Fionn Hargreaves per “Mail On Line”
Le “hijras” sono parte della cultura asiatica da migliaia di anni. Sono state classificate come “criminali” nel 1897, con l’arrivo dei colonialisti, sono minoranza rifiutata dalla società in India, Bangladesh e Pakistan. La parola ha origine araba e significa “colui che lascia la propria tribù”.
Hanno ottenuto il diritto di voto solo nel 1994, l’anno scorso la Corte Suprema indiana ha riconosciuto “il terzo genere”, in un passo epocale, ma le trans sono ancora rifiutate dalla famiglia e dalla società. Jan Moeller Hansen, fotografo olandese, ha documentato la loro vita a Dhaka, dove hanno costituito una vera e propria comunità, molto simile ad una famiglia.
le hijra spesso finiscono per prostituirsi
Le “hijras” sono ermafroditi di nascita o maschi “cross dresser”. Nel Kama Sutra e nel Mahabharata sono temute e riverite come entità potenti che vivono fra due generi. Molte di loro, per sopravvivere, sono costrette a prostituirsi. Spesso rimuovono testicoli e pene, perché l’evirazione le trasforma da uomini impotenti a persone potenti.
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Il “terzo genere” è messo ai margini ma in tempi antichi si riteneva che portasse fortuna. Ancora oggi talvolta si pensa così, altre volte invece si crede che la loro presenza ad una nascita o a un matrimonio, sia di cattivo auspicio.
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