BOMBA O NON BOMBA? BOMBA – UN SATELLITE USA HA RILEVATO “UN LAMPO DI CALORE ANOMALO” NEL CIELO DEL SINAI NELL’ESATTO MOMENTO IN CUI L’AEREO RUSSO ESPLODEVA – RITROVATI A TERRA ANCHE MATERIALI SOSPETTI – E POI I CORPI SONO TROPPO DEVASTATI PER UN SEMPLICE INCIDENTE

Insomma, il caso sembra sempre più chiaro, ma le autorità egiziane sono impegnate in una intensa melina e dicono che “ci vorranno mesi” per accertare la verità. Lo scopo è quello di far dimenticare l’incidente, che è una mazzata terribile per il turismo, e di tenere calma l’opinione pubblica russa, che scoprirebbe il costo della guerra al Califfo. -

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Carlo Panella per “Libero Quotidiano

 

AEREO SINAI AEREO SINAI

È stata una bomba a far precipitare l' aereo russo in volo da Sharm El Sheik a Pietrogrado: tutti gli indizi emersi nelle ultime ore portano a questa conclusione come la più probabile, se non certa. Ma, più giungono conferme al sospetto che Libero ha avanzato sia dal primo giorno, più si allungano i tempi per avere una certezza. «Sarà questione di mesi» mettono le mani avanti le autorità egiziane, che ieri hanno iniziato al Cairo l' esame della scatola nera. Il loro evidente intento è dare la versione dell' attentato terroristico solo quando l' opinione pubblica si sarà dimenticata del disastro e delle sue cause.


Così facendo, mirano a attutire i riflessi negativi, sia sui flussi turistici in Egitto, prima entrata dell' economia del Paese, che sull' opinione pubblica russa che scoprirebbe oggi che la guerra di Putin in Siria ha dei costi elevatissimi.

AEREO SINAI AEREO SINAI


Gli elementi emersi ieri a favore dell' ipotesi della bomba a bordo sono concordanti. Innanzitutto, un satellite americano ha rilevato che nel momento della scomparsa del jet russo dagli schermi, esattamente in quello spazio aereo, si è registrato «un lampo di calore anomalo». E anche se si fosse verificato un incendio nell' aereo, non avrebbe avuto questo effetto. Ed è peraltro letteralmente impossibile che sia esploso il carburante, evento mai avvenuto in volo.

 

Poi, le autorità egiziane hanno fatto trapelare che nella zona del disastro «sono stati rilevati oggetti non compatibili con le strutture di un aereo».

AEREO SINAI AEREO SINAI


Infine lo stato di alcuni corpi recuperati sul luogo dello schianto che, secondo un medico egiziano che sta partecipando alle operazioni, potrebbe suggerire un esplosione: «Il gran numero di frammenti corporei separati potrebbe indicare che una forte esplosione si è verificata prima che il velivolo toccasse terra».

 

Inoltre le squadre di soccorso sono giunte sul luogo dell' impatto a terra, hanno rilevato un fatto ben strano: i resti dell' aereo e delle vittime sono diffusi su una immensa area di più di 20 chilometri quadrati. Se l' aereo si fosse spezzato in due a causa del cedimento della sua struttura -ipotesi esclusa dalla compagnia aerea russa Metrojet- i resti si sarebbero diffusi su un area più ristretta.

AEREO SINAI AEREO SINAI


Un unico elemento trova concordi gli esperti: non risulta che i terroristi del Sinai di Beit al Maqdis, collegati all' Isis che ha rivendicato l' esplosione, dispongano di missili terra-aria in grado di colpire con precisione un aereo che volava a 9.500 metri di altitudine.

aereo russo caduto nel sinai 9 aereo russo caduto nel sinai 9


Quindi, se esplosione c' è stata - e gli indizi sono concordanti - è stata provocata da una bomba a bordo. Chi ha frequentato l' aeroporto di Sharm El Sheik, sa d' altronde che i controlli della sicurezza egiziana sono assolutamente insufficienti e caotici, a fronte delle migliaia di passeggeri che vengono ogni giorno imbarcati e sbarcati da tutta Europa. Non solo, buona parte del personale egiziano che lavora negli alberghi di Sharm El Sheik e nell' aeroporto, proviene ovviamente dai villaggi limitrofi e lontani del Sinai.

 

aereo russo caduto nel sinai 7 aereo russo caduto nel sinai 7

E la popolazione del Sinai, soprattutto le tribù beduine, anche quelle non più nomadi, sono proprio il punto di forza di Beit al Maqdis e dell' Isis. Infatti, come già tutti i governi egiziani, anche quello di al Sisi ha trattato i beduini del Sinai come paria. Per questo i jihadisti si muovono nella penisola come pesci nell' acqua, protetti dalle popolazioni locali che li considerano i vendicatori delle ingiustizie subite.

AL SISI AL SISI

 

Inoltre, al Sisi ha impostato la campagna di contrasto a Beit al Maqdis nel Sinai, esclusivamente sul piano militare e repressivo. Non ha fatto nulla sul piano economico e sociale per riacquisire il favore popolare. Col risultato di avere sempre subìto disastrosi rovesci sul piano militare e di non riuscire minimamente a controllare la penisola, tranne l' interno dei villaggi turistici, in apparenza blindati come dei fortini, ma in cui è facilissimo introdurre una bomba e collocarla a bordo di un aereo.

ASSAD PUTIN ASSAD PUTIN

 

 

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