Dall’account facebook di Christian Raimo
Dino Giarrusso nell'ultimo anno ha fatto 1. il candidato non eletto alle politiche (per cui ha detto che non avrebbe accettato paracadute), 2. il paracadutato alla regione Lazio per un po' di mesi, 3. il segretario particolare chiamato per cooptazione dal viceministro del Miur a una presiedere una commissione sui concorsi universitari (che finora non ha dato esiti e di cui Bussetti non sa nulla) con un contratto davvero invidiabile al ministero dell'istruzione - essendo la scuola e l'università temi di cui non si era mai occupato, 4. ha partecipato nel frattempo a un centinaio (di meno? di più?) di ospitate in tv impiegando di fatto gran parte del suo tempo in quest'opera di comunicazione, e da oggi è 5. candidato al parlamento europeo.
Questo chiaramente non è un attacco personale. Ma una critica politica. Personalmente non ho nulla contro Dino, anzi. Ma davvero basta così poco per fare la qualunque? Parlamento, Regione, Ministero, Parlamento europeo? O forse gli invidio solo i suoi 3200 euro mensili che ha preso finora al ministero dell'istruzione, io da insegnante con 110 e lode alla laurea, 97/100 alla scuola di specializzazione, 80/80 al concorso, dieci anni di insegnamento, ne ho presi finora massimo 1400 al mese.
In bocca al lupo per le europee.
La risposta di Dino Giarrusso
Ciao Christian.
Giacché dovresti essere una persona corretta, ti invito a correggere il tuo post.
Nell’ultimo anno io ho rinunciato ad un lavoro strapagato, che mi dava visibilità, molti soldi diretti e indiretti (anche solo per semplici ospitate da un’ora in un centro commerciale!), e un invidiabile favore da parte dei media mainstream che hanno ripreso per quattro anni i miei lavori a Le iene, osannandomi, corteggiandomi e dandomi ulteriore visibilità e prestigio.
DINO GIARRUSSO E GLI APPLAUSI A COMANDO NEI TALK SHOW
Un lavoro (ed una conseguente posizione sociale) che può piacere o non piacere, come è ovvio, ma che ho svolto appunto ai massimi livelli in uno dei programmi più visti della storia della TV italiana. Per raggiungere i traguardi cui sono arrivato con Le iene ho faticato, sudato, sbattuto come un pazzo per 4 anni consecutivi senza fermarmi un millesimo di secondo, superando una concorrenza spietata (come è naturale che sia!) e una immane serie di ostacoli e difficoltà che dalla tua poltrona fai fatica anche solo ad immaginare, benché tu sia uno scrittore.
Dovresti ricordare -se vuoi davvero in buonafede riassumere la mia vicenda personale- che ho lasciato tutto quello che avevo raggiunto (con incalcolabile fatica) proprio nel mio momento di massimo successo, con tanto di proposte molto allettanti che mi venivano anche da altre reti televisive, e l’ho fatto per scegliere una candidatura dell’ultimo giorno (non ero candidato: ho tappato il buco di un ammiraglio che si è scoperto all’ultimo non fosse candidabile), in un seggio semplicemente impossibile come Monteverde che sapevo bene non mi desse praticamente nessuna speranza di arrivare in parlamento. Per la cronaca in quello stesso collegio al Senato abbiamo perso 39% a 18% ed alla Camera, dov’ero io, 31% a 27% da 21 punti di distacco a soli 4.
giarrusso litiga con un operaio del sulcis a popolo sovrano
Perché l’ho fatto, sapendo che lasciavo tutto ciò che avevo costruito sudando, per andare incontro alla sconfitta ed alla conseguente incertezza? Perché credo che il Movimento Cinquestelle sia l’unica forza politica in grado di cambiare in meglio questo disgraziato paese, e che sia infinitamente più concreto e trasparente degli inguardabili e/o inconcludenti partiti che ho seguito e votato per un ventennio buono, dal 1992 al 2012.
Questa è una mia convinzione sulla quale puoi certamente non essere d’accordo, ma è ciò che mi ha spinto a fare tutto ciò che ho fatto.
Quando ripercorri il mio ultimo anno, dovresti quindi -se sei una persona corretta e non un mistificatore- ricordare tutto questo e non cadere nella triste superficialità dei leoni da tastiera quale mi auguro tu -con tutti i tuoi difetti- non sia.
antonello pirotto e dino giarrusso si stringono la mano
Scrivi che ho detto come non avessi paracadute, ed è la verità: non ne avevo. A differenza di centinaia di altri (da Orfini a Fassina, che peraltro era nel mio stesso collegio uninominale ed ha preso credo il 4%, un settimo dei miei voti eppure siede in parlamento), io non avevo il paracadute rappresentato da un posto “sicuro” nel proporzionale deciso dai vertici del Partito. Quello si chiama paracadute.
