Alessandra Arachi, Carlotta De Leo per corriere.it
Il ddl Zan cade alla prova dell’Aula. Ha funzionato la «tagliola» con voto segreto richiesta da Lega e FdI. Il Senato l’ha approvata e così il testo della legge - che prevede le misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per sesso, genere o disabilità - tornerà in commissione non prima di sei mesi.
Casellati dice sì alla tagliola
La presidente del Senato, Elisabetta Casellati ha dato il via libera alle due richieste di non passaggio all’esame degli articoli del ddl Zan(la cosiddetta «tagliola») e, ha definito «ammissibile» in base ai regolamenti e ai precedenti il voto segreto chiesto dai senatori Calderoli (Lega) e La Russa (FdI). La scelta di Casellati è stata ccontestata in Aula da Pd, M5S e Leu. «La mia decisione ha solide fondamenta di carattere giuridico» ribatte la presidente del Senato.
Calderoli: «Non è una bocciatura»
Lega e Fratelli d’Italia hanno infatti chiesto di andare direttamente al voto finale evitando l’esame degli emendamenti e vogliono il voto segreto. «Piuttosto di fare una porcata, e io me ne intendo, preferisco fermarci qui» ha detto il senatore leghista Roberto Calderoli, illustrando la proposta di passare alla «tagliola».
«Mi appello a tutti - ha aggiunto - perché ciascuno possa esprimersi liberamente nel segreto dell’urna. Fermiamoci oggi. Non è una bocciatura di una legge, si può ripartire immediatamente ad esaminare un testo vero, meglio uno stop oggi che un ahimé domani». . A favore della «tagliola», nella maggioranza anche Forza Italia.
Zan: la lega vuole solo affossare la legge
«La Lega ha chiesto il voto della tagliola, questo dimostra che vuole affossare la legge. Il rinvio è un bluff. Quelli della Lega non hanno detto ‘ritiriamo la tagliola per cercare una mediazione’, hanno detto ’rinviamo il voto della tagliola’. Ma votarla oggi o tra una settimana non cambia» ha detto Alessandro Zan deputato del Pd e primo firmatario della legge a L’aria che tira.
Zan aveva chiesto a Casellati di non concedere il voto segreto che «avrebbe potuto uccidere la legge», supportato dalle associazioni per i diritti dei gay, primo tra tutti il Movimento arcobaleno.«Faccio un accorato appello a Italia viva perché anche con il voto segreto votino per respingere questa tagliola» aggiunge Zan. Il leader di Iv, Matteo Renzi, non è in Aula. L’esame del provvedimento - già approvato dalla Camera nel novembre scorso - era stato interrotto il 20 luglio per la pausa estiva. Ma senza un accordo nella maggioranza il testo rischia di finire su un binario morto.
alessandro zan senza paura ddl zan 11