Nanni Delbecchi per ''il Fatto Quotidiano''
io e te, pierluigi diaco intervista umberto smaila 3
Trovato l' anello di congiunzione tra Maurizio Costanzo e Gigi Marzullo, che gli evoluzionisti pensavano non esistesse. E invece sì, esiste per quanto si può esistere in televisione, sei giorni su sette, si chiama Pierluigi Diaco, si è fatto le ossa come conduttore sentimentale del pomeriggio - dai tempi di Rete4 "pomeriggio con sentimento" è un richiamo intramontabile - ma dai suoi modi di piccolo principe suadente, insinuante, birichino, si capiva che il meglio di sé poteva darlo la notte, dove è appena sbarcato (Io e te di notte, sabato, Ra1).
Ci sono i maratoneti, i diurni e i notturni. Maurizio Costanzo ora rischia l' abbiocco in diretta, ma è stato un re della notte, animale notturno e da palcoscenico. Dopo esserne stato a lungo un collaboratore, è a lui che Diaco si ispira apertamente. Io e te di notte è un Costanzino show su misura, gli ospiti sono sempre quelli, ma personalizzato nei dettagli; si parte con l' intervista intima, vis-à-vis (Costanzo le faceva coi politici, Diaco ha preferito confessare Rocco Siffredi), si passa la palla a Valeria Graci che è la sua Littizzetto, una Littizzetto zuccherina, adatta alle luci soffuse di un talk che sfida lo stesso Fazio sul terreno del buonismo, con Sandra Milo al posto di Orietta Berti.
È qui che casca il Marzullo. Il rischio di sconfinare nel marzullesco c' è, rischio evolutivo non da poco. Ma la notte di Diaco è autentica, non ricostruita in studio alle tre del pomeriggio; e siccome la notte non mente, c' è speranza.
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