CHE FINE FANNO GLI EMBRIONI NON UTILIZZATI DURANTE LA PROCREAZIONE ASSISTITA? IN MOLTI OSPEDALI ITALIANI CE NE SONO A MIGLIAIA, CREATI IN SOVRANNUMERO E NON PIÙ RICHIESTI: SECONDO UNA STIMA DELL'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ, NEL 2020 GLI EMBRIONI ABBANDONATI ERANO 37.500. OGNUNO DEI 320 CENTRI ITALIANI È TENUTO A CONSERVARLI E A CUSTODIRLI IN BIDONI DI AZOTO LIQUIDO A -196° PER MANTENERLI VITALI. FINO A QUANDO? NON SI SA VISTO CHE NON C’È UNA LEGGE…

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Estratto dell'articolo di Gioia Locati per www.ilgiornale.it

 

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Da un lato le tecniche di procreazione assistita hanno permesso a migliaia di coppie sterili di avere un figlio, dall'altro hanno creato una serie di problemi mai risolti. In molti ospedali italiani vivono migliaia di embrioni, detti «orfani», creati (se così si può dire) in sovrannumero e non più richiesti. Secondo una stima dell'Istituto superiore di Sanità, nel 2020 gli embrioni abbandonati erano 37.500. Ognuno dei 320 centri italiani - in Lombardia sono 51 - è tenuto a conservarli e a custodirli in bidoni di azoto liquido a -196° per mantenerli vitali. Fino a quando? Non si sa. Il «problema» è stato affrontato varie volte dalla politica e dai tribunali ma mai risolto. […]

 

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Gli embrioni non si possono donare, né adottare. Perciò vivranno in eterno. Anche più di noi, se non si troverà una soluzione. E all'orizzonte di soluzioni non se ne vedono. La legge 40 aveva stabilito che gli embrioni sovrannumerari di ogni regione dovessero confluire in una sola Biobanca, quella del Policlinico milanese, costruita per lo scopo e inaugurata dal ministro di allora, Gerolamo Sirchia, al Padiglione Marangoni, due piani sottoterra. Si calcolava fossero 2.527 in tutta Italia ma circolava anche la stima ufficiosa di 5mila. Furono predisposti sei bidoni di azoto liquido, costati 25mila euro l'uno, capaci di contenerne fino a 3mila ciascuno. Ma la centralizzazione non ci fu.

 

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[…] Walter Vegetti responsabile del Centro procreazione assistita (Pma) del Policlinico ha ammesso che «ogni centro sarebbe felice di non dover custodire embrioni orfani perché i costi a carico delle Regioni sono ingenti fra azoto liquido, sistemi di allarme energia elettrica e personale. Una volta entrati in funzione gli impianti non possono più essere spenti». Ha anche spiegato che se si dovesse ottemperare alla legge 40 «ormai al Policlinico non vi sarebbe più spazio: i bidoni sono ora occupati dai tessuti della Biobanca come cellule da midollo osseo e da cordone ombelicale. Poi ci sono gli embrioni orfani del nostro centro. Insomma, i nostri contenitori stanno crescendo per numero e dimensioni».

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Quanti? «In giacenza ve ne sono diverse migliaia, se ne producono circa 800 l'anno ma di questi più della metà è trasferito in utero. Ci sono anche persone che richiedono un embrione prodotto anni prima». Se tutti i 51 centri lombardi di procreazione assistita avessero i numeri del Policlinico ogni anno si congelerebbero 20.400 nuove vite in potenza, una città di mai nati.

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[…] Un'altra cosa assurda è che vanno congelati anche gli embrioni portatori di malattie molte severe, anche quelle incompatibili con la vita. Un ulteriore paradosso è che la legge 194 consente di abortire il feto in utero ma la legge 40 vieta di eliminare un embrione. Ultima contraddizione: le coppie sterili possono farsi donare i gameti ma non gli embrioni».

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