Matteo Persivale per il Corriere della Sera
La scritta Rag' n'Bone Man sulla porta del camerino di Che tempo che fa negli studi Rai di via Mecenate a Milano suscitava assoluta perplessità tra i presenti finché qualcuno diceva, semplicemente, è il cantante di "Human".
E allora tutti capivano: l' autore del singolo del momento che si ascolta ovunque, dalla radio alla tv, dal supermercato ai busker di strada.
Vero: sono il cantante non famoso di una canzone famosissima, rideva sinceramente divertito al di là della porta del camerino il musicista inglese di 31 anni al centro di un' ascesa irresistibile e altrettanto inusuale: al 100% musicale e allo 0% mediatica.
Bassissima riconoscibilità di nome e faccia. La canzone e il vocione sono ovunque. Sul singolo in pochi mesi sono piovuti premi (il Brit' s Critics Choice Award) oltre alle vendite-monstre (numero 1 delle classifiche radio in Italia e in Europa, primo in classifica di vendita in 25 Paesi tra cui l' Italia dove è da poche ore stato spodestato da Rovazzi, numero 1 su Shazam in 8 Paesi Italia compresa, disco di platino in Italia consegnato in diretta l' altra sera da Fazio, 50 milioni di stream su Spotify, più di 48 milioni di visualizzazioni del videoclip su Vevo/YouTube).
L' inglese di provincia, nome d' arte che rimanda agli straccivendoli di strada di una volta (Sono uno della vecchia scuola anche musicalmente: mi sono formato sul blues e sono ancora uno che compra un disco e lo ascolta dall' inizio alla fine), Rory Graham non immaginava certo questo clamore. Una canzone sola - il disco arriverà il 10 febbraio, unica data italiana del tour il 30 marzo al Circolo Magnolia di Milano - per conquistare il mondo e la constatazione - Il primo a stupirsi sono io - che Human è già uno standard.
Affidato come compito per i concorrenti dei talent show televisivi internazionali, e quando mi sono deciso a guardare su YouTube quante cover sono già state fatte in pochi mesi mi sono spaventato: al di là dei premi che fanno ovviamente piacere, non saprei cosa chiedere di più a una canzone che diventa proprietà di tutti. La esegui come ti pare - con la chitarra, l' ukulele, l' arpa, senza musica, è uguale - perché è diventata tua.
Il segreto di un successo simile è difficile da inquadrare ma Rag' n'Bone Man azzarda che quel che posso dire è che una canzone sincera, che dice una cosa che sento: tutti siamo imperfetti perché siamo umani. Un messaggio semplice di una canzone semplice, sei accordi ripetuti e via.
Una lezione imparata dal blues, la musica del suo cuore: Non ho un metodo ma un' idea sì, sposare due forme musicali che significano tutto per me, blues e hip-hop. E' musica che dice la verità.
Il fatto di essere l' ennesimo britannico a scavare nell' archivio immenso del blues e del gospel trovando ispirazione non gli sfugge: L' abbiamo capito noi in Gran Bretagna, negli anni 60, che in America c' era questo tesoro, la musica dei neri senza la quale non avremmo avuto né pop né rock, né Beatles né Rolling Stones. Keith Richards lo dice sempre: chi ama il blues lo canta con gratitudine. Quando mi conoscono e mi dicono che dalla voce mi credevano nero mi fanno un bellissimo regalo.
Parla di John Lee Hooker con devozione, come i cattolici praticanti parlano dei loro santi protettori. E dà una possibile spiegazione sul successo di Human: Prendiamo un musicista incredibile come Stevie Wonder, un capolavoro a caso: diciamo "I Wish". Chiediamo qui intorno, a qualcuno, di cantarcela. Difficilissimo. Poi però chiediamogli se conoscono quest' altra, sempre di Stevie Wonder. Una canzonetta, certo. Ma un altro capolavoro. E qui il vocione più famoso del 2016 si fa subito sottile e dolcissimo e intona: I Just Called to Say, I Love You....