LA VENEZIA DEI GIUSTI - FINALMENTE UN CAPOLAVORO. OVVIAMENTE VIENE DAL PASSATO. COME ALTRO DEFINIRE "SORCERER", IL FILM DIRETTO NEL 1977 DA WILLIAM FRIEDKIN, CHE VIENE OGGI PREMIATO CON UN PIÙ CHE MERITATO LEONE ALLA CARRIERA?

Costato 22 milioni di dollari, pensato come l'"Apocalypse Now" del regista di un successo internazionale come "L'esorcista", incasso' solo 5 milioni in patria e 9 all'estero quando alla Universal se ne aspettavano 45. Un disastro epocale, sia di incassi che di critica. Ma è bellissimo…

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Marco Giusti per Dagospia

Finalmente un capolavoro. Ovviamente viene dal passato. Come altro definire "Sorcerer", il film diretto nel 1977 da William Friedkin, che viene oggi premiato con un più che meritato Leone alla Carriera?

SORCERER FRIEDKINSORCERER FRIEDKIN

Era gia' bellissimo allora, quando venne presentato, con la musica dei Tangerine Dreams capitanati da Edgar Froese, questo cast stranissimo composto da Roy Scheider, Bruno Cremer, Francisco Rabal, Amidou, figurarsi oggi, rimesso a lucido per precisa volonta' del regista e rispetto del montaggio originale, che venne compromesso nell'edizione europea.

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Costato 22 milioni di dollari, pensato come l'"Apocalypse Now" del regista di un successo internazionale come "L'esorcista", incasso' solo 5 milioni in patria e 9 all'estero quando alla Universal se ne aspettavano 45. Un disastro epocale, sia di incassi che di critica.

SORCERER FRIEDKINSORCERER FRIEDKIN

Motivi? I sedici minuti iniziali parlati in ogni lingua tranne l'inglese che mostrano i precedenti dei quattro protagonisti in varie parti del mondo, un cast di non star quando si pensava a Steve McQueen o Jack Nicholson e, soprattutto, l'uscita solo un mese prima di "Star Wars" di George Lucas, il film che cambio' il cinema d'avventura e rese "Sorcerer" un prodotto d'arte alla Werner Herzog dai magri incassi e dal costo mostruoso.

SORCERER FRIEDKINSORCERER FRIEDKIN

Ando' cosi' male che le sale che lo programmavano finirono presto per toglierlo di mezzo per rimetterci "Star Wars". Ironia vuole che oggi Carrie Fischer, la principessa Leyla, sia in giuria proprio con Friedkin. Ma il film, rivisto oggi, e' una meraviglia. Folle, visionario e, con un copione meraviglioso di Walon Green, il geniale sceneggiatore di "Il mucchio selvaggio" di Sam Peckinopah.

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Concepito come una specie di remake de "Il salario della paura" di Henri Georges Clouzot, Friedkin si serve della storia da cui Clouzot trasse il suo film solo per farne un'opera sulle sfide personali dei suoi personaggi, la loro perdita di identita', l'andare oltre ogni limite, come Al Pacino in "Cruising".

the sorcerer di friedkinthe sorcerer di friedkin

Un gangster americano colpevole di aver preso parte a una rapina dove e' morto un prete, un ricco borghese francese coinvolto in uno scandalo, un misterioso killer ispanico e un terrorista palestinesi, si ritrovano nella Repubblica Domenicana a guidare due disastrati camion per 350 chilometri nella giungla portandosi dietro tre casse marce contenenti nitroglicerina.

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La minima scossa, la minima fuoriuscita di liquido fara' saltare tutto in aria. I quattro devono consegnare il carica a una multinazionale petrolifera assaltata dai rivoluzionari per frenare un terribile incendio. In cambio avranno il passaporto domenicano, una identita' e una montagna di soldi.

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Ma la strada e' difficile e i camion non sono cosi' sicuri. E c'e' un terribile ponte da attraversare. Se il viaggio e' il momento più forte del film, e' fantastica anche la preparazione dei quattro e la rivelazione delle loro diverse personalita'. Quattro disperati che si legheranno solo nella follia della missione come gli eroi di Peckinpah. E la musica dei Tangerine Dreams, allora un'incredibile novita', e' ancora più esplosiva della nitroglicerina.

 

 

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