italiani nudi a barcellona (5)
Maria Laura Rodotà per Corriere della Sera
Altro che italiani nudi a Barcellona. Nelle nostre città turistiche, il problema sono gli italiani vestiti. Cercano di far pagare di più a chi non padroneggia il loro dialetto regionale, urlano invece di parlare, giocano a racchettoni in spiagge densissime di gente, bancarellano ovunque, parcheggerebbero dentro abbazie romaniche, se potessero. Però qualche turista low cost c’è — non molti, dati i nostri prezzi, ma dopo questa stagione tragica i prezzi diminuiranno e i low cost aumenteranno.
italiani nudi a barcellona (3)
Quando e dove già ci sono, il residente — ancora non arrabbiato come i cittadini scesi in piazza a La Barceloneta — oscilla tra l’istinto omicida e il bagno di umiltà. Per esempio, nella Roma in recessione (e altro). Dove ci si rassegna a campare sui turisti, come altrove. Come — per dire — in Grecia o sulla costa spagnola.
Dove — per tutta l’estate — non si vive e non si dorme; nella tenaglia dell’economia di rapina dei baretti e della maleducazione del visitatore trovatosi in una città dove è da poveracci mettere un limite alle nefandezze.
Dove — succede — passi una notte d’agosto impazzendo perché di fronte ha aperto un bed and breakfast dove un gruppo di studenti americani tiene un party sul balcone con musica a palla. Forse stanno facendo un Grand Tour dell’Europa.
Il Re dei Coatti
Di certo questo casino non hanno potuto farlo a Vienna o Stoccolma, se ci son passati. Di certo nel loro stato d’origine nell’America interna un dirimpettaio tirerebbe fuori una delle sue molte armi da fuoco e farebbe una strage.
Ti chiedi se sia il caso di protestare. Concludi valutando sul medio termine; forse dopo una serata di ponentino e musica avranno un bel ricordo di Roma e quando saranno più grandi e ricchi torneranno (si preferirebbe di no, in realtà, si preferirebbe non aver bisogno di loro; si sa che non si potrà, accidenti).
