1. LO SPACCONE TREMA. LUNEDÌ L’ITALICUM ARRIVA IN AULA ALLA CAMERA E CI SARANNO VOTI SEGRETI IN CUI IL GOVERNO RENZI RISCHIA. SULLA CARTA HA UN MARGINE DI 77 VOTI, MA ALMENO 40 VOTI BALLANO E NEL SEGRETO NON SI SA MAI CHE COSA PUÒ SUCCEDERE
2. IL PREMIER CAZZONE HA CAPITO ANCHE CHE NON È UN CASO SE ALLA VIGILIA DI UN PASSAGGIO TANTO DELICATO SONO TORNATI A FARSI VIVI CON ACCENTI TANTO CRITICI DUE PERSONAGGI COME LETTANIPOTE E MORTADELLONE. ENRICHETTO IERI HA DETTO CHE IL “RACCONTO” RENZIANO DEL PAESE “È COME IL METADONE”. RENZI SA CHE ENTRAMBI POTREBBERO SOFFIARGLI LA POLTRONA SE CI FOSSE UNA CRISI DI GOVERNO SENZA ELEZIONI ANTICIPATE

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Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. I TIMORI DEL GIOVANE MATTEO

ILLUSTRAZIONE DI DOMENICO DE ROSA RENZI ITALICUM ILLUSTRAZIONE DI DOMENICO DE ROSA RENZI ITALICUM

Con i suoi ha fatto lo spaccone anche in queste ore: “Tra dieci giorni avremo l’Italicum, poi toccherà ai diritti civili”. Però Matteo Renzi è alla vigilia di un passaggio difficile e sa che deve correre per sfuggire alle imboscate. Lunedì l’Italicum arriva in aula alla Camera e ci saranno voti segreti in cui il suo governo rischia. Sulla carta ha un margine di 77 voti, ma ci sono almeno 40 voti che ballano e nel segreto non si sa mai che cosa può succedere.

 

LINUS RENZI CRUCIANI LINUS RENZI CRUCIANI

Renzi ha capito anche che forse non è un caso se alla vigilia di un passaggio tanto delicato sono tornati a farsi vivi con accenti tanto critici due personaggi come Romano Prodi ed Enrico Letta. Il secondo ieri ha detto che il “racconto” renziano del Paese “è come il metadone”. Renzi sa che entrambi potrebbero soffiargli la poltrona se ci fosse una crisi di governo senza elezioni anticipate.

 

renzi - vincino renzi - vincino

Per rintuzzare le contestazioni sull’Italicum Renzi fa sapere che lui è prontissimo alle elezioni anche con il “Consultellum” ed “elezioni” è la parola magica di Pittibimbo. Se si approva l’Italicum, si potrà votare a partire dal luglio del 2016. Il premier non vede l’ora di mandare in Parlamento un esercito di fedelissimi soldatini, come ha fatto in commissione Affari costituzionali alla Camera nei giorni scorsi. E’ un premier sempre di corsa, con sempre nuovi obiettivi. Forse per evitare che un fermo immagine ne sveli i molti bluff.

renzi prime minister of italy right matteo renzi has asked for an extr a 7 1429476903949 renzi prime minister of italy right matteo renzi has asked for an extr a 7 1429476903949

 

 

2. L’EUROPA BATTE UN COLPO (A VUOTO?)

Dunque l’Europa vuol far vedere che c’è e oggi prenderà le sue decisioni sui migranti. “Bozza pronta: azione militare anti-schiavisti. Tra i punti del piano, più fondi a Triton, redistribuzione dei profughi, coordinamento tra intelligence. Il presidente Tusk: ‘Saremo concreti’. Ancora dubbi e resistenza, anche da Berlino. Serve il mantello Onu” (Corriere, p. 3). Repubblica: “Le mosse di Bruxelles: più soldi a Triton e mandato anti-scafisti alla Mogherini” (pp. 2-3).

 

PIZZA RENZI PIZZA RENZI

La Stampa fa già il conto delle armi: “Razzi, droni e alianti subacquei, così si possono affondare i barconi. Ma si potrebbe intervenire solo con il via libera di Onu e Ue” (p. 8). Il Giornale esulta: “Sì all’opzione militare. Forza Italia e Pd spingono il governo a chiedere l’intervento dell’esercito in Libia. E oggi l’Ue segue la nostra linea: più fondi e azioni per distruggere le imbarcazioni” (p. 1).

 

Tra le voci dissonanti, Repubblica intervista monsignor Giancarlo Perego della Cei, che ha parole dure: “E’ uno scandalo che la politica europea dell’immigrazione non valuti immediatamente operazioni e azioni di rafforzamento della ricerca e del salvataggio in mare e continui a favorire operazioni di controllo delle frontiere” (p. 3). E il Fatto Quotidiano sente Gino Strada di Emergency: “Pensino piuttosto a salvare vite umane. L’Italia è stata lasciata sola dall’Europa perché non ha peso politico. Il governo se la cava con le solite sparate. Su stragi e paura si lucra per ragioni elettorali” (p. 4).

RENZI PINOCCHIO RENZI PINOCCHIO

 

 

3. UN UOMO SOLO AL COMANDO

Come previsto l’Italicum passa senza problemi nel deserto della Commissione Affari costituzionali della Camera. Ma ora inizia il bello. “L’Italicum va avanti, lunedì in Aula. Appello di Boschi: no al voto segreto. Brunetta: il governo ha paura, perciò lo chiederemo. Ma l’Aventino dovrebbe finire. I tentativi di dialogo nel PD. Renzi: se c’è da andare alle urne non abbiamo paura”.

