Martina Nasso per “www.repubblica.it”
"Gentile cliente il suo account WhatsApp sarà bloccato in seguito a un reclamo. Si può confutare la denuncia seguendo questo link". Se avete ricevuto una mail o un messaggio con questo contenuto non allarmatevi ed eliminate la conversazione. Si tratta dell'ultimo tentativo, l'ennesimo, di truffa che ha come destinatari gli utenti di WhatsApp.
Truffa e ingegneria sociale. Il testo del messaggio-truffa fa riferimento a un inesistente "articolo 13.3" delle condizioni di servizio (che potete trovare qui). Il truffatore compila messaggi ed e-mail tutte uguali e le inoltra a diversi indirizzi e numeri di telefono. Per la legge dei grandi numeri, l'ingannatore spera che almeno una persona risponda inserendo le sue credenziali di accesso. A quel punto potrà bloccare il vostro account e utilizzarlo per i suoi scopi. Si tratta, per essere precisi, di scam, un tentativo di truffa pianificata con metodi di ingegneria sociale.
Una catena di bufale. Questo è solo l'ultimo inganno pensato per il servizio di messaggistica istantanea più utilizzato al mondo. Non ci sono solo truffe, ma anche semplici bufale che nascono come uno scherzo, ma spesso hanno un obiettivo ben preciso: rallentare il servizio intasando i server. "Sabato mattina WhatsApp diventerà a pagamento! Se hai almeno venti contatti manda questo messaggio a loro. Così risulterà che sei un utilizzatore assiduo e il tuo logo diventerà blu e resterà gratuito".
Questa è una 'catena di Sant'Antonio' che gli utenti conoscono ormai da anni e che, di volta in volta, si modifica con ulteriori informazioni. L'ultima in ordine di tempo è stata lanciata questa settimana e rimanda per i dettagli al sito di whatsapp.com. Una notizia falsa, in primis perché WhatsApp da gennaio 2016 ha deciso che il suo servizio sarà gratuito per tutti e per sempre e poi perché non c'è nessun messaggio di questo genere sul sito ufficiale dell'applicazione.
WhatApp non può scadere. Un'altra truffa, invece, era stata segnalata a maggio. Alcuni utenti avevano ricevuto un messaggio con questo contenuto: "Attenzione! Il tuo account WhatsApp Messenger è scaduto.
La registrazione non e stata rinnovata scade entro 24 ore, per rinnovare il tuo WhatsApp Messenger 0,99 euro, grazie a seguire il link di rinnovo". Molte persone, abituate al rinnovo annuale dell'abbonamento, come previsto prima del 2016, erano cascate nella trappola. I truffatori spingevano l'utente a cliccare su un link indicato dai truffatori, cui fornire i dati della propria carta di credito. E in alcuni casi gli artefici dell'inganno hanno prelevato molto più dei 99 centesimi previsti.
Il concorsone. Sempre negli ultimi giorni è emerso il raggiro del finto concorso a premi attribuito a Ikea, che offrirebbe un buono di 500 euro a chiunque fornisca i propri dati per sottoscrivere la propria partecipazione. In questo caso, ci troviamo davanti a una manovra di phishing, messa in atto per ottenere i dati personali degli utenti. Lo stesso era avvenuto alcuni mesi fa con la catena di abbigliamento Zara. Entrambe le aziende hanno segnalato subito il raggiro agli utenti.
C'è solo un WhatsApp. A giugno era stata la volta della truffa di WhatsApp Gold, una fantomatica versione speciale del servizio. In questo caso il messaggio-raggiro arriva direttamente sull'applicazione e invita a cliccare un link per scaricarla, ma in realtà si viene rinviati a una serie di collegamenti per scaricare malware o software che rubano i dati agli utenti.
Per evitare di essere ingannati bisogna tenere presente che WhatsApp è scaricabile solo tramite il suo sito ufficiale, Google Play Store, App Store e Windows Phone Store.
Il vademecum. Per evitare di finire nelle grinfie dei truffatori, ecco cosa consiglia la polizia postale: "Nessun link fuorviante deve essere aperto se giunto attraverso messaggi di testo, su WhatsApp o altri servizi di messaggeria o social network; non fornire informazioni personali, se la fonte non è affidabile; non installare applicazioni non ufficiali scaricabili da negozi virtuali; non condividere o aprire messaggi sospetti; utilizzare un sistema di sicurezza che blocca il malware e i siti fraudolenti". Un altro consiglio utile è quello di controllare sempre se il raggiro è già stato segnalato dai siti specializzati in truffe e bufale.