Estratto dell'articolo da www.open.online.it
Diciotto morti, sei di questi sarebbero stati membri dello staff dell’Unrwa, l’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi. I feriti gravi sarebbero circa una ventina. Sarebbe il risultato di un raid aereo israeliano su una scuola del campo profughi di Nuseirat, nella zona centrale di Gaza. Solo nelle ultime 24 ore, secondo il Ministero della Sanità di Hamas le vittime ammonterebbero a 34 in tutta la Striscia. Durissime le parole del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres: «Queste drammatiche violazioni del diritto umanitario internazionale devono fermarsi ora». Mentre l’IDF (Israel Defence Forces) si difende: «Quell’edificio non era più una scuola, ma un centro di comando».
[…]
La denuncia dell’Unrwa e i dubbi dell’IDF
Non solo Nuseirat. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa l’IDF avrebbe colpito anche il campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia, il campo di Al-Bureij, nel centro, e il quartiere Zeitoun di Gaza City. Oltre che, ancora una volta, la città meridionale di Khan Younis dove un raid avrebbe fatto saltare in aria una casa uccidendo 11 persone. Tra questi sei fratelli, di età comprese tra i 21 mesi e i 21 anni.A riferirlo è lo staff dell’Ospedale europeo.
Continuano anche le operazioni in Cisgiordania e saltuari attacchi oltre il confine con la Siria, che nella notte avrebbero provocato due morti. Una serie «infinita e insensata di uccisioni, giorno dopo giorno» che secondo Philippe Lazzarini deriva dal fatto che «il personale e le operazioni umanitarie sono stati senza sosta e chiaramente ignorati dall’inizio della guerra». L’IDF per ora incassa le accuse da parte dei vertici Onu e prende tempo.
«Abbiamo chiesto all’Unrwa di fornire i dettagli e i nomi dei lavoratori, al fine di esaminare a fondo la rivendicazione. Ad oggi, nonostante le ripetute richieste, l’UNRWA non ha fornito alcuna risposta», si legge in un comunicato del tenente colonnello Nadav Shoshani. «Inoltre, un’indagine dell’IDF ha suggerito che un numero significativo di nomi (delle vittime, ndr) apparsi sui media e sui social network sono operatori terroristici di Hamas».
[…]