 

“Rebus numeri, quei 40 sì che ballano. Il governo ha 77 seggi di vantaggio. L’ipotesi della fiducia per evitare fino a 80 scrutini segreti. Nel caso di voto non palese i contrari pd potrebbero aumentare fino a settanta” (Corriere, pp. 10-11). Tutti calcoli a spanne perché è impossibile prevedere con esattezza quanti potranno essere attratti dall’occasione di dare una lezione al Renzi spaccone.

maria elena boschi in leggins maria elena boschi in leggins

 

La Stampa insiste su una trattativa su due tavoli: Italicum-Senato. “Il premier offre alla minoranza Pd il Senato sul modello tedesco”. Copiare il modello tedesco consentirebbe di aumentarne i poteri ma senza rinunciare all’elezione indiretta (p. 10).

 

 

4. IL RITORNO DI LETTANIPOTE E DEL MORTADELLONE

Il Corriere dà ampio spazio a Enrico Letta: “Matteo è metadone’. Letta in campo. L’atto d’accusa: parlo perché altri prendano coraggio. E nella minoranza c’è chi guarda a lui”. Ma soprattutto, sceglie una foto assai azzeccata: quella di Romano Prodi che parla nell’orecchio di Enrico Letta (p 13).

IL COSTUME DI ENRICO LETTA E LO SLIP DI BEPPE GRILLO IL COSTUME DI ENRICO LETTA E LO SLIP DI BEPPE GRILLO

 

Anche Repubblica sceglie una foto del Professore insieme al Professorino e titola: “Letta, nuovo attacco. ‘Renzi è metadone’. Gelo anche da Prodi che rilancia l’Ulivo. Il predecessore contesta al premier attuale di raccontare un Paese che in realtà non c’è. Il Professore: non so se Matteo è figlio nostro” (p. 14). La Stampa osserva che Enrico Letta “si propone come leader alternativo” (p. 11). Ma di quanta perfida cattiveria possono essere capaci due veri democristianoni come Letta e Prodi?

 

 

5. BANANA NO LIMITS

Cavaliere in gran forma ieri. Tra l’altro ci ha fatto sapere che lui è un obiettivo dell’Isis. Verrà riunito un Copasir dopo questa grave denuncia?

 

Repubblica: “Farò come Bush, un partito modello Usa’. Silvio Berlusconi torna in campo. Incontra i parlamentari e annuncia che cambierà tutto: ‘Ma non mollerò nessuno’. Attacco a Renzi: ‘E’ un piccolo dittatore’. E denuncia: ‘La mia vita è a rischio, sono uno degli obiettivi dell’Is” (p. 15). Sul Giornale, quasi un colpo di freno: “Berlusconi al partito: ‘Tornerò solo quando mi ridaranno la dignità’. L’ex premier incontra deputati e senatori di Forza Italia, detta la linea politica, punta sulle Regionali. E tuona: ‘Renzi è bulimico di potere’” (p. 8).

Enrico Letta Enrico Letta

 

 

6. TRAGEDIA GRECA

Sempre in alto mare la soluzione della crisi greca. “Grecia, servono 400 milioni per pagare pensioni e stipendi. Atene, fondi fino a giugno. ‘L’Europa: non c’è ancora la lista degli impegni. Tsipras boccia le richieste di aumento delle tasse e di riforma della previdenza” (Corriere, p. 16). “Esame Merkel per Atene. Tsipras guadagna tempoe e arresta gli oligarchi greci. Oggi a Bruxelles vertice tra la cancelliera e il premier ellenico” (Repubblica, p. 17).

 

ROMANO PRODI GIUSEPPE GUZZETTI ROMANO PRODI GIUSEPPE GUZZETTI

 

7. UN ALTRO SGARBO ALLO ZIO PUTIN

Dopo le sanzioni, altro calcione dell’Europa alla Russia di Putin: “L’Europa all’attacco del gigante Gazprom. Il Commissario Ue, Vestager: politica sleale per i prezzi, abusa della sua posizione dominante. Il ministro degli esteri, Lavrov: accuse infondate, no a un’interpretazione retroattiva delle norme” (Corriere, p. 17). Stampa: “L’Europa accusa Gazprom. Rischio stangata da 14 miliardi. Indagine dell’Antitrust: ‘Manipola i prezzi del gas’. L’ira di Mosca” (p. 19).  

 

 

8. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA

Bankitalia comincia a far passare il concetto che i clienti devono pagare per i pasticci delle loro banche, che però sono sottoposte a vigilanza pubblica (serve a qualcosa?). Corriere: “Salvataggi bancari, pagano i clienti’. Il governatore Visco: serve più informazione sulle nuove regole per i bond, depositanti tutelati. Firmato il protocollo tra il ministero dell’Economia e le Fondazioni azioniste di istituti di credito” (p. 37).

 

sede gazprom sede gazprom

Libero fa una scelta giusta e decide di concedere alla notizia pagina 2: “Cambia tutto. Se la banca fa crac paghiamo noi. Visco dà l’allarme: avvertite i clienti. Da gennaio addio ai salvataggi di Stato: in caso di insolvenza di un istituto saranno chiamati a coprire le perdite azionisti, obbligazionisti e correntisti. In Austria è già realtà. Il governatore: va informata la gente”.

 

Intanto ecco una notizia edificante nel rapporto banca-clientela: “Tasso Euribor ‘sotto zero’ ma chi ha un mutuo non può ancora festeggiare. Effetto sulle rate solo se l’indicatore resterà negativo per più mesi e molte banche nel contratto escludono anche questa possibilità” (Repubblica, p. 37).  

 

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