BARBARA PASETTI A PROCESSO PER L’OMICIDIO DI GIGI BICI: LE MOSSE CON CUI TENTA DI EVITARE L'ERGASTOLO - LA 41ENNE POTREBBE CHIEDERE IL RITO ABBREVIATO, CON LO SCONTO DI UN TERZO DELLA PENA - LA CADUTA DELL’ACCUSA DELLA PREMEDITAZIONE PERCHÉ HA AGITO D'IMPETO - GLI ESPERTI DEL SETTORE DEFINISCONO PASETTI, MADRE DI UN BIMBO DI 10 ANNI. UNA FIGURA DI RADO COMPARSA NELLA STORIA CRIMINOLOGICA ITALIANA. LA DONNA HA INFATTI “TENUTO” LA PROPRIA COPERTURA A LUNGO PUR PRIVA COM’ERA DI UNA BIOGRAFIA DELINQUENZIALE…

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Estratto da Andrea Galli da milano.corriere.it

 

BARBARA PASETTI BARBARA PASETTI

La confessione dell’omicidio che Barbara Pasetti ha reso da tempo, insieme alla caduta dell’accusa della premeditazione essendo stato valutato l’omicidio di «Gigi Bici» quale delitto d’impeto, aprono per la mamma killer lo scenario del rito abbreviato. Una mossa che il suo legale, l’avvocato Irene Anrò, potrebbe inseguire consapevole che non si tratterebbe di un (eccessivo) azzardo.

 

Mercoledì la Procura di Pavia ha chiesto il rinvio a giudizio per la 41enne che l’8 novembre del 2021 aveva freddato Luigi Criscuolo alias per appunto «Gigi Bici», 60 anni, commerciante e uomo di mondo, dalla stessa Pasetti incaricato di ucciderne l’ex marito.

 

Senonché Criscuolo, che ha lasciato due figlie assai decise a dar battaglia convinte che l’ergastolo sia l’unico epilogo, ci aveva ripensato innescando la vendetta della donna: un colpo di pistola alla tempia esploso dalla medesima arma, una rivoltella calibro 7.65 priva di matricola, che «Gigi Bici», attingendo alle sue relazioni traversali, s’era procurato per commettere l’assassinio. Dopodiché Pasetti aveva dato inizio a un complesso piano smontato con pazienza e metodo dalla squadra Mobile all’epoca guidata da Giovanni Calagna, giovane investigatore di rango.

 

GIGI BICI GIGI BICI

 

 

Gli esperti del settore definiscono Pasetti, madre di un bimbo di 10 anni (affidato ai nonni dopo la sua cattura), una figura di rado comparsa nella storia criminologica italiana. Al netto di certe azioni dilettantesche, la donna ha infatti «tenuto» la propria copertura a lungo pur priva com’era di una biografia delinquenziale. Ha fatto tutto da sola. Dapprima quell’unico proiettile a bersaglio (Criscuolo sedeva sul lato guidatore della propria macchina, una Polo, che aveva parcheggiato per colloquiare con Pasetti) nonostante l’assenza di specifici allenamenti balistici. Poi l’operazione di occultamento del corpo, infine posizionato nei terreni incolti che circondano la sua abitazione a Cura Carpignano, un paese di cinquemila abitanti nelle campagne a Est di Pavia.

 

barbara pasetti barbara pasetti

Era stata proprio Pasetti a «scoprire» il cadavere e informare le forze dell’ordine; mancava meno di una settimana al Natale del 2021. Lo aveva fatto per fugare da sé ogni dubbio, e in più, anziché trincerarsi in casa, era lei che usciva dal cancello andando incontro ai giornalisti delle televisioni che assediavano il perimetro dell’abitazione, un ex convento.

 

(...)

 

Nella magione di Cura Carpignano, nel febbraio del 2022 la polizia ha isolato 23 cartucce calibro 7.65, all’interno di un sacchetto su una mensola e dentro una nicchia nel muro. Altresì, su una griglia metallica posizionata davanti alla porta d’accesso, c’era del sangue appartenente a Criscuolo, e analoghe macchie ematiche giacevano su un carrello metallico servito a Pasetti per trasferire e nascondere il cadavere.

 

Alle 20.02 del 17 dicembre del 2021, ovvero tre giorni prima del «rinvenimento» del corpo, Pasetti aveva telefonato all’ex marito: «Devo andare all’inferno perché ho fatto ammazzare un uomo. Quindi sai che c... me ne frega por... di te e degli altri. Non ho scrupoli io». Ignorava d’essere intercettata.

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La mamma killer si è servita anche del figlio, raccontando che fosse stato lui a vedere per primo il cadavere. Falso. Ecco le parole del bambino ascoltato dagli agenti con l’assistenza di una psicologa: «Io so che si dice che stavo giocando a pallone in cortile e che ho trovato il corpo, ma non è così: l’ha trovato mia mamma... Mia mamma mi ha portato in cortile a vedere il corpo dell’uomo». 

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