L'ORCO DELLA CLASSE ACCANTO - IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA, UN PROFESSORE DI 65 ANNI E’ ACCUSATO DI VIOLENZA SESSUALE AI DANNI DI ALCUNE STUDENTESSE, TRA CUI UNA RAGAZZINA DI 14 ANNI - L’UOMO, CON UNA SCUSA, ATTIRAVA LA VITTIMA DI TURNO IN CASA, LEGAVA POLSI E CAVIGLIE E LA COSTRINGEVA A …

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Da http://www.adnkronos.com

 

Avrebbe approfittato del suo ruolo di insegnante per garantirsi l'ambiente dove consumare, sulle sue giovani allieve, le sue più sordide fantasie. Ragazze che, in pochi minuti, venivano attirate nei luoghi più impensati per diventare meri corpi su cui compiere atti sessuali intrisi anche di gesti di sadomasochismo. Una vicenda a dir poco aberrante quella portata alla luce dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Castelnovo Monti (Reggio Emilia) che, condivise dalla Procura reggiana, hanno visto il sostituto titolare dell'indagine, Stefania Pigozzi, richiedere e ottenere dal gip del tribunale di Reggio Emilia un'ordinanza restrittiva di custodia cautelare, eseguita nel primo pomeriggio di ieri, quando i carabinieri hanno arrestato l'uomo.

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Pesanti le accuse rivolte all'indagato, un 65enne, nei sei capi d'imputazione contestati dalla Procura reggiana: l'uomo è infatti chiamato a rispondere del reato di violenza sessuale continuata e aggravata, compiuta anche ai danni di una studentessa sotto i 14 anni. I gravi episodi di violenza sessuale ai danni di allieve, e le molestie di cui l’indagato è accusato, traggono origine dalle indagini dei carabinieri avviate in seguito a voci che si erano diffuse su 'atteggiamenti' di natura erotica dell'uomo, che svolgeva le sue mansioni in una scuola del reggiano.

 

Il soggetto era infatti insegnante in un corso extra scolastico organizzato dallo stesso istituto. Tra i vari e gravi episodi contestatigli anche quello che l'avrebbe visto, durante una lezione, condurre con uno stratagemma un'alunna, minore di 14 anni, in una casetta di legno dove, dopo averle legato polsi e caviglie, la costringeva a subire un rapporto sessuale.

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Violenze inaudite, dicono gli inquirenti, accompagnate da molestie sessuali perpetrate mediante l'invio di messaggi dal contenuto erotico che l'uomo dedicava alle allieve.  Veri e propri appostamenti quelli architettati dall’indagato, anche all’interno della scuola.

 

L'alunna, su cui l’uomo aveva esercitato in modo sistematico le sue perversioni, è caduta in un perdurante stato d’ansia e ha vissuto l’esperienza scolastica con terrore tanto da dover prendere una serie di iniziative (ad esempio evitava di andare in bagno durante le lezioni, se non delle compagne) per evitare di incontrare a scuola l'uomo. Stando alle indagini, gli episodi contestati all’indagato sarebbero stati compiuti nel corso degli ultimi due anni scolastici.

 

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