Dopo quella esperienza potevo tornare a fare Le iene o altro e vivere serenamente, ma proprio l’essere entrato nel M5S e averne scoperto ulteriori qualità, mi ha spinto a scaligere di rimanere, per dedicare i prossimi anni della mia esistenza alla politica attiva. Non ho avuto “poltrone” di consolazione, sono stato senza lavorare per un po’, e poi sono stato chiamato per iniziativa personale di Roberta Lombardi (cui sono grato) alla comunicazione in regione Lazio.
Poco dopo si è formato il governo e Lorenzo Fioramonti (cui sono grato) mi ha voluto nel ruolo di Segretario Particolare del viceministro.
Ah: è bene chiarire che negli anni precedenti, quando facevo cinema prima e TV poi, ero stato molto corteggiato da ambienti politici vicini soprattutto al centrosinistra, avevo vinto premi, ero stato scelto dalla FIGC per tre anni consecutivi per scrivere e recitare un monologo negli Stati Generali sul calcio (“Kick-off”) che si svolgono ogni mese di maggio, ero stato nominato nella giuria dei David, e tanti altri piccoli o grandi attestati di stima.
Dopo la candidatura col M5S, invece, improvvisamente sono stato preso di mira dai giornali mainstream che hanno scritto una brutale serie di falsità su di me (la più incedibile è che avrei fatto servizi su Stamina, sui vaccini e sul veleno di scorpione che cura il cancro, quando non mi sono mai occupato di nessuna di queste cose in vita mia), costringendomi a spendere migliaia e migliaia di euro in avvocati (ho querelato tutti) e a dovermi difendere da una infinita serie di falsità. P
erché la critica politica è benvenuta, ma le falsità no, non le accetto e querelo senza remore. Anche tu qui scrivi falsità come un qualunque “webete”, dimostrando oltre che un evidente pregiudizio, una superficialità ed una sciatteria impressionanti (soprattutto per chi a parole si batte contro la sciatteria!), e per le quali sono sicuro che non mi chiederai scusa ma che anzi insisterai a difendere, conoscendoti.
Ecco tutte le scemenze che hai scritto, alcune delle quali rivelano una ignoranza che fa spavento:
1. Non sono stato “paracadutato” alla Regione Lazio. I paracadutati sono appunto quelli che arrivano in parlamento per decisione dei vertici di un partito anche senza aver vinto le elezioni. Sono stato chiamato legittimamente ad un ruolo (capo Comunicazione di un gruppo politico) per il quale il mio CV è più che sufficiente, e non v’era ragione per non dovermi scegliere.
2. Non sono stato un “consulente del ministero” come sciattamente scrivi, né sono stato scelto per cooptazione: sono stato un segretario particolare, ruolo previsto dalla legge per TUTTI i ministri, viceministri e sottosegretari, e il cui compenso è stabilito per legge. La scelta non è avvenuta “per cooptazione” ma perché il viceministro Lorenzo Fioramonti ha avuto modo di conoscermi ed apprezzarmi durante la campagna elettorale, dicendomi che se avesse avuto un ruolo nel governo avrebbe avuto piacere ad avermi nel suo staff.
LORENZO FIORAMONTI DINO GIARRUSSO
Anche questo ruolo, benché fiduciario, non può essere dato a chiunque: è obbligatorio infatti depositare un curriculum vitae in Ministero (puoi trovarlo online) e passare il vaglio del Ministro e del suo capo di gabinetto. Il mio curriculum, a differenza di quella del precedente Ministro Valeria Fedeli che non ha la maturità e scriveva d’essere laureata, nonché del Presidente della Regione e sergretario del PD Zingaretti (di cui tuttora s’ignora se abbia almeno il diploma, e in caso quale) è di tutto rispetto e contiene tante esperienze che tu ad esempio non hai.
3. Non sono stato dunque “un consulente chiamato a presiedere una commissione sui concorsi universitari” come hai scritto con la superficialità che ti contraddistingue. Questo ruolo non esiste, mentre il ruolo di segretario particolare sì. È un ruolo di tipo fiduciario, faticosissimo, per il quale mi sono ammazzato a lavorare 12 ore al giorno per 7 giorni la settimana, occupandomi di questioni politiche, interagendo con i parlamentari del gruppo M5S e non solo, gestendo la comunicazione dello staff del viceministro, coordinando più tavoli su Universitá e Ricerca e gestendo i rapporti con molte figure terze, sempre per conto del viceministro insieme ad altri validissimi membri del suo staff.
dino giarrusso melissa panarello versione modelli per fotografa
4. Ho fatto un lavoro complicatissimo ANCHE sui concorsi universitari, dando la possibilità per la prima volta nella storia a chi ha avuto disavventure o ha subito torti di denunciare direttamente in Ministero la propria situazione. Questo ha significato non solo ricevere, smistare e analizzare centinaia di lettere e denunce, ma anche cercare di trovare un modo legale per supportare chi sentisse di aver subìto un torto. L’autonomia universitaria, infatti, non prevede per il MIUR la possibilità di intervenire direttamente nemmeno a fronte di sentenze definitive disattese dai singoli atenei. Per questo il lavoro è stato particolarmente lungo ed ostico (ogni caso è una storia a sé!), ma fruttuoso. Alla luce di questa fase sperimentale, sarà infatti istituito un apposito ufficio, e standardizzata una procedura tanto di denuncia, quanto di richiesta di chiarimenti da parte del Ministero, quanto -infine- di facilitazione di accesso agli atti per gli interessati: una piccola rivoluzione in atto, cui ho dato una piccola mano.
