Flavio Pompetti per “il Messaggero”
«Cara, mi vuoi sposare?». Peter Marshall ha fatto la proposta di matrimonio una sera d'inverno lo scorso anno, mentre stava guardando la cerimonia di uno sposalizio in tv. Lisa che era seduta al suo fianco sul divano ha avuto solo un attimo di confusione, perché in realtà lei è felicemente sposata con Peter da dodici anni. Poi la realtà l'ha colpita con tutta la forza del dramma: il marito 59enne vive da qualche tempo con una diagnosi di Alzheimer e di demenza precoce.
Ma la proposta era qualcosa di più che l'idea bislacca di una mente malata: era una seconda dichiarazione d'amore, vent' anni dopo il momento in cui si erano conosciuti. Il «sì» di Lisa è venuto fuori dalla sua bocca con spontaneità e determinazione, per quanto irreale suonasse alle sue orecchie. La mattina dopo Peter aveva dimenticato tutto, ma l'idea continuava a ruminare nella testa della moglie, ed è diventata una decisione quando la figlia Sarah da lei avuta in un precedente matrimonio è venuta a conoscenza di quanto era accaduto.
Sarah è proprietaria di un agenzia che organizza matrimoni. «Il mio patrigno mi è stato vicino nei momenti più difficili che ho per fortuna alle spalle, e mia madre è la mia migliore amica. Non potevo rifiutare loro il mio aiuto in questa occasione». La giovane donna ha contattato una dozzina dei fornitori con i quali collabora, e ha chiesto loro se erano disponibili a organizzare la festa entro il limite di sei settimane.
UN SECONDO SI
Le condizioni mentali di Peter hanno preso ad aggravarsi dall'inizio dell'anno, e un'attesa più lunga avrebbe forse reso impossibile la cerimonia. Ognuno degli interpellati ha accettato la sfida senza chiedere di essere pagato, e così i due sposi si sono ritrovati insieme ai cinque figli e ad alcuni amici nei locali del municipio di Holyoke, in Massachusetts, di fronte al giudice di pace che ha raccolto il «sì» che rinnova i voti coniugali.
Sarah ha accompagnato la mamma in vestito bianco fino al podio, e lì Peter l'ha baciata davanti agli ospiti, ognuno con il volto solcato dalle lacrime. I primi segni della malattia sono arrivati quattro anni fa. Oggi le condizioni di Peter sono precarie, presto Lisa dovrà portarlo in un centro specializzato per l'assistenza di malati terminali. Prima di quella data i due sono però riusciti a celebrare la promessa di fedeltà eterna, e a ballare un'ultima volta insieme. Lisa ricorda ancora una delle prime volte dopo la diagnosi che insieme hanno ballato con il pezzo preferito di Peter: Brown eyed girl di Van Morrison, e il marito le ha sussurrato all'orecchio: «grazie per essere restata».
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