Estratto dell’articolo di Federico Berni per il “Corriere della Sera”
ANTIDEPRESSIVI
[…] Morire a diciotto anni, dopo aver mescolato di nascosto liquori e psicofarmaci assieme all’amica del cuore. A dare eventuale conferma di questo epilogo drammatico sarà l’autopsia eseguita su disposizione del sostituto procuratore Stefania Di Tullio, sulla scorta delle prime indagini dei poliziotti della questura di Monza, la città in cui lunedì 6 marzo è morta l’adolescente brianzola, studentessa, incensurata.
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[…] Secondo quanto ricostruito, in casa, un appartamento del capoluogo brianzolo, tra domenica 5 e lunedì 6 marzo, c’erano la giovane di 18 anni, l’amica di 17 (deve fare la maggiore età quest’anno) che la ospitava per la notte, e il padre di quest’ultima. È l’uomo, svegliatosi al mattino per andare a lavorare, ad accorgersi che qualcosa non va.
La figlia appare frastornata, accusa un malore, mentre l’altra ragazza non dà alcun segnale di vita. Lui la chiama, la scuote, ma non c’è reazione. Purtroppo la corsa all’ospedale San Gerardo non serve a nulla, […]. La minorenne, invece, viene ricoverata in codice giallo nel reparto di neuropsichiatria.
PSICOFARMACI
Interrogato dalla Squadra mobile, l’uomo, molto provato, giura di essere stato all’oscuro di quanto stava succedendo la notte precedente in camera da letto della figlia («Non immaginavo davvero, altrimenti sarei intervenuto», ha detto disperato agli investigatori). Gli agenti, dopo un sopralluogo effettuato in casa, trovano nascoste in camera bottiglie di whiskey, gin e una scatola di psicofarmaci.
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Nessuna traccia di droga. Il medicinale era stato regolarmente acquistato con ricetta dal padrone di casa, secondo quanto riferito, dal momento che la figlia farebbe uso di tranquillanti, così come la diciottenne deceduta. […]