5. Non ho incassato 4mila euro mensili ma circa 3200 netti, per teoriche 13 mensilità. Quando lavoravo a Le iene (ma anche nel cinema) guadagnavo di più: sono uno dei pochissimi casi se non l’unico di persona che avendo deciso di impegnarsi in politica ha avuto una vistosa contrazione del tenore di vita. Ne sono orgoglioso, perché se ho scelto di abbracciare il M5S non è per migliorare il mio personale tenore di vita, ma per migliorare le condizioni di vita dei cittadini italiani, che ci riesca o meno.
6. Per candidarmi alle europee ho lasciato l’incarico di Segretario Particolare come previsto dalle regole interne del M5S, che anche in questo si distingue nettamente da qualunque altro partito, che candida chiunque a qualunque cosa, senza che nessuno abbia nulla da ridire.
7. Ciò che è cambiato in maniera impressionante, da quando ho scelto di impegnarmi in politica, è il modo in cui i media hanno iniziato a parlare di me, come ti dicevo. Innanzitutto a darmi del “miracolato”, quando appunto ho una lunga e ricca carriera alle spalle e ho sempre lavorato e guadagnato più di adesso, dunque non so in cosa consista il miracolo. Poi la gragnuola di falsità che ti dicevo prima e per le quali ho querelato, e insieme una continua costante incessante delegittimazione personale improvvisa e violenta, cui anche tu non ti sottrai, come un Aldo Grasso qualunque.
Quell’uomo triste, tanto per fare un esempio mi ha dedicato almeno 5 pezzi tutti uguali sul Corriere della Sera, o inventando assurdità (per esempio che fossi no-vax) o denigrando a caso (“da quando ho scoperto che Dino Giarrusso è giurato dei David...” a fronte di un CV nel cinema che Grasso non potrebbe nemmeno sognarsi), o addirittura scrivendo il contrario di ciò che è avvenuto, come quando andai dalla Gruber a spiegare in cosa consistesse giuridicamente il voto sulla Diciotti, usando incredibilmente le stesse parole che due giorni dopo avrebbe usato per spiegarlo il prof. Cassese. Il giorno dopo Grasso ha scritto che avevo detto una gran serie di castronerie, usando quali controprove di ciò i commenti dei suoi amichetti su Twitter. Grasso, tu e la Gruber, a differenza mia non avete mai sostenuto un esame di diritto Pubblico, ma sono certo che il giudice che si pronuncerà in merito saprà spiegare se quelle dette da me e Cassese fossero castronerie o meno.
In tutto ciò, quando ti ho raccontato personalmente di una cosa grave che avveniva in Italia nel silenzio totale dei media, tu hai preferito lavartene le mani e non scrivere su quello nemmeno uno dei seimila status quotidiani con cui ci delizi qui su Facebook.
Adesso: non so cosa ti spinga a scrivere anche tu un pezzo ogni mese o due per denigrarmi, né come ti possa venire in mente di confrontare come farebbe un bambino delle elementari il tuo stipendio da insegnante (che è troppo basso, come quello di ogni insegnante), con quello di Segretario Particolare, peraltro sbagliando la cifra.
Anch’io se fossi insegnante guadagnerei quanto te e avrei il posto fisso ed una pensione certa e bassa, ed anche tu se fossi nominato segretario particolare guadagneresti la cifra prevista dalla legge per quel ruolo (che non è un ruolo di consulenza, e mi stupisce che tu sia così ignorante da non saperlo!) e saresti a spasso non appena dovesse cambiare ministro o tu dovessi dimetterti o essere licenziato senza preavviso, ciò che grazie a Dio non può accadere ad un insegnante.
Se invece decidessi di muovere il culo e fare inchieste sul campo per un programma televisivo come Le iene, se mai tu ne fossi capace ma non lo sei a differenza di me, guadagneresti ancora di più, e se scrivessi un libro da due milioni di copie, poi, guadagneresti ancora molto molto di più, a prescindere dai tuoi titoli e dalla laurea, che abbiamo entrambi e che non è in relazione con gli stipendi stabiliti dalla legge italiana per ruoli tanto diversi fra loro.
Mentre mi chiedo quale tuo sentimento interno possa far nascere uno status sciatto, impreciso, vagamente triste e invidioso come il tuo, mi ricordo che domattina dovrò andare in giro ad incontrare persone già dalle sei, dunque ti saluto. Riprenditi, correggi le enormi e numerose bestialità che hai scritto, e stammi bene.