Tre cacciatori di tesori sostengono di aver trovato la famosa “Camera d’Ambra“, regalata dal re di Prussia allo zar Pietro il Grande, del valore di 250 milioni di euro, trafugata nel 1941 dai nazisti nell’Unione Sovietica, durante la seconda guerra mondiale.
Le autorità hanno esplorato le grotte tedesche per cercare la Camera d’Ambra, realizzata con la resina preziosa del Mar del Nord, una camera di 55 mq con pareti e mobili interamente ricoperti di pannelli dell’ambito oro giallo, saccheggiata dai nazisti in Russia durante la seconda guerra mondiale.
Tre attempati segugi, l’omeopata Leonhard Blume, 73 anni, lo scienziato Günter Eckardt, 67 e lo specialista georadar Peter Lohr, 71, sono convinti che la Camera d’Ambra russa scomparsa dello zar, si trovi nella Grotta del Principe, sulla collina di Hartenstein vicino a Dresda.
Gli scienziati del Terzo Reich utilizzarono il complesso di grotte durante la guerra, ma tutti i documenti di quanto accaduto nel posto, sono misteriosamente scomparsi dagli archivi locali.
Lohr ha utilizzato il radar per rilevare le trappole sotterranee e quello che sembra essere bunker sotto il suolo. Ha esaminato la collina a settembre dopo aver affermato che una “fonte affidabile” nel 2001, gli ha rivelato il luogo dove si trovava il tesoro scomparso.
“Il nascondiglio è sotterraneo, sopra la linea ferroviaria, dove nell’aprile 1945 un treno da Königsberg è stato bloccato”, ha detto. Königsberg, ora è Kaliningrad appartenente alla Russia, in passato era la capitale della Prussia orientale dove una volta era conservata la Camera d’Ambra.
Ha aggiunto di avere prove che il tesoro, appartenente all’ultimo monarca della Germania Imperiale, il Kaiser Gugliemo II andato in esilio in Olanda nel 1918 dopo la sconfitta nella Prima Guerra Mondiale, è immagazzinato nel complesso.
“Il radar ha rivelato un sistema di gallerie segrete sotto la grotta”. Fabbricata interamente di ambra, oro e pietre preziose, la Camera era un capolavoro dell’arte barocca e considerato il tesoro più importante del mondo.
Quando le sue 565 candele furono accese la Camera d’Ambra emanò un bagliore dorato. Il bottino delle truppe tedesche fu inviato al Reich ed è stimato per un valore di almeno 250 milioni di euro. Fu regalata a Pietro il Grande nel 1716 dal re di Prussia.
Più tardi, Caterina la Grande commissionò a degli artigiani, l’arricchimento della stanza e fu trasferita dal Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo.
Dopo la guerra, la Camera d’Ambra diventò l’Eldorado dell’Europa, una ricerca che affascinava ricchi e poveri. Georges Simenon, il “padre” di Maigret, ha fondato il Club Camera d’Ambra orientato alla ricerca della preziosa stanza. Ognuno ha una teoria diversa su ciò che potrebbe essere accaduto.
Quella accettata è che rimase distrutta in un castello che bruciò in un raid aereo, quando l’esercito russo nel 1945 attaccò Königsberg.
Ma c’è chi afferma che fu trafugata prima della distruzione del castello. Quattordici anni fa, un documentario trasmesso in Germania si concentrò sulle azioni di Albert Popp, un militare dell’aviazione nazista prima della seconda guerra mondiale, il nipote di Martin Mutschmann, il Gauleiter o capo di una sezione locale dell’NSDAP (più comunemente noto come Partito Nazista) della Sassonia.
Sulla base del materiale d’archivio e delle interviste con i piccoli protagonisti del dramma della caduta di Königsberg, nel documentario si sosteneva che la Camera d’Ambra era stata spostata da Popp su ordine dello zio nelle vecchie miniere e magazzini sotterranei a Nordhausen.
I nazisti avrebbero potuto trasportare la Camera d’Ambra a 500 miglia da Königsberg fino a un posto sotterraneo in Germania. Attualmente è in corso una raccolta fondi per esaminare, nel 2018, in modo più approfondito il terreno.