VUOI VEDERE CHE LA DUCETTA HA INIZIATO A MOLLARE IL MANGANELLO? SULLA RAI HA VINTO TAJANI (O MEGLIO, I BERLUSCONI) – IL TAGLIO DA 90 A 70 EURO DEL CANONE RAI, UNA DELLE BANDIERE DELLA LEGA, METTEVA A RISCHIO LE TELEVISIONI COMMERCIALI (MEDIASET E LA7 DI CAIRO) - I 420 MILIONI L'ANNO DI MANCATO INCASSO DOVUTI ALLA RIDUZIONE DEL CANONE ALL'INIZIO DOVEVANO ESSERE RECUPERATI CON LA FISCALITÀ GENERALE PER UN SOLO ANNO. ORA SARANNO SPALMATI IN UN TRIENNIO, COME CHIEDEVA FORZA ITALIA. DOPO DI CHE VERRA' INNANZATO IL TETTO PUBBLICITARIO DI VIALE MAZZINI...

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Estratto dell'articolo di Paolo Festuccia per “la Stampa”

 

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meloni viale mazzini rai meloni viale mazzini rai

Se è debole la Rai, questo è il sillogismo, allora è ancor più debole la politica che si «nutre» di quella narrativa e da quella trae la sua linfa elettorale. Lo sanno bene i partiti e lo sa bene anche la Lega che ha sempre bollato il canone Rai come «la tassa più odiata dagli italiani».

E così, partendo dallo scoglio in mezzo all'oceano, e forti della valorosa missione «SalvaRai» i prodi condottieri di viale Mazzini sono tornati a bussare alla porta del governo per invocare un bisognoso sostegno: perché un taglio netto, deciso, di 20 euro sul canone rischiava e rischia di paralizzare l'azienda.

 

tajani salvini tajani salvini

Né il rientro di quel gettito dalla finestra della fiscalità generale seppur con 420 milioni di euro anno per anno avrebbe attenuato il problema alla luce della programmazione degli investimenti, che una grande azienda come la Rai deve pianificare nel tempo. E così, pensa e ti ripensa anche stavolta la finanza creativa ci ha messo una pezza ricorrendo a uno dei più classici della tanto vituperata prima Repubblica: il maximendamento di fine anno.

 

E' qui che germoglierà un mini «Salva-Rai»: sempre con il metodo della fiscalità generale, sempre con 420 milioni di euro stavolta però vincolati non a uno, ma a tre anni e che faranno più o meno un miliardo e 260 milioni di euro. In questo modo pensano a viale Mazzini i conti della Tv pubblica tornano in ordine e per almeno tre anni l'azienda sarà fuori dalle secche e al riparo dalle intemperie della politica, e da più o meno prevedibili o imprevedibili crisi di governo.

rai viale mazzini rai viale mazzini

 

Certo, alla luce, dell'escamotage finanziario resta ancora da capire il senso del gioco delle tre carte messo in piedi dal governo ma come sostengono in molti, anche nella stessa maggioranza, il pegno alle campagne della Lega di Matteo Salvini ora è pagato.

 

[…] Insomma, i flop Rai secondo le analisi sarebbero imputabili al calo della platea televisiva dissoltasi anche tra piattaforme e pay tv. Ma, comunque, ribatte viale Mazzini, «l'obiettivo del servizio pubblico è vincere sugli ascolti o assolvere al suo compito e cioè dare una risposta ai bisogni di visione del pubblico attraverso tutte le sue piattaforme?».

 

MELONI E SALVINI COME SANDRA E RAIMONDO - ANNETTA BAUSETTI MELONI E SALVINI COME SANDRA E RAIMONDO - ANNETTA BAUSETTI

Mah, chissà. Di certo, per anni, nei decenni del duopolio televisivo, e della lunga epopea di «Raiset» c'è stata una Rai che vinceva e una Mediaset che perdeva e solo qualche volta la spuntava o pareggiava. Ora nell'era governativa di «TeleMeloni» c'è una Rai che fatica e una Mediaset che sale e una Tv pubblica che quando la spunta ci riesce quasi sempre grazie alla qualità della fiction che rispetto all'intrattenimento, ai talk e ai nuovi programmi resta ancora una grande ancora di salvezza del servizio pubblico.

 

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