NEGLI AUDIO OTTENUTI DA NUZZI SI SENTE PAPA BERGOGLIO CHIEDERE TRASPARENZA, IMPORRE REGOLE SEVERE SUI PAGAMENTI (“I LAVORI FATTI SENZA AUTORIZZAZIONE NON SI PAGANO!”) E RICORDARE GLI INVESTIMENTI SULLE ARMI FATTI DAL VATICANO MENTRE ERA A BUENOS AIRES

Bergoglio: "Uno dei responsabili mi diceva 'Ma vengono con la fattura e allora dobbiamo pagare...'. No, non si paga. Se una cosa è stata fatta senza un preventivo, senza autorizzazione, non si paga. (...) C-h-i-a-r-e-z-z-a. Questo si fa nella ditta più umile e dobbiamo farlo anche noi"...

Condividi questo articolo


LIBRO DI GIANLUIGI NUZZI VIA CRUCIS LIBRO DI GIANLUIGI NUZZI VIA CRUCIS

Claudio Cartaldo per www.ilgiornale.it

 

Quando i corvi cantano, molti particolari che si vorrebbero tenere nascosti vengono alla luce. Succede in ogni tipo di fuga di notizie, ma quando ad essere coinvolta sono la Chiesa e il papa, inevitabilmente, fanno più rumore. Soprattutto se tra le carte fatte uscire dalle colonne di San Pietro e pubblicate nel libro di prossima uscita di Gianluigi Nuzzi ("Via Crucis") ci sono delle registrazioni di conversazioni private del pontefice.

 

Il quadro che emerge dal libro che verrà pubblicato in 23 paesi è fosco. Mentre Bergoglio chiede trasparenza, molti in Vaticano hanno remato contro. Tanto che nelle registrazioni clandestine di Francesco (anticipate oggi dal Corriere), si sente un papa molto alterato.

 

salvo sottile e gianluigi nuzzi salvo sottile e gianluigi nuzzi

I file risalgono al 3 luglio del 2013 e Bergoglio era appena stato messo al corrente della "quasi totale assenza di trasparenza nei bilanci sia della Santa Sede sia del Governatorato" in una lettera indirizzatagli dai revisori contabili della Prefettura. Nel documento si diceva come fosse "impossibile fornire una stima eloquente della reale posizione finanziaria".

 

A quel punto il pontefice sbotta. "Bisogna chiarire meglio le finanze della Santa Sede e renderle più trasparenti", si sente nella registrazione. Poi attacca affermando che "si è allargato troppo il numero dei dipendenti" e si lamenta per come i contabili della Santa Sede gestiscono i pagamenti delle aziende che ruotano attorno al Vaticano.

VALLEJO BALDA CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO VALLEJO BALDA CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

 

"Uno dei responsabili mi diceva - continua Bergoglio -: 'Ma vengono con la fattura e allora dobbiamo pagare...'. No, non si paga. Se una cosa è stata fatta senza un preventivo, senza autorizzazione, non si paga. (...) C-h-i-a-r-e-z-z-a. Questo si fa nella ditta più umile e dobbiamo farlo anche noi".

 

Secondo il papa "prima di ogni acquisto o di lavori strutturali si devono chiedere almeno tre preventivi che siano diversi per poter scegliere il più conveniente. Farò un esempio, quello della biblioteca. Il preventivo diceva 100 e poi sono stati pagati 200. Cosa è successo? Un po’ di più? Va bene, ma era nel preventivo o no? Ma dobbiamo pagarlo... Invece non si paga!".

Papa Bergoglio Papa Bergoglio

 

Una sentenza netta contro le spese folli che permettono di "dire che buona parte dei costi sono fuori controllo". Poi lancia l'allarme sui contratti che vengono sottoscritti: "Hanno tante trappole, no? I nostri fornitori devono essere sempre aziende che garantiscono onestà e che propongono il giusto prezzo di mercato, sia per i prodotti sia per i servizi. E alcuni non garantiscono questo".

 

Poi ricorda con dolore cosa gli confidò l'economo generale della diocesi di Buenos Aires quando Bergoglio era ancora un prelato provinciale in merito ad alcuni investimenti fatti "in una banca seria e onesta. Poi, col cambiamento dell’economo, quello nuovo è andato alla banca per fare un controllo. Aveva chiesto come erano stati scelti gli investimenti: venne a sapere che più del 60% erano andati per la fabbricazione di armi!".

 

Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolov Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolov

E sarebbe nato proprio da questa vicenda il desiderio del pontefice di fare pulizia in Curia, affidando il monitoraggio proprio a quella Cosea da cui poi sono usciti i carteggi. Il problema, però, è che mettere a posto i conti del Vaticano è praticamente impossibile.

 

Tanto che in una lettera di Joseph Zahra indirizzata a Bergoglio si legge: «È con rammarico che vi comunico che la commissione non è in grado di completare la posizione finanziaria consolidata della Santa Sede a causa della mancanza di dati fondamentali".

Joseph Zahra Joseph Zahra

Basti pensare che allo Ior risultano ancora attivi i conti correnti di papa Luciani (110.864 euro) e Paolo VI (296.151 dollari). Peccato sia morto da 37 anni.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO