P.P. per “il Messaggero”
Con ogni probabilità, Rocco Morabito ha già lasciato l’Uruguay. E la prima ipotesi è che il boss evaso tre giorni fa insieme ad altri tre reclusi dal carcere centrale di Montevideo si trovi ora in Brasile, o quantomeno che ci sia passato. La notizia, pubblicata dall’edizione online del quotidiano uruguaiano El Observador è rimbalzata in Calabria dove i carabinieri del Comando provinciale di Reggio sono al lavoro per tentare di dare un proprio contributo alla cattura di Morabito.
Da lunedì, da quando cioè si è saputo della fuga rocambolesca del boss e dei suoi compagni di cella dall’infermeria del carcere dove si trovava recluso in attesa dell’estradizione in Italia, gli investigatori reggini dell’Arma cercano di acquisire elementi utili a mettere fine alla nuova fuga della primula rossa della ‘ndrangheta. L’ex re del narcotraffico (originario di Africo, ritenuto al vertice della cosca e cugino del boss Giuseppe Morabito, detto “Tiradritto”) era già stato latitante per un periodo di ben 23 anni.
ROCCO MORABITO - LA VILLA IN CUI FU ARRESTATO NEL 2017
Alla cattura si era arrivati due anni fa grazie anche alle decisive indicazioni dei carabinieri reggini. Adesso, alla luce di questa evasione, i nostri investigatori sperano di riuscire a fare il bis. Ma non è facile, anche perché la collaborazione della polizia uruguayana lascia a desiderare. L’esame delle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza stradale (esame avvenuto con diverse ore di ritardo dal momento dell’evasione) ha rivelato che Morabito si è diretto a bordo di un’auto verso la Costa de Oro, sulla strada che porta inBrasile.
Intanto, uno degli altri tre evasi, l’argentino Leonardo Abel Sinopoli Azcoaga, è stato riacciuffato nella stazione dei bus della città di Salto, in Uruguay, da dove partono i collegamenti con il Brasile grazie alla testimonianza di un anonimo cittadino. Certo a Morabito non mancano i contatti e, con ai suoi legami con i narcos sudamericani, il boss potrebbe essere in grado di disporre di ingenti somme di denaro in breve tempo. Inoltre, la vicinanza col Brasile, paese di cui è originaria la moglie, fa ritenere che il latitante abbia già lasciato l’Uruguay per l’altro paese sudamericano.
TELEFONI E ARMI SEQUESTRATI A CASA DI ROCCO MORABITO
IL LAVORO DEI CARABINIERI
Non è detto, comunque, che sia la nazione brasiliana la tappa conclusiva della fuga. In tal senso il compito che spetta ai carabinieri reggini è quello di collegare tutti i fili che compongono la rete familiare, di conoscenze e di amicizie in Calabria per tentare di individuare quello che può portare all’individuazione del nascondiglio del latitante.