VALUTA L’ARTE E METTILA DA PARTE (POTREBBE SERVIRTI) - L'IDEA DI DETROIT CONTRO IL CRAC: COPRIRE I DEBITI CON CARAVAGGIO E VAN GOGH

L’ex capitale americana dell’auto è in fallimento il curatore pensa di mettere mano ai gioielli di famiglia del Detroit Institute of Arts – L’ex direttore del DIA: “Se potessimo vendere gli ospedali e l'università lo faremmo?” – E pensare che in Italia fa discutere il restauro del Colosseo o l’affitto di Ponte Vecchio…

Condividi questo articolo


Daniele Abbiati per "Il Giornale"

Valuta l'arte e mettila da parte, potrebbe servirti, in tempi di vacche magre. È questa la lezione che viene da Detroit, dove le vacche non sono magre, sono proprio clinicamente anoressiche, secche come le casse della città.

caravaggio detroitcaravaggio detroit

Che infatti recentemente ha dichiarato bancarotta. L'ormai ex capitale americana (quindi mondiale) dell'auto ha fatto ciò che non fecero New York nel '75, Cleveland nel '78 e Filadelfia nel '91. Da quelle parti, piuttosto che subire l'onta del fallimento si preferì mediare, dilazionare, mendicare pietà presso i creditori.

Invece il cuore industriale del Michigan, che avrebbe urgente bisogno di tre o quattro by-pass per tornare a battere con regolarità, sta pensando di alleggerire la propria situazione di insolvente vendendo i gioielli di famiglia. Custoditi al Detroit Institute of Arts, sono in tutto la bellezza di 60mila opere, inclusi un Brueghel il Vecchio (rilevato, ironia della sorte, soltanto tre anni fa dal Prado di Madrid per 7 milioni di euro), un Caravaggio, un Rembrandt, un Matisse. «Abbiamo anche un van Gogh - dice il direttore Graham Beal quasi con le lacrime agli occhi -. Venne acquistato nel '22 e fu la prima opera del maestro olandese a diventare patrimonio di un museo statunitense. E adesso dovremmo venderlo?».

detroitdetroit

Anche sì, lascia intendere Kevyn Orr, il curatore fallimentare chiamato al capezzale della città moribonda. Il quale si è già rivolto agli esperti di Christie's, la celebre casa d'aste, per fissare un prezzo di massima a tutto quel ben di Dio. Il colossale expertise, costato circa 150mila euro, ha mandato su tutte le furie, oltre che mister Beal, gran parte della popolazione. Tuttavia, «c'è del metodo in questa follia», come direbbe Shakespeare.

Perché lo scopo è semplice: stabilire quali e quante opere sono di esclusiva proprietà del comune, e quindi possono essere alienate senza che poi salti su qualcuno ad accampare diritti. Di fronte a 16 miliardi di dollari di debiti, ragiona Orr che in questa storia ha il ruolo del «cattivo», la prima cosa da fare è contare sulle risorse interne. Anche perché dall'altra parte del tavolo hanno l'acquolina in bocca al solo pensiero di mettere il cappello su un Picasso, un Calder, un Mirò, un Ernst, gli altri big della collezione. Il malloppo totale ammonterebbe a 2,5 miliardi di dollari.

DETROIT IN CRISIDETROIT IN CRISI

Ma attenzione, lo scenario che vede i ricchi barbari assaltare le sale del DIA portando via questa o quella preda è un film di fantascienza (o dell'orrore). «Non abbiamo interesse a vendere arte - ha spiegato Bill Nowling, il portavoce di Orr che fa la parte del “buono” -. Ma quadri e statue sono proprietà della città e abbiamo la responsabilità di esser sicuri che sappiamo qual è il loro valore». E poi ha aggiunto, sibillino: «È duro dire a un pensionato: “ti riduciamo l'assegno mensile del 30 per cento, però il valore dell'arte è eterno”...». Samuel Sachs II, direttore del DIA dall'85 al '97, non ci sta e butta lì una domanda retorica di sicuro effetto: «Se potessimo vendere gli ospedali e l'università lo faremmo?».

DETROITDETROIT

Insomma, mentre qui in Italia fa discutere non la vendita di un pezzo pregiato, perché a quel punto non siamo ancora arrivati, ma il suo restauro (vedi Colosseo), negli Stati Uniti sono alle prese con un dilemma economico e morale. Forse ci sta meditando anche la versione monumentale del Pensatore di Rodin, posta all'entrata del museo. E a giudicare dall'espressione i suoi non sono pensieri allegri.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO AL DOVEROSO OMAGGIO A MONUMENTI DELL’INFORMAZIONE TELEVISIVA, COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA. CAMBIANO LE STAGIONI, MA L’ANIMA PROFONDA DELLA RAI RESTA SEMPRE DALLA STESSA PARTE…” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? O È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO?

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO

DAGOREPORT - CON UNA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE, L'IMPLOSIONE DELLA LEGA E' L'UNICA SPERANZA PER VEDER CROLLARE IL GOVERNO DUCIONI - LA MELONA SA BENE CHE IL REFERENDUM SULL'AUTONOMIA POTREBBE ESSERE L'INIZIO DELLA SUA FINE. NEL PROBABILISSIMO CASO CHE VENGA BOCCIATA, CHE FARA' SALVINI? E SENZA LEGA, CADE IL GOVERNO... - SOTTO SOTTO, LA "NANA MALEFICA" (COPY CROSETTO) LAVORA AFFINCHE' IL 12 NOVEMBRE LA CORTE COSTITUZIONALE BOCCI LA LEGGE, O ANCHE SOLTANTO UNA PARTE - SULLA NORMA, NON SOLO L'OPPOSIZIONE MA TUTTA FORZA ITALIA MENA TUTTI I GIORNI SENZA PIETÀ. L'ULTIMA? L'EUROPARLAMENTARE MASSIMILIANO SALINI (PER CONTO DI MARINA BERLUSCONI) HA SENTENZIATO: "È IMPOSSIBILE DA ATTUARE" - CALDEROLI, INTANTO, CONTINUA A GETTARE CARBONE NELLA FORNACE AUTONOMISTA...