Estratto dell'articolo di Filippo Femia per “la Stampa”
Un arbitro preso di mira, insultato, per il colore della pelle. È accaduto domenica scorsa a Loria, poco più di 9 mila anime in provincia di Treviso. […] Mamady Cissé, 35 anni e origini della Guinea, ha interrotto la partita tra Bessica e Fossalunga di seconda categoria […] La colpa di Mamady? Aver concesso un rigore contro i padroni di casa.
Poco dopo il pareggio della squadra ospite, all'87', è arrivato l'insulto razzista[…] Il direttore di gara non ha avuto esitazioni: ha fischiato la fine del match in anticipo e senza avvisare i capitani si è diretto verso gli spogliatoi. […]
[…]Ieri è intervenuto anche il presidente Figc Gabriele Gravina, con parole dure: «Io oggi sono Cissé, tutto il calcio e Cissé e deve combattere questa forma di cultura becera che va espulsa dal nostro sistema». […] «Quello che serve è una maggiore collaborazione dei protagonisti mondo del calcio e dello sport con sanzioni più forti. Servono provvedimenti severissimi contro mascalzoni e delinquenti».
Mamady è molto conosciuto nel Trevigiano per il suo impegno nel mondo del calcio. «Essere arbitro mi ha aiutato a integrarmi in una seconda famiglia, a crescere e maturare», aveva detto in un'intervista pubblicata sui canali dell'Associazione italiana arbitri. […] Quello di domenica non è il primo episodio di cui Cissé è vittima: nel 2018 gli insulti razzisti erano arrivati da un dirigente. «Se stavolta ha sospeso il match significa che sono state parole molto gravi o semplicemente non riesce più a sopportare l'idiozia e l'ignoranza», spiega un giocatore che lo conosce bene.