Da https://www.huffingtonpost.it
“Era malato di Aids e continuava a fare sesso con le donne del clan, per questo fu ucciso e fatto a pezzi”. Nuova luce sul caso di Ferdinando Brodella, ucciso a 33 anni nel 1993 nel casertano. A riportare i nuovi risvolti della vicenda è il Corriere della Sera.
La questione era sempre stata “liquidata” come un regolamento di conti tra i clan di Camorra del Casertano. Invece la verità è emersa a distanza di tempo grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, nonché di quelle dello stesso capo clan Augusto La Torre: Brodella era stato ucciso e poi fatto a pezzi e seppellito in una masseria.
Novità sul caso sono arrivate dopo che i Carabinieri hanno dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di Mario Esposito, sessantenne accusato di aver preso parte all’omicidio Brodella e attualmente già recluso nel carcere milanese di Opera.
All’epoca Ferdinando Brodella, pur essendo sieropositivo, continuava ad avere rapporti sessuali con donne vicino alla cosca: troppo per il boss che diede ordine di ucciderlo.
Il boss La Torre aveva raccontato che per un certo periodo era convinto di essersi ammalato di Aids, cosa poi esclusa dalle analisi alle quali si sarebbe sottoposto. Per questo diede ordine di uccidere il giovane. Brodello fu attirato in una trappola in una masseria di Mondragone, e lo ucciso a colpi di pistola.