vuota apposta, ha spiegato che è una cosa grave, che ci sono di mezzo dei reati, e anche che non sarà facile, poi, essere ammessi al college importante, o entrare nell’esercito, o anche soltanto stare seduti con i genitori in chiesa la domenica (una città piccola, e sull’autobus ti gridano: troia). Ma i ragazzi se ne stavano lì, con l’aria annoiata, di certo non sconvolta: “Lo fanno tutti, lo facciamo tutti”.

SEXTING SEXTING

 

Centinaia di telefoni, centinaia di gallerie immagini con gli adolescenti di Louisa County in mutande, oppure senza, scandalizzati molto di più dall’idea di essere costretti a spiegare quel mondo agli adulti, gente fuori dalla loro fascia d’età, che dal fatto di vedere il proprio corpo su internet, la propria faccia impacciata mentre guarda verso l’obiettivo.

 

“Questa è la mia vita e il mio corpo e ci faccio quello che voglio, non ho problemi”, dicono le ragazze più sicure. Il problema non sono le collezioni di foto, il tradimento del brufoloso che chiedeva un pegno d’amore, la fiducia con cui ci si mette in posa davanti allo specchio, ma l’intromissione degli adulti.

SEXTING SEXTING

 

La madre della ragazza con le lentiggini durante ogni discussione le dice: “Dopo tutto quello che hai fatto!” e si alza dal divano e cambia stanza se c’è una scena d’amore in televisione. I genitori degli altri ti guardano come “quella nuda”. E mandare foto non è mica come fare sesso, dicono, è molto di meno, è molto più sicuro. L’unica cosa importante, nel sexting dei bambini, è non farsi beccare dai grandi.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MAMMA! MORMORA LEONARDINO… - L’AFFETTUOSO INCONTRO TRA LA VEDOVA DEL VECCHIO, NICOLETTA ZAMPILLO, CON IL VIVACISSIMO FIGLIO LEONARDO MARIA, IN DECOLLO PER LA “FEBBRE DEL SABATO SERA” MILANESE: "CHIODO" AL POSTO DEL DOPPIOPETTO MANAGERIALE - DAL 27 GIUGNO 2022, SONO TRASCORSI OLTRE DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI DEL VECCHIO E LA GUERRA SULL’EREDITÀ TRA GLI 8 EREDI SI E’ INGARBUGLIATA DEFINITIVAMENTE QUANDO È ESPLOSO IL CASO DEGLI SPIONI MILANESI DI EQUALIZE SRL, DOVE TRA I CLIENTI PIU’ DOVIZIOSI SBUCA LEONARDINO CHE ‘’VORREBBE MONITORARE IL FRATELLO MAGGIORE CLAUDIO DEL VECCHIO E UN CONSULENTE CHE STA VICINO A UNA DELLE SUE SORELLE, PAOLA DEL VECCHIO…”

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...