Da www.leggo.it
Il futuro sui voli low cost sarà ancor più... scomodo. Francesca Street, pluripremiata cronista-blogger della rubrica Viaggi della Cnn, sorride in maniera un tantino tirata mentre si accomoda in maniera non troppo convinta sui posti a castello progettati per le compagnie low cost dal designer spagnolo Alejandro Núñez Vicente.
La «trovata», secondo quanto riferito da Paolo Ricci Bitti de Il Messaggero, nobilitata con l'appellativo Chaise Longue (che farà fatica a perdonare), è stata presentata alla recente fiera Aircraft Interiors Expo (Aix) di Amburgo, la più importante del settore, e adesso bisogna vedere che cosa faranno le compagnie che speravano di ripartire al massimo dopo i due anni abbondanti di pandemia mentre invece l'aggressione della Russia all'Ucraina e l'impennata del prezzo del carburante stanno zavorrando i decolli.
Non è il caso di storcere il naso, perché alla fine conta il prezzo che potrebbe essere varato per questi posti a due piani in cui chi sta sotto può sì stendere le gambe, ma con un effetto lievemente claustrofobico.
I voli di queste compagnie sono «corti» o al più «medi» e quindi il disagio di accucciarsi in basso oppure di scalare i posti al secondo piano sarebbe di breve durata, compensato dal risparmio. Il designer spagnolo, talento precoce e anch'egli premiato, dice non avere ricevuto critiche particolarmente negative e che anzi i suoi posti a castello, la cui progettazione è stata sostenuta da alcune compagnie, permetteranno a più persone di viaggiare. E pazienza se chi è più alto di un metro e mezzo non potrà alzarsi in piedi se finisce al piano superiore.
Núñez Vicente dice anzi che a spingerlo inizialmente verso questa «sedia lunga low cost» è stata l'esigenza di allungare le gambe durante i voli, mentre invece l'opzione di stare in piedi efettivamente non è così frequente o gettonata. Garantito anche più spazio per il bagaglio a mano perché poi mica si può spendere per spedire una valigia quanto e più si risparmia sul posto a sedere a castello.
Un momento, abbiamo detto «in piedi»? Sì, ed ecco che rimbomba la fragorosa proposta di Micheal O'Leary, patron di Ryanair che undici anni fa propose di dotare almeno parte della cabina dei suoi 737 di posti in piedi, tanto non è che ci si stanchi troppo a volare mettiamo da Londra a Dublino oppure da Parigi a Berlino. Nonostante l'entusiamo del «promotore» quei non seggiolini non sono stati per ora installati. C'è un limite anche nel low cost.