MARIA ROSA TOMASELLO per la Stampa
CARLO CALENDA MATTEO RENZI BY DE MARCO
Se non fosse che a parlare è Matteo Renzi, potrebbe essere liquidata come una battuta da campagna elettorale. Invece no. Se l'autore è il leader di Italia viva, l'uomo che ha mandato al macero due esecutivi, si può stare certi che più che di scherzo si tratta di avvertimento, con destinataria stavolta la leader di FdI Giorgia Meloni: «Se facciamo più del 10 per cento con il Terzo Polo saremo decisivi - ha detto l'ex premier - Intanto ho mandato un messaggio: guarda Giorgia, non so se vinci ma sappi che ogni due anni faccio cadere un governo».
Renzi il lungimirante ha una strategia chiara: se lui e Carlo Calenda diventano l'ago della bilancia, al momento giusto possono innescare una crisi. Renzi s' è allenato: c'è già riuscito nel 2014, quando da segretario del Pd tolse la spina al governo di Enrico Letta, e nel 2021 con il logoramento del governo Conte II.
Che in un Paese in difficoltà un ex premier possa vantarsi di avere determinato in più occasioni l'instabilità delle istituzioni, magari con ottime intenzioni («Draghi è a Palazzo Chigi grazie a me») più che far ridere intristisce. Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi, diceva Brecht. Parafrasando potremmo dire: beato il popolo che non ha bisogno di Renzi.
MATTEO RENZI CARLO CALENDA CARLO CALENDA MATTEO RENZI ETTORE ROSATO