AI TELE-MORENTI DELLA TV GENERALISTA PIACE SOLO LA MINESTRINA RISCALDATA - IL NUOVO CHE AVANZA FLOPPA CHE E’ UN PIACERE

Due mesi di ascolti tv e la diagnosi è chiara: sperimentare non paga - Rai1 al primo posto assoluto con il 18,5% - Reggono bene Conti, il terzetto Zerbi De Filippi Scotti, Fazio, Blasi più Mammuccari, Santoro - Cairo soddisfatto di Sottile e Paragone…

Condividi questo articolo


1-NOVITÀ A RITMO LENTO: IN PRIMA SERATA TV VINCE L'«USATO SICURO»
Renato Franco e Massimo Scaglioni per il "Corriere della Sera"

CARLO CONTI E MATTEO RENZI FOTO LAPRESSECARLO CONTI E MATTEO RENZI FOTO LAPRESSE

Quelle più acciaccate sono Rete4 e Rai3, ma anche le altre qualche sintomo di vecchiaia lo manifestano. La radiografia di due mesi di ascolti (1 settembre - 30 ottobre 2013) restituisce il quadro di una televisione generalista in crisi rispetto al già non floridissimo anno precedente. Perché tutte le reti arretrano in prima serata, con l'eccezione di Rai1 e La7.

La contabilità dei numeri dice che Rai1 è davvero la prima rete con il 18,5 % di share, +0,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Canale5 si attesta al 16,6%, con un calo dello 0,8%. Terza rete in tutti i sensi Rai3 (7,3%, calo 0,9,%), quindi Italia 1 (7,2%, calo 0,4%) e Rai 2 (6,9%, calo 0,6%). Chiudono la top sette, Rete4 (4,7%, calo 1,1%) e La7 (4,2%, crescita 0,3%). Rai e Mediaset si possono consolare con il progresso delle reti tematiche (Viale Mazzini è al 5,8%, mentre Cologno Monzese al 7%). Al piccolo schermo mancano invece più di 500 mila spettatori: il totale della platea tv è sceso da 26.640.000 a 26.028.000 (elaborazione Geca Italia su dati Auditel).

CARLO CONTI LORENZA LEI PAOLO GARIMBERTICARLO CONTI LORENZA LEI PAOLO GARIMBERTI

Ma i numeri sono fatti di palinsesto, di ore di video, di volti e trasmissioni e nonostante la vulgata comune racconti che il telespettatore sia stanco di programmi che vanno in onda da anni, la realtà dice che alla fine la ripetizione crea assuefazione e dunque vincono i classici: trasversalmente alle reti, i programmi che tengono sono quelli «storici», o che comunque sono in onda da diverse stagioni: Carlo Conti e Tale e quale Show , il terzetto di giudici Zerbi De Filippi Scotti con Italia's Got Talent , Fazio e Che tempo che fa , Blasi più Mammuccari con le Iene , Santoro e Servizio pubblico . Gli innesti di quest'anno vengono tendenzialmente respinti al mittente: Linea Gialla (2,7% su La7), Radio Belva (2,8% su Rete4, chiuso), Virus (4,0% su Rai2) fino ai super flop di Rai3 (i telefilm The Newsroom e Scandal , sotto il 3%).

JOHN GALLIANO E STEPHANE ZERBIBJOHN GALLIANO E STEPHANE ZERBIB

In una situazione comunque in lento movimento (verso il basso), al di fuori del prime time, spicca l'erosione di pubblico di Rai1 nella fascia pomeridiana (-3,3% rispetto al 2012), per l'effetto combinato del tracollo della Vita in diretta , rispetto all'edizione degli scorsi anni, e del successo di Canale5 (in particolare grazie alla soap Il segreto ), che registra nella fascia pomeridiana un +4,2%.

piersilvio berlusconi maria de filippipiersilvio berlusconi maria de filippi

La parola alla difesa. «Nel nuovo panorama televisivo, non si può non tener conto della crescita delle reti native digitali, la concorrenza è aumentata. Il calo di Rete4 viene di fatto riassorbito dall'avanzamento di Iris e Top Crime - spiega Giuseppe Feyles, direttore dei tre canali -, sommando lo share, l'ascolto si riallinea al dato di Rete4 di quattro anni fa.
Dopo la stagione della soap e quella dei film (la serie dei Bellissimi, ndr ), ora si apre una fase diversa: dobbiamo riposizionarci con nuove produzioni e il nuovo per attecchire ha bisogno di tempo». E fare anche i conti con budget che per tutti, causa crisi, si sono ridotti.

SCOTTI HUNZIKER PAPERISSIMASCOTTI HUNZIKER PAPERISSIMA

Sposa la stessa tesi il direttore di Rai3 Andrea Vianello: «Le generaliste si stanno un po' sfarinando come le Dolomiti a causa dell'arrivo delle tematiche, però le Dolomiti sono pur sempre le Dolomiti. E poi la stessa Rai con le tematiche guadagna ascolti». Mette le mani avanti: «I conti comunque bisogna farli a fine anno.

Ci sono motivi che ci fanno non essere affatto preoccupati. Quando mandiamo in onda film e telefilm c'è un netto calo, ma è una caratteristica della rete, il pubblico di Rai3 è abituato a una rete viva, che produce. Abbiamo spostato un programma storico come Report , e anche Presa diretta , dalla domenica al lunedì e il pubblico si deve riabituare a una collocazione completamente diversa. E nonostante questo i nostri programmi di inchiesta battono i talk di attualità di La7 e Rete4: è un risultato più importante del dato secco di ascolto».


2-CAIRO: TENUTI TUTTI I «BIG», FILM E SERIE NON RENDONO
Renato Franco per il "Corriere della Sera"

«È il segno che noi continuiamo a investire in maniera molto forte, pur avendo cominciato una stagione di attenzione ai conti. L'azienda perdeva 96 milioni l'anno, ma siamo riusciti a metter sotto controllo i costi e al contempo a mantenere i programmi di qualità: Santoro, Gruber, Mentana, Formigli, Crozza». Urbano Cairo, editore di La7, è la novità del panorama tv.

santoro berlusconisantoro berlusconi SANREMO MAURIZIO CROZZA CONTESTATOSANREMO MAURIZIO CROZZA CONTESTATO

Sembra un paradosso, La7 migliora nonostante programmi nuovi come «Linea Gialla» e «La gabbia» siano sotto la media di rete. «Il risultato in valore assoluto non è ancora quello che vorremmo, malgrado questo abbiamo un incremento di ascolto importante: Sottile più 20% al martedì, Paragone più 15% al mercoledì».

Ci sono meno film e serie tv.
«Abbiamo ridotto gli investimenti che producevano pochi ascolti e abbiamo cambiato il palinsesto in quelle parti in cui i programmi funzionavano meno pur avendo costi significativi. E i risultati di ottobre ci danno ancora più in crescita».

le iene ilary blasi e teo mammuccarile iene ilary blasi e teo mammuccari Andrea VianelloAndrea Vianello

Alla fine Crozza non è andato in Rai, ha mandato una bottiglia di champagne a Brunetta?
«In realtà avevo già cominciato a parlare con il manager di Crozza molto prima degli attacchi di Brunetta. Eravamo praticamente arrivati a un accordo due settimane prima che la situazione diventasse pubblica. Sarebbe andata comunque così».

urbano cairourbano cairo

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO