IN VINO PAX: QUANDO CHURCHILL E STALIN SI ALLEARONO CONTRO HILTER A SUON DI BRINDISI

Alla base dell’alleanza fra Russia e Inghilterra contro Hitler ci fu un’epica alzata di gomito - In un documento recuperati negli archivi di Londra si racconta che Churchill andò a Mosca per incontrare Stalin ma il vertice non andò bene - I due poi mangiarono insieme e finirono ubriachi a ridere e a cantare…

Condividi questo articolo


Enrico Franceschini per "La Repubblica"

Winston ChurchillWinston Churchill

«Bere è la nostra gioia, non possiamo vivere senza», diceva intorno all'anno mille il principe Vladimir, fondatore della Russia. Ma anche gli inglesi non scherzano, da questo punto di vista. E fu proprio la comune propensione per l'alcol a rompere il ghiaccio tra un russo e un inglese dai quali dipendevano non poco le sorti della seconda guerra mondiale. Josif Stalin e Winston Churchill, durante una visita a Mosca del primo ministro britannico nel 1942, non s'intendevano per niente.

STALIN E SVETLANASTALIN E SVETLANA

La missione sembrava sul punto di concludersi con un fiasco, quando Churchill ebbe l'idea di proporre una serata a tu per tu con il dittatore sovietico. E mangiando a profusione, o più precisamente svuotando un bel po' di bottiglie, si presume di vodka e di whisky per mantenere un'eguaglianza etilica, i due leader si scoprirono amici. Quando quella sbronza congiunta in una sala del Cremlino finalmente volse al termine, alle 3 del mattino un collaboratore di Churchill li trovò «in preda a un umore gioioso come a una festa di matrimonio», scrisse nel suo rapporto.

StalinStalin

Ora quel documento è uscito dagli archivi di Londra, insieme ad altri segreti della stessa epoca: una lettera scritta al premier britannico dal conte Galeazzo Ciano, pochi giorni prima di essere fucilato in Italia, in cui descriveva Mussolini come «un ignobile pagliaccio»; la decisione del governo britannico di ascoltare le telefonate di re Edoardo VIII, di cui non si fidava più, nei giorni precedenti la sua abdicazione dal trono per poter sposare la divorziata americana Wally Simpson; l'arresto nel 1941 di un agente dell'MI6 in Spagna, completamente travestito da donna; un piano per eliminare il generale nazista Rommel, «la volpe del deserto».

STALIN E CHURCHILLSTALIN E CHURCHILL

Churchill era arrivato a Mosca per concordare una strategia comune contro Hitler con l'alleato sovietico, nei confronti del quale nutriva profonda diffidenza. E il negoziato non era andato bene, annota sir Alexander Cadogan, sottosegretario permanente del Foreign Office, che lo accompagnava. Nemmeno un banchetto al Cremlino per le due delegazioni era servito a migliorare l'atmosfera.

CHURCHILL ROOSEVELT E STALINCHURCHILL ROOSEVELT E STALIN

La svolta giunge la sera successiva. Churchill chiede di cenare da solo con Stalin. Il pasto comincia alle 7. La delegazione inglese aspetta notizie in albergo. E aspetta. E aspetta. All'1 di notte, quando già trapela qualche preoccupazione per la sorte del primo ministro, Cadogan viene convocato al Cremlino.

CHURCHILL E STALINCHURCHILL E STALIN

Ed ecco quel che vede: «Là ho trovato Winston e Stalin, più Molotov (il ministro degli Esteri sovietico, ndr) che li aveva raggiunti, seduti a una tavola ricoperta da ogni tipo di cibo, coronato da un maiale arrosto, e da innumerevoli bottiglie. Quello che Stalin mi fece bere sembrò piuttosto estremo; Winston, che si lamentava di un leggero mal di testa, preferiva saggiamente limitarsi a un vinello frizzante del Caucaso, innocuo al confronto».

CHURCHILL ROOSEVELT STALINCHURCHILL ROOSEVELT STALIN

Il clima è cambiato. I due leader ora si intendono come sposini. Il dittatore sovietico si spinge a dire al suo ospite, «non sono d'accordo sulla tua opinione, ma ne apprezzo lo spirito».

Insomma, missione compiuta. Churchill e Cadogan rientrano in albergo alle 3, «appena in tempo per fare le valige e partire per l'aeroporto alle 4 e 15», nota il consigliere del premier. Così concludendo il suo rapporto scritto a macchina: «Si sono create le condizioni per cui ogni futuro messaggio tra i due leader avrà il doppio del valore che aveva in precedenza». Bevitori di tutto il mondo, unitevi.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - LA DUCETTA HA UN GRILLO PER LA TESTA! – IL COSTANTE TRACOLLO DELLA LEGA, I CUI VOTI NON SI TRAVASANO IN FRATELLI D'ITALIA, POTREBBE INDEBOLIRE LA COALIZIONE DI GOVERNO FINO A CORRERE IL RISCHIO DI PERDERE PALAZZO CHIGI - COSI' L’ULTIMA SPERANZA PER LA DUCETTA È BEPPE-MAO: SE L'EX COMICO GENOVESE AZZERA CONTE E DISTRUGGE CIÒ CHE RESTA DEL M5S, L'OPPOSIZIONE DIVENTERRÀ IRRILEVANTE - SENZA M5S, IL PD DI SCHLEIN E AVS DI BONELLI&FRATOIANNI SONO DESTINATI A BUSCARLE (NEL 2025 SI VOTERA' PER LE REGIONALI IN VENETO, PUGLIA, CAMPANIA, TOSCANA, MARCHE E VALLE D'AOSTA) - SALVINI HA LE SPALLE AL MURO: HA IMPOSTO LUI IL NOME DI TESEI IN UMBRIA E HA PERSO. NEL 2025, DOPO IL SUO NO AL TERZO MANDATO PER ZAIA, LA MELONI GLI SFILERA' IL VENETO. A QUEL PUNTO, ZAIA LO ACCOMPAGNERA' AI GIARDINETTI?

MAMMA! MORMORA LEONARDINO… - L’AFFETTUOSO INCONTRO TRA LA VEDOVA DEL VECCHIO, NICOLETTA ZAMPILLO, CON IL VIVACISSIMO FIGLIO LEONARDO MARIA, IN DECOLLO PER LA “FEBBRE DEL SABATO SERA” MILANESE: "CHIODO" AL POSTO DEL DOPPIOPETTO MANAGERIALE - DAL 27 GIUGNO 2022, SONO TRASCORSI OLTRE DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI DEL VECCHIO E LA GUERRA SULL’EREDITÀ TRA GLI 8 EREDI SI E’ INGARBUGLIATA DEFINITIVAMENTE QUANDO È ESPLOSO IL CASO DEGLI SPIONI MILANESI DI EQUALIZE SRL, DOVE TRA I CLIENTI PIU’ DOVIZIOSI SBUCA LEONARDINO CHE ‘’VORREBBE MONITORARE IL FRATELLO MAGGIORE CLAUDIO DEL VECCHIO E UN CONSULENTE CHE STA VICINO A UNA DELLE SUE SORELLE, PAOLA DEL VECCHIO…”

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...