Marco Giusti per Dagospia
Hors-saison
Ancora una storia d'amore per l'ultimo film del concorso veneziano, “Hors-saison” di Stéphane Brizé. Stavolta da un regista che non è mai stato portato per alcunché di romantico. Anzi. Ma qui siamo quasi nel territorio lelouchiano alla "Un uomo una donna", con tanto di tema d'amore accattivante al pianoforte di Vincent Delerm.
Diciamo che Guillaume Canet è un attore belloccio di medio livello del cinema francese popolare, fidanzato con una anchor woman popolare, che gli sceglie anche i film da fare. Prima il giallo poi il social movie. Ovvio.
Fuggendo da una stagione a teatro che sarebbe stato un passo in avanti, ha paura, non si sente adeguato, si rifugia in una specie di albergo di lusso sul mare del nord fuori stagione. Una tristezza. E proprio lì, in un buco sconosciuto del nord ritrova il suo vecchio amore di 16 anni prima, Alba Rohrwacher, che nel frattempo, dopo essere stata mollata malamente da lui, si è sposata un bruttacchione coi capelli rossi e ha avuto una figlia. Ma non è felice.
Hors-saison
Nemmeno Canet, in fondo, è così felice. E la storia, come vuole la logica di tutti i film d'amore, riparte. Lui dovrebbe rientrare a Parigi, ma rimane lì. Alba Rohrwacher è bravissima nel dipingere un personaggio abbastanza originale di donna che si sente sfigata nella sua vita di provincia e passa da una insicurezza all'altra. Ha pure una scena di sesso non male.
Canet, bravo nella prima parte dove recita da solo, si perde un po' nella seconda. Il film si vede con piacere, ma ha troppi finali, troppa musica, troppe incertezze. A un certo punto scivola in una sorta di minidocu con un amore lesbo tra vecchie signore. C'è sempre tempo per amarsi. Vabbé. Lo sapevamo. E i film del concorso sono finiti.
Guillaume Canet -Stephane Brize - Alba Rohrwacher 
Stephane Brize - Alba Rohrwacher 
Hors-saison
