Domenico Agasso Jr. per “la Stampa”
ANGELO BECCIU E PAPA BERGOGLIO
Due giovedì dopo l'udienza «choc» che ha destabilizzato le fondamenta dei Sacri Palazzi, i protagonisti si sono rincontrati. Ieri Giovanni Angelo Becciu, che del cardinale ha solo più il titolo, avrebbe varcato la soglia di Casa Santa Marta per un colloquio riservato con papa Francesco. Lo riferiscono fonti vaticane.
Dopo una conferenza stampa inedita nella storia della Chiesa, quella convocata da Becciu ventilando la possibilità che il Pontefice potesse essere stato «manipolato», dopo sospetti, rivelazioni e veleni sulla gestione della «cassa» della Segreteria di Stato e sull'acquisto del palazzo di Londra, il principale argomento del primo faccia a faccia dopo il «terremoto» del 24 settembre sarebbe stato il futuro del Sovrano Militare Ordine di Malta, di cui il cardinale di Pattada è delegato pontificio.
L'ordine religioso-cavalleresco fondato a Gerusalemme nell'XI secolo conta 13.500 membri sparsi in tutto il mondo, circa mille tra ospedali e missioni, un bilancio vicino ai due miliardi. I Cavalieri di Malta sono stati «commissariati» nel 2017, dopo la crisi culminata con le dimissioni del gran maestro Matthew Festing. Gli scontri esplosero nel dicembre 2016, quando Festing rimosse il Gran Cancelliere tedesco, Albrecht von Boeselager, con l'accusa - respinta - di avere acconsentito alla distribuzione di preservativi nel Myanmar.
Bergoglio decise per una riforma dei Cavalieri, e mandò l'allora sostituto agli Affari generali, Becciu, a guidare la fase di transizione, che avrà una tappa decisiva a novembre, con l'elezione del nuovo Gran Maestro o in alternativa un «luogotenente del Gran Maestro».
angelo becciu papa francesco 1
In ogni caso, «con ogni probabilità Becciu lascerà anche questo incarico», sostiene un monsignore. «Dopo quella conferenza stampa Becciu con il Papa ha avuto un atteggiamento umilissimo», assicura un altro prelato. E Francesco «lo ha notato», confermando la volontà di non infierire «lasciandogli l'appartamento e lo stipendio. Non ha voluto prendere una decisione disumana». Ma allo stesso tempo il Papa non rallenta la sua accelerazione per andare a fondo nelle vicende finanziarie che
coinvolgono Becciu e altri funzionari vaticani, in attesa del processo che si sta predisponendo Oltre tevere.
angelo becciu papa francesco 2
E mentre il cardinale defenestrato ribadisce la sua estraneità agli illeciti che gli vengono attribuiti, spunta anche un investimento in derivati Hertz. Il Vaticano avrebbe investito dei fondi, provenienti dalle donazioni, in derivati che scommettevano sull'affidabilità creditizia della società di autonoleggio statunitense che è andata in default quest'anno.
Lo scrive il Financial Times, affermando che nel 2015 parte di un portafoglio vaticano da 528 milioni di euro, «derivato da donazioni», ha acquistato Cds su Hertz, scommettendo sul fatto che la società non sarebbe stata inadempiente e avrebbe ripagato i suoi debiti. La società di autonoleggio ha dichiarato poi bancarotta. Nel frattempo il Papa, incontrando ieri gli ispettori di Moneyval, ha ricordato che «Gesù ha scacciato dal tempio i mercanti e ha insegnato che non si può servire Dio e la ricchezza».