G. G. per “Libero Quotidiano”
E chi l' ha detto che sono soltanto gli uomini a minacciare e a picchiare le consorti? L' ultimo caso di maltrattamenti al "contrario" arriva da Rimini. Quella richiesta di separazione l' ha mandata su tutte le furie. La decisione del marito tradito di non volerla più vedere l' ha presa talmente male al punto da arrivare a picchiarlo, minacciarlo con un coltello, rovinargli la vita, ucciderlo.
È successo a Rimini. Il marito della signora, una insegnante di 44 anni, grazie a degli investigatori, ha scoperto il tradimento con un collega di lavoro. Avrebbe pure potuto passarci sopra se solo la consorte ne avesse approfittato per troncare quella relazione clandestina, così come richiesto dal marito. Ma niente, lei non ne ha voluto sapere. A questo punto l' uomo, ferito, ha deciso di mettere fine a quella messinscena di matrimonio. Lei l' ha presa talmente male fino a diventare violenta.
A nulla sono valsi i tentativi di lui di farla ragionare e scegliere tra marito e il terzo incomodo: lei voleva tenersi entrambi, amante e consorte a cui indirizzava qualsiasi cosa si trovasse tra le mani nei momenti di ira. Fino a quando il tradito, che è andato pure al pronto soccorso per farsi curare le ferite provocate dalla moglie, si è stancato e ha deciso di denunciare la donna con la quale contava di trascorrere il resto della sua vita.
Una volta che gli inquirenti hanno raccolto tutti gli elementi utili al caso, li hanno trasmessi alla magistratura competente. Quando il caso è arrivato davanti al giudice , questi, su proposta del procuratore Davide Ercolani, ha deciso di allontanarla da casa. La professoressa, quindi, dovrà stare lontana dal marito almeno trecento metri e potrà vedere i figli soltanto secondo le modalità stabilite dai servizi sociali.
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